Leggi romanzi se vuoi fare l'ingegnere
Cosimo De Nitto - 10-01-2013
Stimolante l'articolo di Paolo Bertinetti sulla Stampa di oggi ""Leggi romanzi se vuoi fare l'ingegnere"

Università di Princeton:
"considerare lo studio letterario come «utile» per la formazione professionale nei settori scientifici, economici, medici."
"La letteratura è «utile» per fare bene cose che nulla hanno a che fare con la letteratura. "
Questo in America, e in Italia?
Tremonti: "con Dante non si mangia." Azz...che la Divina Commedia non fosse un panino ce ne eravamo accorti.
Monti continua la politica di Tremonti-Gelmini. Evidentemente anche lui non mastica Letteratura.
Dunque, mentre nelle più prestigiose università americane si scopre l'utilità dell'"inutile" (gli studi umanistici), in Italia che è la culla di quegli studi che si fa?
Si gioca con i quiz di logica(?) e di memoria(?) come quelli dell'INVALSI; la professione insegnante è affidata preliminarmente a strumenti come quelli che servono per conseguire la patente di guida o a quelli che molti decenni fa si facevano in America per rilevare il quoziente di intelligenza. I teorici del Q.I. pensavano l'uomo avesse solo una intelligenza logico-matematica, di tipo astratto, analitico. Gardner nel suo "Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences" (Basic Books,1983) rivoluziona, oltre trent'anni fa, la teoria del Q.I. scoprendo che la mente ha non una sola ma ben 9 tipi di intelligenza per cui scriveva:
""Scrivendo questo libro, mi proposi di minare la nozione comune di intelligenza come capacità o potenziale generale che ogni essere umano possiederebbe in misura più o meno grande. Nello stesso tempo intendevo mettere in discussione l'assunto che l'intelligenza, comunque venga definita, possa essere misurata da strumenti verbali standardizzati, come test con carta e matita e fondati su risposte brevi e batterie di domande".
Mi chiedo: ma Tremonti, Monti, Gelmini, Profumo, l'INVALSI e anche tanti cosiddetti progressisti e riformisti che stanno dall'altra parte prima di mettere mano a leggi e decreti che condizionano pesantemente la vita e il funzionamento della scuola conoscono Gardner? Altrimenti avviene, come in questo caso, che mentre noi adottiamo modelli vecchi e superati dagli altri, quegli altri scoprono ed adottano come modello il made in Italy, l'immensa portata culturale e formativa della cultura umanistica e letteraria, la nostra migliore tradizione della quale noi vogliamo sbarazzarci perché ritenuta vecchia, inutile, non adatta ai "mercati", improduttiva, idealistica, astratta.

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