Nella giornata del 15 dicembre si è svolta a Milano l'Assemblea Nazionale dei Precari della Scuola alla quale eravamo stati caldamente invitati.
Ho partecipato come rappresentante USI e debbo dire che sono stato accolto molto calorosamente dalla Presidenza.
Dopo una introduzione della Presidenza stessa molto critica nei confronti del decreto che l'attuale governo in carica ha intenzione di approvare, considerato un ulteriore attacco verso i precari della scuola, facendo solo un'opera di divisione che lascia fuori la maggior parte dei precari stessi, si sottolinea anche che non ci sono governo amici e che tutti quelli che si sono succeduti, di qualsiasi colore, non hanno mai voluto risolvere la questione annosa della precarietà nella scuola.
C'erano presenti Comitati dei precari, oltre di Milano, della Sardegna, di Novara, di Firenze, di Pisa, della Valle d'Aosta e molti altri che son intervenuti, ciascuno documentando la propria situazione e i percorsi di mobilitazione che non hanno mai avuto riscontro, soprattutto soluzioni, da parte delle Istituzioni.
E' stata approvata la costituzione formale del Coordinamento Nazionale dei Precari della Scuola. E' stata approvata la volontà di una mobilitazione generale fino alla proclamazione dello Sciopero Nazionale con il sostegno dei Sindacati disponibili, collegando l'interesse dei precari con quelli del personale di ruolo, per i bassi salari che tutti percepiscono e per il rinnovo del Contratto. E' rimasto ancora aperto il discorso sui tempi dell'attuazione dello sciopero, anche se la Presidenza evidenziava che il 17 gennaio poteva essere una data utile.
Siamo stati chiamati come sindacato a dare il significato della nostra presenza.
Ho portato il saluto come USI a quella Assemblea, cogliendo anche l'occasione per evidenziare come siamo in questa fase particolarmente soddisfatti per la grande partecipazione alle iniziative nel cinquantesimo dell'assassinio di Giuseppe Pinelli e che proprio la sera prima ha visto un corteo notturno molto partecipato nella zona di San Siro dove Pinelli viveva all'epoca della tragedia.
Abbiamo espresso tutto il nostro entusiasmo alla Assemblea auto-organizzata per la rivendicazione dei propri diritti. Quella della precarietà nel lavoro in questa società è una delle piaghe più diffuse, sia per motivi di risparmio economico, soprattutto per la volontà di tenere soggiogati, sotto ricatto e in condizione di estrema debolezza lavoratrici e lavoratori. Una condizione che diventa vergognosa quando sono le stesse Istituzioni della scuola pubblica, che dovrebbero essere esempio di coerenza nella salvaguardia dei diritti di chi è chiamato a svolgere un ruolo educativo così importante, ad utilizzare tale prassi in maniera tanto indiscriminata quanto generalizzata.
Abbiamo espresso come Unione Sindacale Italiana tutta la nostra disponibilità a sostenere le mobilitazioni che verranno decise, compresa quella della proclamazione dello Sciopero Nazionale.
E' poi intervenuto l'esponente dei Cobas scuola che ha molto tergiversato sulla possibilità dello sciopero al momento.
Allora si è capito il particolare entusiasmo nei confronti della partecipazione dell'USI.
Enrico Moroni