Un popolo di senzastoria?
Fuoriregistro - 21-04-2010
L'11 marzo alla Commissione Cultura della Camera, l'on. Paola Frassinetti, ex "Fronte della Gioventù" oggi PdL, ha proposto una risoluzione che intende "arginare il fatto deplorevole che alcune associazioni si recano nelle scuole per raccontare una visione dei tragici fatti delle foibe in maniera totalmente travisata". Non contenta, l'onorevole se l'è presa con "il recente libro dello sloveno (sic) Pirjevec, edito da Einaudi, e distribuito nelle scuole di Torino". Il libro, ha sostenuto Frassinetti, "esprime giudizi gravi sugli avvenimenti storici riferiti alle foibe, non corrispondenti alla verità; esistono, infatti, negazionisti della vicenda". Scomunica ufficiale, quindi, "come ha anche ricordato il sindaco di Roma", e, a onor del vero, un errore c'è stato. Pirjevec è italiano come Alemanno e Frassinetti. Sorge allora un dubbio: fingerlo "sloveno" può farlo sembrar di parte e sminuirne la serietà di studioso? Ma non finisce qui: Frassinetti ha proposto anche l'istituzione, presso il Ministero dell'Istruzione, di un albo degli enti e degli studiosi "autorizzati a recarsi nelle scuole per ricordare i fatti accaduti". La lista degli abilitati a parlare non s'è fatta, ma s'è deciso - all'unanimità! - che siano i presidi a valutare (?) la serietà e la serenità dei conferenzieri.
Di questa vera e propria rivoluzione copernicana degli studi storici, il "Corriere della Sera" ha fatto da cassa di risonanza e il 23 marzo, in calce a un servizio sulla Grande Italia, ha "indicato" buoni e cattivi. Ne è nata così una specie di "lista di proscrizione", un minuscolo, triste esempio di "index librorum prohibitorum". Vale la pena di citarlo testualmente: "Vi sono anche opere che tendono a ridimensionare la portata degli eccidi jugoslavi: Joze Pirjevic, Foibe (Einaudi 2009), Claudia Cernigoi, Operazione foibe tra storia e mito (Kappa Vu 2005), Giacomo Scotti, Dossier foibe (Manni 2005), Giuseppe Aragno, Fascismo e foibe (La città del Sole, 2008). Contro di esse, considerate «negazioniste», le associazioni degli esuli hanno di recente chiesto un intervento delle pubbliche autorità".
Se, come'è noto a tutti gli studiosi che se ne sono occupati onestamente, nessuno dei citati dall'anonimo giornalista nega l'esistenza del dramma istriano, dove va a parare la manovra? Si vuole agitare lo spettro del "negazionismo", nell' attesa di poterlo trasformare in reato?
E' accettabile tutto questo? E davvero siamo ancora in una repubblica democratica, se impunemente si possono liquidare così gli studi di storici onesti, che fanno ricerca secondo le regole del mestiere, nella maniera più corretta, esplorando archivi e documentando ogni affermazione? E' accettabile che sia la politica a decidere chi debba parlare nelle scuole? E che un grande giornale fiancheggi la manovra e non senta il bisogno di prendere le distanze?
E anche supponendo che Aragno, Pirjevec, Scotti e Cernigoi sbaglino, a quale governo consentiremo, senza protestare, di trattare un errore alla maniera di un crimine?
Le posizioni di Frassinetti, di cui in qualche modo il Corriere si fa portavoce, sono inquietanti. Si cominciò a parlare di "negazionismo" a proposito di studi che riguardavano apertamente il genocidio ebraico. Inaccettabili, certo, ma pur sempre opinioni da combattere con le armi della ricerca e la forza della democrazia. Si passa ora, con un prevedibile effetto domino, ad altri gruppi nazionali e magari sociali. E' naturale che chi è stato massacrato desideri che lo storico se ne ricordi, ma è legittimo che siano le vittime a dettare la ricostruzione dei fatti? Da una regola discutibile ma "mirata" ricaveremo una norma generale per una pluralità di eventi cui s'appelli chiunque si ritenga "negato"? E tutti, ognuno in nome di propri interessi e idee politiche, potranno così chiamare in causa gli studiosi per le loro opinabili, ma oneste ricostruzioni? A questo punto non solo i quattro citati, ma tutti troveranno grandi difficoltà a fare gli storici. E' questo che si vuole? Quello che con preoccupata amarezza e acuto senso della democrazia, Gaetano Arfè, definiva un "popolo di senzastoria"?

