Capita ,spesso, che nelle scuole la comunicazione tra docenti, tra dirigenza e docenti, tra docenti e personale ATA , tra personale ATA e dirigenza s'inceppi. E la scuola subisce un terremoto d'incomunicabilità. Scosse di assestamento possono durare mesi e mesi interi, facendo avvertire a tutta la popolazione scolastica, operatori ed utenza, la sensazione di emergenza annuale.I docenti si sentono sempre più insoddisfatti, si ammalano frequentemente, trasformano le sedute collegiali in terreno di competizione, in match logorroico di parecchie ore senza giungere ad alcuna conclusione e portano il dirigente scolastico a provare le sensazioni e le emozioni di un capitano che, pur non abbandonando la nave nel naufragio, rimane tormentato ed assalito da dilemmi esistenziali: Perchè tutto questo? E' giusto il cammino intrapreso in solitudine? E' condiviso il percorso?
La scuola nasce come luogo di educazione democratica e civile e la chiusura della dirigenza, il non riuscire a decodificare segnali di disagio, il pensare di riuscire a risolvere tutto con un colpo di bacchetta magica, evitando di continuare un dialogo aperto e soffertamente ripristinato negli anni , volto al collaborazionismo scolastico ed extrascolastico, al l'apertura al territorio e a tutti quelli che gravitano attorno al pianeta "istituzione scolastica" porta inevitabilmente al naufragio irreversibile.
Curare maggiormente il dialogo con i docenti, non considerarli soltanto educatori della propria classe ma esperti in campo, probabili suggeritori di strategie più efficaci per un comune obiettivo,l 'educazione dei nostri alunni e l'nteriorizzazione dei concetti di legalità, può essere di aiuto ad un dirigente che, seppur euforico di governare la nave, intraprende percorsi non condivisi e suscettibili di critiche non solo dall'esterno ma anche dai suoi stessi marinai.
La crisi si accentua nel momento finale dell'anno scolastico quando anche il dirigente scolastico si autovaluta. Ed è in quel momento che forse capisce i suoi errori. Solo che si accorge che è troppo tardi per correggere il percorso. Sarebbe bastato un pò di umiltà e dare maggior fiducia ai propri docenti. L'anno, però,è passato...e i docenti hanno chiesto in massa il trasferimento... Au revoir nell'anno futuro, sperando che tutto quello che non si è fatto oggi si possa fare più attentamente un altr' anno, attingendo all'esperienza di quello passato.