Le assunzioni annunciate dal governo - con grandi, usuali, squilli di tromba - non coprono nemmeno in parte quanto il governo stesso si accinge a tagliare.
Forse 60 mila posti (ma qualcuno dice siano solo 30 mila) in tre anni, contro un calo previsto di 50 mila posti, 30 mila docenti e 20 mila fra ausiliari, tecnici ed amministrativi solo il primo anno.
Praticamente si assume in tre anni un numero pari a quanti vanno in pensione in un anno. Fra l'altro gli assunti sono tutte persone che lavorano già nella scuola, a fronte di un calo di posti di lavoro che era già iniziato negli ultimi tre anni.
Chi va a scuola, chi ha dei figli che vanno a scuola, si accorge di come si faccia di tutto per soffocare la scuola pubblica. Nessuna bugia può nascondere le classi di 27 alunni, il taglio dei laboratori, le supplenti non chiamate, le scuole strozzate dai costi di funzionamento non finanziati.
Occorre ribellarsi come cittadini, darsi da fare perchè nell'istruzione è il nostro futuro, il futuro di tutti.