Per respirare un po' meglio...
Giocondo Talamonti - 07-01-2016
Le fonti inquinanti nella nostra città e non solo, sono molteplici: traffico, riscaldamento, industrie, inceneritori... I procedimenti finora adottati, blocco del traffico, targhe alterne, lavaggio e spazzolamento delle strade, o ridurre il riscaldamento domestico di qualche grado, incentivi per mezzi e combustibili meno inquinanti si sono mostrati inefficaci e nella maggior parte dei casi solo momentanei. E' impellente che la società acquisisca un atteggiamento di maggiore consapevolezza nei confronti del problema, così come è necessario che tutte le forze politiche e istituzionali si attivino per promuovere nei settori di competenza l'opportuna opera di sensibilizzazione.
Sedi privilegiate le scuole da cui dovranno iniziare campagne di educazione con nuovi approcci per i giovani, ma anche le università, perché affrontino con maggiore incisività le potenzialità tecnologiche atte a prevenire i pericoli che si celano sotto ogni tipo di emissioni.
Nel corso degli anni si è riuscito a limitare l'inquinamento da polveri grossolane e da biossido di zolfo, ma non quello causato dalle polveri sottili. Le cosiddette Pm10 (particelle che hanno 10 micrometri di diametro) e quelle ancora più piccole Pm5, PM2,5, PM1e Polveri Ultrafini sono preoccupanti perché sono in grado di penetrare e di depositarsi nei polmoni con influenze negli apparati circolatori e respiratori e causare, perciò, seri effetti sulla salute, in generale.

A livello territoriale, la Presidente Catiuscia Marini in merito al problema ha espresso il seguente pensiero. "Contro l'inquinamento atmosferico dobbiamo adottare azioni strutturali per ridurre le emissioni".
Quali provvedimenti occorrerebbe adottare?
• Dobbiamo incentivare la mobilità elettrica ( oggi sono lo 0,1 delle macchine circolanti), per cui è il momento di adottare il maggior numero di mezzi di trasporto che utilizzano tale fonte energetica e di diffondere gli impianti di ricarica magari alimentate con energie rinnovabili.
I nodi riguardano, anche l'aspetto dell'autonomia che dovrà assicurare un tempo di percorrenza sufficientemente ampio.
• Puntare sull'efficienza energetica degli edifici pubblici e privati;
• incentivare la mobilità ciclabile e contemporaneamente disincentivare i mezzi di trasporto inquinanti;
• incoraggiare l'utilizzo dei mezzi pubblici abbassando il costo del biglietto o prevedendo addirittura la gratuità dei trasporti pubblici, come avviene a Parigi.
La cultura dell'ambiente e del suo inquinamento deve, sempre più, influenzare ciascuno di noi nei comportamenti individuali e collettivi. Nel nostro Paese ci si ricorda dei problemi solo quando è già tardi e questo è molto più preoccupante delle misure da adottare.
A tutti noi il compito di diffondere tale cultura, presto e capillarmente insieme all'attenzione di tutti i ministeri e non solo quello dell'Ambiente, sotto il profilo della sostenibilità con un sistema economico, produttivo e di consumo che va ripensato e concertato con i territori. Il trasporto, per esempio, delle merci che avviene nella maggior parte dei casi, su gomma, deve essere ripensato effettuandolo, attraverso altre vie più convenienti (ferroviarie, fluviali, marittime etc.).
La soluzione per limitare l'inquinamento sta solo quindi nel proporre un sistema strutturale - culturale, e di ricerca sulle energie rinnovabili (sullo stoccaggio dell'energia solare, sull'energia idroelettrica che, contrariamente a quella eolica, non dipende interamente dai venti e non altera in alcun modo il paesaggio e sulla costruzione di centrali mareomotrici che sfruttano il dislivello prodotto dall'alta marea e la bassa marea) e sul coraggio di puntarci... per respirare un po' meglio.

Ing. Giocondo Talamonti
(Associazione "E. Berlinguer")



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