Valutare i processi attributivi del bonus premiale
Enrico Maranzana - 16-06-2016
L'anno scolastico è finito: il dirigente scolastico assegnerà i fondi per la valorizzazione del merito ai docenti. Lo scenario è desolante. L'incompetenza e l'arroganza monopolizzano il campo delle singole scuole mentre l'elusione dei compiti di vigilanza quello ministeriale. La legge, riconosciuta la dimensione del problema educativo, ha introdotto una struttura organizzativa tridimensionale: "Le funzioni di indirizzo e controllo spettano agli organi di governo, mentre le funzioni di gestione amministrativa alla dirigenza" [d.lgs. 27/10/2009 n. 150 art. 37].
Si pensi a una piramide: al vertice è collocato il dirigente scolastico, l'intreccio degli organi che sovraintendono i processi formativi, i processi educativi, i processi dell'istruzione appaiono sulla base [DPR 297/99 art. 2]. Struttura decisionale confermata dalla legge 107/2015: "Il Piano dell'offerta formativa è approvato dal Consiglio di Istituto" [comma 4].
Le scuole hanno disegnato i loro organigrammi in aperto contrasto con le disposizioni di legge [s'interroghi la rete per ottenere gli "organigrammi dellescuole"]: la ricorrente rappresentazione bidimensionale, che semplifica e banalizza la realtà del sistema scolastico, dipinge il dirigente come tuttologo. Molte contrapposizioni derivano dai due disegni: indeterminatezza Vs scienticità, discrezionalità VS oggettività; dipendenza Vs autonomia; sudditanza VS professionalità.


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 olindo    - 19-06-2016
Il bonus premiale mi appare incredibile, i motivi sono più di uno. L'insegnante non può essere considerato un produttore di oggetti, la classe, coinvolge tutti e i ritmi vengono determinati dalle varie situazioni che ogni docente capirà dopo un periodo di conoscenza. Poi, proporrà i propri percorsi didattici, modulandoli con attenzione e ripetendoli e approfondendoli, sia attraverso esercizi attuativi che operativi. Successivamente, dopo aver verificato, che le proposte sono arrivate a tutti, si procederà con eventuali verifiche. La domanda è, se l'intero corpo insegnante si muove con questa logica, chi potrà mai essere considerato più produttivo rispetto gli altri, o più bravo. Il dirigente potrà assegnare il bonus premiale solo se qualche docente si renderà disponibile per ore aggiuntive fortemente qualificate e utili per l'intera comunità scolastica. Diversamente si rischia di dare vantaggi ad amici e lecchini.