L'incredibile capovolgimento dei valori
Salvatore Nocera - 02-07-2010
Sino a qualche giorno fa nessuno avrebbe immaginato che le persone con disabilità, di solito poste al centro dell'attenzione della retorica nazionale, potessero divenire oggetto di una discriminazione politica ufficiale.Sino a quando cioè il Ministro dell'economia lanciava il messaggio che l'Italia non era economicamente competitiva col resto del mondo a causa dei troppi invalidi; con ciò egli ha dato delle persone con disabilità un'immagine totalmente negativa, a dispetto degli spot pubblicitari sulla creatività delle persone condisabilità, intese come risorsa, diffusi dal suo collega Ministro per le pari opportunità.
Sino a qualche giorno fa, nessuno avrebbe potuto supporre che le assicurazioni date alle persone con disabilità potessero essere cinicamente irrise dai politici. Sino a quando cioè l'on Azzollini, Relatore della Commissione bilancio della Camera, l'on Gasparri Capo-Gruppo del PDL alla Camera, l'on Gianni Letta, Sottosegretario alla presidenza del consiglio, dopo aver pubblicamente dichiarato che sarebbe stato eliminato dal decreto-legge sulla manovra finanziaria il comma 1 dell'art 10 che innalzava all'85% dal 75% la percentuale di invalidità per poter ottenere l'assegno di invalidità di appena 256 euro mensili, all'atto della presentazione degli emendamenti non solo mantenevano la norma persecutoria, ma l'aggravavano; infatti la norma resta per chi non raggiunge il 75% con una sola minorazione ed in più si aggiunge che verrà negata l'indennità di accompagnamento alle persone con disabilità grave al 100% che però non abbia necessità di un assiduo accompagnatore o possa compiere da solo un singolo atto quotidiano della vita. Così rientreranno in questo ampio numero di esclusi i ciechi assoluti che si muovono col bastone bianco, i sordi profondi, le persone paraplegiche che possono azionare delle carrozzelle elettroniche, le persone con disabilità intellettiva gravi che possono mangiare da sole etc.
E dire che il Governo aveva lo scorso anno fatto ratificare dal parlamento con la L.n. 18/09 la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità. Se questa è la prima attuazione governativa della Convenzione .......!
Se questa è la tutela governativa dalle discriminazionicontro le persone con disabilità......!
Eppure le forze politiche di Governo dicono di ispirarsi ai valori della dignità della persona umana, ai valori dei diritti sociali nazionali irrinunciabili, ai valori cristiani dell'attenzione particolare agli "ultimi". Infatti si deve dedurre che per loro le persone con disabilità non hanno dignità poiché mandano in rovina finanziaria lo Stato, non sono titolari di diritti sociali nazionali, poichè ad essi provvederanno gli Enti locali, cui però vengono contemporaneamente tagliate le risorse, non sono gli "ultimi" ma i primi nel contribuire alla manovra finanziaria, tanto a loro provvede la carità cristiana.......!
Se questo è il capovolgimento dei valori, ai quali gli attuali governanti dicono di ispirarsi, allora, ha ragione un dirigente della F I S H che ha proposto ironicamente di segnalare questi governanti al concorso promosso dalla F I S H "vedete come ci trattano" come esempio di buone prassi di inclusione sociale.
A questo punto hanno fatto bene la F I S H e la F A N D , che, ingannate dalle false promesse dei politici governanti avevano revocato una manifestazione di protesta per il 1° Luglio, a riconvocarla per il 7 Luglio, pur consapevoli delle difficoltà che incontreranno persone con gravi disabilità ad affrontare il viaggio e la presenza a Roma colpita da un caldo opprimente.
Però questa manifestazione è ben diversa da quelle "marce del dolore" promosse nel secolo scorso per ottenere i diritti che adesso il Governo vuole negare ai prossimi invalidi. Infatti quelle manifestazioni puntavano a far leva sulla pietà dell'opinione pubblica per il dolore degli invalidi; questa punta sul protagonismo delle stesse persone con disabilità nel rivendicare dei diritti umani riconosciuti da norme nazionali ed internazionali e non fa appello al filantropismo compassionevole, ma al riconoscimento della dignità delle stesse ed al pesante lavoro di cura quotidiana svolta dalle loro famiglie.
Come si è ormai chiarito, qui la lotta ai "falsi invalidi" è stata una scusa mediatica per nascondere la lotta ai "veri invalidi".
Si chiede ai mezzi di comunicazione che, smascherato l'imbroglio, ci diano una mano a convincere il Parlamento a ristabilire la giustizia ed il diritto naturale sugli inalienabili diritti umani.

Roma 2 Luglio 2010
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