Supplentite per tutti
Cosimo De Nitto - 09-10-2015
Anche le parole, nel loro piccolo, a volte si incazzano e possono rivoltarsi contro chi le usa con cattive intenzioni.

Supplentite è un neologismo inventato dal presidente del consiglio Matteo Renzi. E' un composto della parola supplente con l'aggiunta del suffisso -ite molto usato in medicina e che di solito si accompagna ad un organo del corpo umano per indicarne uno stato patologico, infiammatorio, degenerativo, disfunzionale, pericoloso per l'intero organismo, talvolta anche per la collettività nel caso comporti contagio. Questa parola richiama per similitudine altre parole come otite, faringite, polmonite, pleurite, meningite ecc.
Supplentite ha un orizzonte di senso ambiguo. Essa può essere riferita tanto al supplito quanto al supplente che condividono la stessa derivazione verbale di cui l'uno è participio passato, l'altro è participio presente.
Se la supplentite viene riferita e addebitata al supplito questo viene accusato in pratica di un'altra malattia, l'assenteismo. In questo caso il supplito viene pregiudizialmente considerato un finto malato, un vagabondo scanzafatiche al quale non va di lavorare, un profittatore delle leggi che tutelano la salute. Questo pregiudizio impedisce di considerare l'ammalato una persona che sta semplicemente male, che non può, anzi non deve andare a scuola perché ciò gli viene impedito da una diagnosi/prognosi medica in base al diritto costituzionale a preservare la propria salute per sé e per la società, per il banale fatto che un lavoratore in buona salute sia da preferire ad uno malato, pericoloso, impossibilitato, persino morto.
Nel caso la supplentite venga riferita al supplente che ne sarebbe la causa, l'oltraggio alla persona e al lavoratore diviene più grave in quanto il supplente viene considerato un agente patogeno, una sorta di virus che cammina, si diffonde, contagia il corpo scolastico e la cui cura produce danni irreversibili all'amministrazione causandone il malfunzionamento, la crisi, il collasso.
Trattandosi di una malattia, di uno stato anomalo e alterato dell'organismo della scuola, sia nel caso essa sia causata dal supplito, sia nel caso sia causata dal supplente, allo stato attuale sono state indicate due tipologia di cura.
Una cura è prescritta dalla Corte europea secondo la quale non ha senso parlare di supplenti dopo 36 mesi di servizio anche non continuativo. Dopo questo periodo il loro status di diritto finisce di essere anomalo, temporaneo e il supplente deve essere assunto a tempo indeterminato, cessando così di essere supplente a vita (supplentite) e precario.
L'altra cura è quella praticata dall'inventore della parola supplentite e dal suo governo. Essa consiste in questo: siccome la supplentite è uno stato anormale, riguardando solo una parte della categoria, si fanno diventare tutti supplenti e così essa rientra nella normalità della vita professionale dei docenti.
E' come se si curasse l'influenza facendo ammalare tutti. L'influenza, come la supplentite, rientrerebbe nello stato di normalità vissuta da tutti e quindi non sarebbe più considerata una malattia.
Tutti ammalati, nessun ammalato. Tutti supplenti, nessun supplente.

Tags: supplentite, precariato, supplenti


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