Unione Sindacale Italiana sez. di Milano - 20-12-2013
Ovvero:
UNA SENTENZA CONTRO LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE E DELL'AZIONE SINDACALE
E' questo il giudizio che diamo, nel mentre ricorriamo in appello, alla sentenza emessa il 21 ottobre 2013 nei confronti del Collettivo Lavoratori Ospedalieri dell'Unione Sindacale Italiana - CLO-USIS dell'ospedale San Carlo, nel Tribunale di Milano, al termine di una causa civile.
A tale organizzazione sindacale è stato addebitato il risarcimento di 10 mila euro e il pagamento di 2 mila delle spese legali avversarie (totale 12 mila euro) per un volantino diffuso nel 2009. La causa è stata promossa da Pietro Bassi e Dominingo Spotti, due Dirigenti del San Carlo, che si sono sentiti diffamati dal titolo del volantino.
La Giudice Serena Baccolini ha fatto proprie la tesi dell'accusa, senza entrare nel merito e senza approfondire le pesanti critiche sindacali espresse nel testo.
La Giudice ritiene che l'accostamento del Titolo del volantino che, si badi bene, testualmente e graficamente riporta "
banda BASSi-spOTTI", allude alla "
banda Bassotti" che, si riporta nella sentenza, sarebbe offensivo della "
onorabilità dei due Dirigenti". Non interessa, sostiene la Giudice nella sentenza, se nella contemporaneità erano già usciti articoli sui giornali dal titolo "
San Carlo, sale operatorie inagibili ma i manager si rifanno gli uffici" e "
Formiche all'ospedale San Carlo chiuse quattro sale operatorie".
Non interessano neppure le questioni sollevate dal sindacato in punto di salute e sicurezza, perché secondo la giudicante il volantino che denuncia violazioni a scapito di lavoratori e pazienti o è scritto come un atto giudiziario oppure è per forza offensivo della dirigenza che di que lle violazioni è tenuta rispondere. A nostro parere sentenze come queste che, eludendo dai contenuti dell'azione sindacale e dalle sue proprie modalità di espressione, possono offrire un comodo ombrello alla "
casta dei dirigenti" che si rende responsabile di "
mala-sanità".
Quello che è accaduto al San Carlo è abnorme: una struttura ospedaliera che, per la mancata manutenzione degli edifici prolungata negli anni, rischia l'abbattimento di 7 piani su 11 per la messa in sicurezza (Corriere della Sera 7/11/2013 non smentito a tutt'oggi dagli organi responsabili). Che fine farà l'ospedale San Carlo? E' una sentenza che inibisce gravemente la possibilità di critica e spazza via il linguaggio della satira, menomando la libertà di espressione e di azione sindacale, avverso la quale esprimiamo e continueremo a manifestare la nostra ferma contrarietà, chiedendo la solidarietà di tutti i lavoratori e le lavoratrici, delle strutture di base sindacali e sociali, degli organi d'informazioni e di satira indipendenti.
Unione Sindacale Italiana Provinciale di Milano (USI/AIT)