Ci serve un'altra sperimentazione: immissione in ruolo e degna retribuzione!
Precari Uniti contro i tagli - 06-01-2014
Pomigliano è ovunque. Per questo ci riguardava e ci riguarda. Pomigliano è anche nella Scuola. A partire da quella pionieristica e vigliacca delegittimazione dello Statuto dei Lavoratori, infatti, non contrastata con la dovuta energia, e, anzi, assecondata dai sindacati confederali, il ricatto dei padroni della crisi, che pretendono di far pagare a noi i loro errori e le loro ruberie, ha ripreso vigore e tenta, oggi, di azzerare conquiste, diritti, dignità. Sta prendendo pericolosamente piede, con la complicità dei media e dei giornali mainstream, una concezione "graziosa" del lavoro, specie di quello dei diffamati insegnanti, precarizzati a vita, defunzionalizzati e depauperati: il lavoro viene rappresentato e presentato come favore o privilegio accordato e non più come contributo fornito da professionisti a titolo oneroso e non gratuito. Sempre più aumentano le mansioni per le quali si richiedono (pretendono) "spirito di sacrificio", "responsabilità", volontariato, rinuncia al compenso; sempre più il lavoratore diventa schiavo e la sua prestazione si trasforma in "dovuta" corvée.
E' un'oscenità dilagante, che poggia su una sottile e disgustosa manipolazione psicologica di massa, atta a convincere la gente che il docente è un missionario o un fallito, sicché o non dovrebbe pretendere di essere pagato, o non se lo merita! Contro questa ignobile manovra, i supplenti "a chiamata", i non-incaricati, cioè, il pagamento del cui stipendio è praticamente diventato un optional, hanno giustamente deciso di attuare una forma di protesta che vogliamo condividere e a cui guardiamo con la solidarietà e con il corale senso di indignazione che da anni ci tiene uniti contro le politiche ministeriali: al ritorno in classe, porteranno i contrassegni del lutto, per significare la morte della dignità del lavoro e della funzione portante della Scuola Pubblica. Tutti i precari da anni in lotta saranno con loro, cioè con se stessi, con le ragioni che difendono da sempre in nome di una ragionevolezza che è sempre più avversata e vilipesa, per chiedere rispetto per la funzione docente e immediata assunzione di tutti i precari, come impone, del resto, la normativa europea. Che sia l'inizio di una vittoriosa lotta, perché se perde la Scuola, tutto è perduto!

Precari Uniti contro i tagli
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