Risponderanno?
Mauro Boarelli - 15-02-2013
La campagna per la scuola pubblica Non vi voteremo! se... è in pieno svolgimento. Si rivolge ai candidati al Parlamento e ai candidati alla guida del governo. Non lo fa con una petizione generica, ma con domande precise e circostanziate su alcuni nodi cruciali. Sono domande "pragmatiche", molte si riferiscono a impegni da prendere a breve termine, tutte implicano l'indicazione di precise azioni politiche. E' una campagna di cittadine e cittadini che chiedono precise responsabilità nei confronti della scuola pubblica e proclamano ad alta voce il rifiuto della delega in bianco.
Dopo la destrutturazione della scuola pubblica perpetrata scientificamente dal centro-destra nel lungo periodo che va dalla Moratti alla Gelmini, molta attenzione è rivolta al centro-sinistra che si candida a governare il paese. Un'attenzione che si accompagna a una buona dose di diffidenza, visto che anche il centro-sinistra non si è smarcato da quelle politiche né con l'infelice ministero Fioroni né durante il sostegno al governo Monti (basta pensare all'incredibile appoggio al disegno di legge Aprea da parte del Pd). Proprio per questo sarebbe urgente ascoltare voci provenienti da questa parte politica, voci che dissolvano la legittima diffidenza e rispondano alle attese.
Eppure nulla si muove. A pochi giorni dalle elezioni, la campagna Non vi voteremo! se... attende ancora quelle voci. Non ha risposto Francesca Puglisi, responsabile nazionale scuola del Pd e candidata al Senato. Non ha risposto Pier Luigi Bersani.
Bersani ha un cattivo rapporto con le domande sulla scuola poste dai movimenti di base. Nel maggio 2012 gli scrivemmo una lettera aperta sul disegno di legge Aprea, ma non ricevemmo risposta. In occasione di un'iniziativa per le primarie a Bologna ne scrivemmo un'altra, alla quale rispose in modo evasivo. Speravamo che la campagna Non vi voteremo! se... fosse l'occasione buona per ottenere una risposta, una risposta concreta.
Poco tempo fa Bersani ha risposto con sollecitudine alle cinque domande sulla cultura proposte dal Sole 24 ore ai candidati. Noi siamo un po' invidiosi: risponde alla Confindustria e snobba i movimenti di base? Che idea si è fatta del suo potenziale bacino elettorale?
Negli ultimi giorni Bersani ha pronunciato parole importanti sulla centralità della scuola pubblica nella sua visione di governo, ma si tratta ancora di un impegno generico. Le domande di Non vi voteremo! se... , invece, costringono ad uscire dall'affermazione di principio. Non è su questa che si può chiedere il voto. Rispondere a quelle domande vuol dire dare un messaggio preciso di radicale cambiamento di rotta attraverso azioni politiche concrete attuabili nel breve periodo, alcune nell'immediato.
L'esito delle elezioni è ancora incerto. Le variabili sono molte e di natura differente, ma si tende a dimenticare che tra queste c'è anche il popolo della scuola. Insegnanti, genitori, studenti, non docenti. Un popolo vasto, deluso, arrabbiato, diffidente, ma sempre informato, critico, attivo (là dove giornali e telecamere non vanno a cercare), radicato nei territori, tenacemente impegnato a difendere la scuola pubblica. Potrebbe fare la differenza, in queste elezioni (e anche dopo). Possibile non lo capiate?
Aspettiamo le vostre risposte, in fondo alle elezioni mancano ancora nove giorni!

Tags: nonvivoteremose, Bersani


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