Quella negriera ...
Gianfranco Pignatelli - 07-06-2011
... chiamata scuola...

Due politici hanno condizionato la seconda repubblica.
Il primo, subordinando l'attività legislativa ai propri interessi.
Il secondo - una sorta di cinghiale verde, specialista in porcate normative - inaugurando un modus operandi riconoscibile, ormai, in tutti i provvedimenti governativi.
Un esempio? Il Decreto Legge 13 maggio 2011, n. 70, all'esame delle Commissioni Parlamentari.
Un minestrone normativo, che contempla tutto - dall'edilizia alla nautica da diporto, dalla sanità all'istruzione - ma non risolve nulla.
Scritto, vagliato e approvato, naturalmente, con somma urgenza.
Così si riflette poco e si truffa tutti. Tanto.

Come fa l'art.9 che consente a ogni aspirante docente l'inclusione nella graduatoria di una sola provincia. E fin qui, nulla questio. Poi puntualizza che, se neoimmesso in ruolo, è obbligato alla permanenza nella stessa provincia per almeno cinque anni. Norma per salvaguardare la continuità didattica? Macché. Perché l'amministrazione può sballottolarlo, ogni anno, a suo piacimento da una scuola all'altra, e i dirigenti scolastici da una sezione all'altra. La restrizione è solo per il docente, al quale è per giunta negata la facoltà di avvalersi dell'assegnazione provvisoria in altra provincia per giusta causa.
Magari per ricongiungersi al proprio nucleo familiare o per gravi ragioni di salute. Così si pretende di ipotecargli il futuro per otto anni: tre di validità delle graduatorie e cinque anni di titolarità coatta.
Solo ai tempi degli schiavi acquistati e incatenati si impediva ai lavoratori la circolazione o la facoltà di "fuga".

C'è da chiedersi se questo provvedimento sia l'ennesima porcata normativa per scoraggiare la migrazione dal sud al nord o sia l'ultima azione punitiva contro la scuola pubblica e chi vi lavora. Chissà se i cinghiali verdi, neri, o azzurri che siano, considerano gli insegnanti uomini liberi o negri. E se la scuola pubblica sia l'istituzione di tutti o una nave negriera.
La percezione che i docenti hanno è che la scuola sia in mano a corsari senza scrupoli che si divertono ad aprire falle per farle fare acqua da tutte le parti. Un barcone che si pretende di far navigare nel mare agitato della crisi economica e della competitività internazionale con un equipaggio ridotto al'osso, affamato e maltrattato. Limitato nella libertà di movimento ed espressione.


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