Un modo diverso di guardare al mondo
Francesco Masala - 27-03-2014
Nel 1973 Arno Peters ha cambiato il mondo, anzi ce l'ha restituito com'è, con le giuste dimensioni, anche la geografia è politica.

Ecco cosa dice Arno Peters, a scanso di equivoci:
"L‛ immagine eurocentrica del mondo si è dimostrata funzionale anche allo sfruttamento del terzo mondo da parte
dei paesi industrializzati nell'epoca post-coloniale. La lotta per sostituire la vecchia carta geografica si trasforma
così nella lotta contro l‛ideologia dello sfruttamento." [...]
"Ora dopo secoli di egocentrismo possiamo vedere il nostro paese dal punto di vista del mondo
e non viceversa. Poiché si è sempre pensato che le carte geografiche riproducessero la realtà in modo
obiettivo, scoprendone ora il valore ideologico, siamo esortati a verificare tutta la nostra concezione del mondo".

Quello che stupisce è come in 40 anni le cartine geografiche appese nelle aule (almeno in quelle da me frequentate in quasi trent'anni di insegnamento) non siano cambiate. A quei tempi non esisteva ancora il personal computer e adesso siamo in piena demenza digitale, a scuola. Sarà che cambiare le cartine geografiche non conviene, non ci sono appalti milionari?
O forse sarebbe stato troppo impegnativo spiegare le questioni ideologiche, a scuola non si fa politica, come si diceva in certi tempi, e allora è meglio far sparire la geografia dalle scuole?

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Massimo Barbagli    - 30-03-2014
Concordo. Anzi c'è di più. Qualche anno fa (2008-2009) ho preso a Firenze alla Festa della Geografia (indetta dalla regione Toscana !!!) un planisfero stampato al momento: direi che non si discostava molto dalle proiezioni di Mercatore. L'ho tenuto (fino alla pensione)in classe accanto a quello di Peters (da tanto tempo appeso) per far vedere le differenze.

 Renato Cavedon    - 31-03-2014
Come insegnante di geografia mi guarderei bene dall'attribuire criteri di assoluta scientificità ad una qualunque proiezione cartografica. Poiché qualsiasi rappresentazione in piano di vaste porzioni della superficie terrestre, e in modo particolare dell'intera superficie del pianeta, contiene inevitabilmente delle deformazioni. Il planisfero di Arno Peters utilizza una proiezione equivalente, vale a dire che superfici rappresentate sono in scala rispetto alla realtà. In verità la distorsione aumenta al crescere della latitudine anche nella proiezione di Peters. Per altro esistono molte altre proiezioni equivalenti che non deformano, come in quella di Peters i profili dei continenti. Difatti l'allungamento dei profili continentali non corrisponde certo alla realtà come ci appare, non in altri planisferi, come quello tanto vituperato di Mercatore, ma osservando le foto satellitari. Quanto al preteso eurocentrismo della cartografia in uso da noi, basterebbe frequentare le aule delle scuole cinesi o di quelle americane. Nelle prime i planisferi pongono al centro l'Asia orientale e relegano sul margine occidentale la piccola Europa, molto deformata. Nelle scuole americane le Americhe occupano il centro mentre l'Europa, deformata, è confinata a Oriente.
Esiste un'ampia bibliografia critica sulla proiezione di Peters. Mi limito a rinviare ad uno scritto del Prof. Ugo Mattana dell'Università di Padova:
L'ATLANTE DEL MONDO DI A. PETERS: UNA RECENSIONE CRITICA, Materiali del Dipartimento di Geografia Università di Padova
12/1992 di cui allego le coordinate in: rete

 Francesco Masala    - 01-04-2014
Ma come faccio a spiegare che la Groenlandia è significativamente più piccola delle Cina e anche dell'Australia e i ragazzini vedono attaccata al muro una cartina che dice il contrario?
Difficile che abbiamo ragione entrambi.