Resistere e ricostruire
Francesco Di Lorenzo - 27-10-2012
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2012-2013



Mentre attendiamo con ansia gli sviluppi relativi alle questioni in ballo oggi nella scuola, a noi miseri mortali, insegnanti sottopagati, maltrattati e derisi, sembra non resti altro da fare che 'resistere ancora e sempre e poi ricostruire'. Che non è uno slogan, ma sono due semplici azioni da compiere, anzi, che già compie chi crede nella scuola pubblica e inclusiva.

Diciamo, però, chiaramente: 'resistere e ricostruire' sono azioni che comportano un lavoro durissimo. Ci vogliono sia la forza per continuare a resistere, sia la voglia di ricostruire sulle macerie lasciate da chi ha diretto la scuola negli ultimi anni. Per capirci meglio, da chi ha diretto i lavori di smantellamento del concetto di scuola pubblica e ha mortificato le attese di milioni di studenti. Insomma, dobbiamo difenderci e possibilmente anche tentare di attaccare. E non è poco.

Su quest'ultimo punto, la notizia che dopo anni tutti i sindacati della scuola , insieme, abbiano indetto uno sciopero nella stessa giornata, è una buona notizia. Solo che la data scelta, il 24 novembre, sembra un po' lontana, ci si poteva anche accordare per farla prima e subito 'sta benedetta auspicata protesta comune. Viene il sospetto che sia stato deciso apposta per scongiurare il pericolo di farsi vedere uniti. Evidentemente, pensando male, ci sono coloro i quali sperano che nel frattempo qualcuno si sfili, e quelli che invece temono questa eventualità. La partita è sospesa.

La senatrice Bastico del PD, ha fatto notare che, come il penultimo, anche l'ultimo governo ha fatto sparire le donne e 'le questioni e metodologie legate all'universo femminile' dai programmi per il prossimo concorso nella scuola. Insomma, nel documenti ufficiali l'unico nome citato di donna studiosa e intellettuale è quello di Elsa Morante. Di altre non c'è traccia. E sì, che ce ne sarebbero, ma sono soverchiate dai nomi di protagonisti maschili. Diranno per giustificarsi (lo hanno già fatto) che è successo per questioni di spazio. E che non c'è nessun intento censorio. Il fatto è che la risposta può anche essere vera, ma indica alla fine soltanto una mentalità, niente di più e niente di meno. Come per moltissime altre cose meno attinenti a questo specifico problema, le parole usate, o non usate, dagli esponenti di governo sono espressione di quello che pensano.
Ci può consolare, almeno, che l'unico nome scelto, Elsa Morante appunto, sia quello di una grandissima scrittrice italiana e non solo italiana?

Per ultimo, ma per collegarsi all'inizio di queste notizie, viene da pensare che è bello trovarsi tutti uniti nella lotta. Infatti, dalla nostra parte, dalla parte di chi protesta, ci sarebbe anche un sottosegretario, Rossi Doria, che, chiamato in causa su un quotidiano sulla condizione degli insegnanti in relazione alle ultime decisioni del ministero, ha risposto che è d'accordo su tutto. Tanto per cambiare, si parlava di categoria sottopagata, di orario effettivo di lavoro e di tutto quello che nel semplice orario non è conteggiato, eccetera, eccetera...

Domanda. Dichiarandosi d'accordo con chi protesta, pensa il sottosegretario che la sua posizione sia spiegabile in termini di chiarezza, oggi che viviamo tempi di estrema confusione? O, forse, semplicemente dobbiamo pensare che il sottosegretario Rossi Doria stia lavorando per 'noi' dall'interno, ed è un infiltrato (nelle file nemiche). Che ne dite?

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