Invalsi: la ribellione della scuola
Mimmo Fusco - 07-05-2012
Riceviamo, ci associamo e volontieri diffondiamo l'appello dell'UDS e il breve, ma davvero efficace flimato che l'accompagna. Disobbedienza. Ci si preparano gli studenti e si rivolgono perciò ai loro docenti. Il Parlamento dei nominati, il Senato dei Cosentino, Ciarrapico, Tedesco, Milanese, Luzi e Dell'Utri, il governo dei milionari e dei banchieri che non ha nemmeno la foglia di fico di un mandato elettorale non ci lasciano scelta. La scuola è nostra, appartiene agli studenti, ai docenti e ai genitori. Decidiamo del nostro destino, partiamo dalla scuola per rispondere con la lotta a un potere che cancella i diritti. Facciamo nostro il no fermo all'invalsi e scendiamo tutti in Piazza coi nostri studenti..

La Redazione

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"Il 16 maggio 2012
il Ministero dell''Istruzione impone il test INVALSI a tutta la scuola pubblica italiana
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I test INVALSI sono quiz a crocette all'apparenza innocui, ma il progetto dietro di essi e le loro conseguenze sono gravi. Vogliono dividere la scuola pubblica in scuole di serie A e B, colpendo le situazioni di disagio con ulteriori tagli. Loro lo chiamano merito, ma è classismo.

Vogliono costringerci a pensare a crocette, abolendo ogni rielaborazione personale e pensiero critico, costringendo scuole e professori alla sola didattica frontale e nozionistica.
Con i questionari allegati alle prove vogliono schedarci, sapere come viviamo e che cosa pensiamo.
Questo dalle elementari alle superiori.
Ma tu, noi, studenti come voi, vostri compagni di banco, insieme possiamo fermarli.

Boicotta i test INVALSI, Lasciali in bianco. Non possono punirti. O scendi in piazza.
Valutati, non schedati
Cancelliamo gli INVALSI
".

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