Un piano per la sicurezza delle scuole
Lorenzo Picunio - 15-01-2011
Le scuole italiane sono nell'insieme in cattive condizioni edilizie: gli edifici sono vecchi e mostrano tutti i segni della loro età. Spesso, nelle grandi città, si tratta di edifici storici, dai restauri costosi. È difficile applicare a questi edifici le norme di sicurezza. Anche strutture più moderne sono state costruite con appalti al risparmio, spesso usando amianto. La tragedia di due anni fa a Torino, ma anche la scuola crollata nel terremoto di San Giuliano di Puglia, sono esempi evidenti di una cattiva costruzione e gestione del patrimonio pubblico.

Occorre che ai Comuni e alle Province, che hanno competenza rispettivamente per le scuole primarie e secondarie di primo grado e per le scuole secondarie di secondo grado, sia permesso di scorporare l'edilizia scolastica dagli oneri del patto di stabilità. Occorre che il governo si impegni con un piano di edilizia scolastica, iniziando dall'impiego per questo dei denari stanziati per i bombardieri F 35, armi di guerra e quindi contrarie all'art. 11 della Costituzione.

Insegnanti, genitori, studenti, operatori scolastici che in questi anni hanno lottato per la difesa della scuola pubblica chiedono al Capo dello Stato, al parlamento, agli Enti Locali di impegnarsi per questo.
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