La melina del governo sulla Riforma della scuola
Gianfranco Scialpi - 14-04-2015
Difficilmente la Riforma della scuola potrà essere applicata dal 1 settembre 2015. Mi riferisco soprattutto alla stabilizzazione dei 100700 precari. L'unico a non avere consapevolezza è il governo. Testardaggine? Ottusità? O altro? Personalmente non credo che nell'Esecutivo ci siano degli sprovveduti. Essi stanno semplicemente applicando la strategia della melina, applicata nel gioco del calcio. Essa tende ad addormentare il gioco, a far trascorrere il tempo fino ad arrivare al termine della partita con il risultato sperato. Detto ciò, molti sono i punti in comune con la strategia adottata dal governo: 1) il far trascorrere venti giorni prima della presentazione al Parlamento del Disegno di Legge può essere accostato alla tattica del far addormentare la partita. In altre parole non giocare; 2) stesso accostamento può essere applicato con la scelta del Disegno di legge che non avendo caratteristiche di urgenza facilita la melina del governo. Il mix di questi due elementi supportato da diverse interviste di esponenti del governo (Giannini, Faraone) che si oppongono allo scorporo delle norme pro-precari, favorirà probabilmente il parcheggio del Disegno di legge su un binario morto o nella migliore delle ipotesi ad una sua approvazione fuori tempo massimo. Se questa ipotesi dovesse essere confermata dagli eventi, allora Renzi avrà conseguito due obiettivi: 1) scaricare sull'opposizione la responsabilità della mancata stabilizzazione dei precari e le eventuali conseguenze di procedure di infrazione da parte dell'Europa. E tutto questo potrebbe tornare utili ai fini politici (a fine maggio in alcune regioni ci sono le elezioni); 2) utilizzare le risorse effettivamente disponibili nelle casse statali, presentandole però all'opinione pubblica come la metà di quelle effettivamente presenti, attribuendo anche in questo caso "il risparmio" alle opposizioni, scatenando su quest'ultime la rabbia di molti delusi. Mi auguro di prendere un "abbaglio", basato su una incrostazione di sospetti alimentati dalla strategia della "presa in giro" che ha caratterizzato gli ultimi governi. Se così non sarà, allora avremo assistito ad una partita a scacchi giocata sulla pelle di tanti colleghi che da anni attendono di vedere una luce stabile sul loro futuro.

Tags: Politica scolastica


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