Finale benaugurante
Francesco Di Lorenzo - 30-12-2011
Dallo Speciale Notizie dal fronte 2011-2012



Il cambiamento di linguaggio è innegabile. E prima ancora, è sbalorditivo che il nuovo ministro dell'Istruzione addirittura risponda alle domande. Non a tutte le 1800 che gli sono state poste in un forum a cui ha partecipato (sarebbe stato quasi impossibile), ma la volontà di interloquire, cambiando così direzione di marcia, c'è.
Le grandi questioni della scuola il ministro le affronta. Quella sui nuovi concorsi per l'insegnamento, nonostante le graduatorie (una volta ad esaurimento) dei precari, ha già generato qualche polemica. Ma era inevitabile. Intanto, ha detto che si informerà per decidere meglio, che è un dettaglio di non poco conto.
Su tutte le altre grandi tematiche, dall'Invalsi agli stipendi (miseri), dalle tasse ai nuovi metodi di insegnamento, ha detto parole che non ascoltavamo più da qualche anno. Il buonsenso è un gigantesco passo in avanti, addirittura sembra, forse lo è, rivoluzionario. Parole altisonanti e vuote (meritocrazia, selezione, sette in condotta, grembiuli e affini) non c'erano, e se c'erano non erano in primo piano.
Infine, però, ha dato solo due notizie certe: sblocco del congelamento degli scatti sullo stipendio fino al 2014 (come, invece, era previsto dalla Gelmini), e aumento dello stanziamento per le spese di funzionamento delle scuole. Il resto si vedrà.
Ascoltando il neoministro, si potrebbe dire, dal punto di vista generale, che il 2011 è iniziato male ed è finito peggio, con timidi segnali di speranza solo negli ultimi giorni di dicembre. Tali segnali, è chiaro, dovranno essere confermati dai fatti.

Una ricerca dell'Università di Sidney, in Australia, sostiene che la bocciatura scolastica non porta nessun beneficio. "Il nostro studio dimostra che, al di là dell'età, del sesso o delle capacità degli studenti, la bocciatura non rappresenta una strategia vincente", sono le parole usate dal coordinatore della ricerca. Praticamente la spiegazione è questa: chi viene bocciato perde fiducia nelle proprie capacità, riduce invece che aumentare l'impegno scolastico, avrà un approccio sempre più negativo verso lo studio, diventerà più ribelle e avrà problemi con se stesso. Di fatto, aumenterà la possibilità di essere di nuovo bocciato. Una sconfessione completa di tutta una linea che fa della bocciatura il canone delle serietà degli studi (la stessa linea che occultava i dati che avrebbero contraddetto le loro convinzioni). Naturalmente la ricerca non servirà a convincere i duri e puri che pensano di salvare la scuola con le bocciature.
Darà, però, un po' di ossigeno a tutti gli altri, quelli che negli ultimi tre anni erano guardati a vista e indicati come degli zombi.
Arriva sempre il momento della riscossa. E a fine anno una piccola rivincita, è benaugurante.

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