Home Schooling? No, grazie!
Marina Fasce - 22-02-2013
Pochi giorni fa, lunedì 18 febbraio, nel TG1 delle ore 20, un servizio ha illustrato i caratteri della home - schooling: anziché mandare i 4 figli a scuola, due genitori - insegnanti fanno lezione, armati di vari sussidi didattici e citando il computer che, con Internet, può permettere di trovare "tutte le risposte" ai quesiti cercati...
Invito, tutti, a riflettere sulla questione, citando, Clotilde Pontecorvo, illustrissima connazionale, Professore Emerito della Sapienza di Roma, docente di Psicologia dell'Educazione. Tra le competenze essenziali - finali della scuola di base, indica non solo comprendere testi, elaborare ed interpretare dati quantitativi, impostare e risolvere problemi, disporre di strumenti e pratiche di fruizione e produzione in vari linguaggi, ma anche imparare ad imparare, voler continuare a imparare ad imparare ed insegnare ad altri in diversi contesti sociali, comunicare ad altri idee e dati, in diverse forme, lavorare e collaborare con gli altri in modo produttivo, critico, non conformistico, valorizzando le proprie ed altrui competenze per assumere decisioni consapevoli con valutazione delle conseguenze.
La scuola è concepita come comunità di vita e di lavoro in cui sapere e saper fare sono strumenti per un prodotto culturale e sociale intrisecamente motivante.
(elementi tratti da P. Calidoni, Didattica come sapere professionale, La Scuola 2000).
Cosa ne dite? Vale di più l'esperienza di anni ed anni di studio e ricerca, ma purtroppo mai abbastanza nota, o il servizio televisivo dell'ultima novità?
Come pensano di preparare alla vita fuori casa i loro figli, quei genitori che scelgono la home schooling?
Le competenze sociali sono frutto di un allenamento trasversale che parte dai primi anni di vita, non si apprendono né sui libri, né coi sussidi più ricchi, ma si coltivano giorno per giorno nell'incontro magico con gli altri, a scuola, che offre il gioco con materiale povero, forse, come scatole di cartone o fogli di carta di giornale, ma è esperienza vissuta insieme. Si impara a fare insieme, si impara anche a litigare, gli adulti presenti (professionalmente) aiutano a crescere nella relazione. La vita intera è fatta di relazioni!
Basta alle notizie qualunquiste, modaiole, magari disfattiste contro la scuola pubblica! No alle tesi della didattica tuttologica, non basta solo sapere per saper insegnare. Ma quella sarà davvero didattica? No, non lo è, a mio parere.

Tags: home schooling, educazione sociale, scuola pubblica, Pontecorvo, collaborazione, relazione fra pari


interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Claudio Berretta    - 24-02-2013
Home-schooling. Che tristezza!
Riferendosi a Benasayag (L'epoca delle Passioni Tristi): come sviluppare i legami che possono portare a passioni giosiose e non rischiare di sprofondare nelle passioni tristi o nella chiusura al mondo?