Noi non lo vogliamo.

Per questo volentieri abbiamo sottoscritto e pubblichiamo l'appello che segue. Chiunque voglia può aggiungere la sua adesione.

La Redazione




Lettera aperta

A proposito de Le ferite aperte del confine orientale ("Il Corriere della Sera" 23-3-2010)

Scriviamo a lei, direttore, di cui è nota l'onestà intellettuale, perché rifiutiamo, l'etichetta di "negazionisti" con cui un anonimo corsivo del "Corriere" liquida gli studi di storici onesti, che fanno ricerca nel modo più corretto, esplorando archivi e documentando ogni affermazione. Sarà un caso, ma dopo che l'on. Frassinetti, (Pdl) ha chiesto che sia la politica a decidere chi debba parlare nelle scuole, sembra che il suo giornale intenda "suggerire" cosa leggere e chi abilitare. Noi, non neghiamo nulla, direttore, noi disprezziamo i colpevoli di ogni sterminio e ci fa scudo Kant: "Sapere aude"! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza. Non le diremo col filosofo - sarebbe sin troppo facile - che ormai "da tutte le parti si ode gridare: non ragionate!", ma ci duole, questo sì, che lei l'abbia consentito quest'invito a non ragionare. Ci duole che gli storici chiamati in causa, esclusi dall'index librorum prohibitorum, non si siano levati come un sol uomo per difendere la libertà di ricerca, di opinione e di parola. Ci duole che la "battaglia delle idee", sia scaduta a simili livelli. E, come a noi, dovrebbe dolere a lei e ai profughi stessi dell'Istria martoriata per i quali nutriamo profondo rispetto. Ne siamo convinti: le tragedie del Novecento sono nate anche così, da parole apparentemente innocue e malaccorte uscite da una qualche penna fanatizzata per imporre una verità di parte che s'è fatta verità di Stato. Di qui gli odi covati, i propositi di vendetta e le mille tragedie da cui domani non ci renderanno immuni i giorni di una "memoria" usata strumentalmente dalla politica, ma quelli dell'onestà intellettuale e dell'amore per la democrazia. In nome di questi giorni che - lo speriamo - dovranno venire, ci permettiamo di dire con Voltaire che solo gli imbecilli sono sicuri di quello che scrivono. Ne siamo certi: queste nostre poche parole saranno per lei non solo una lettera aperta che ospiterà, ma un appello che vorrà sottoscrivere. E altri con lei.
Di ciò la ringraziamo in anticipo.

Giuseppe Aragno, Storia Contemporanea - Università Federico II Napoli
Claudia Cernigoi, Giornalista - Ricercatrice storica
Jože Pirjevec, Storia dei popoli slavi - Università di Trieste
Giacomo Scotti, scrittore, storico e traduttore


Prime adesioni

Gerardo Marotta, Presidente dell' Istituto Italiano per gli Studi Filosofici
Nicola Tranfaglia, prof. emerito di Storia dell'Europa e del Giornalismo - Università di Torino
Michele Fatica, prof. emerito di Storia Moderna e contemporanea - Università di Napoli L'Orientale
Angelo D'Orsi, prof. Pensiero politico contemporaneo - Università di Torino
Ferdinando Cordova, prof. di Storia Contemporanea - Università La Sapienza di Roma
Santi Fedele Prof. di storia contemporanea - Università di Messina
Alceo Riosa, Prof. di Storia Contemporanea, Università di Milano
Giovanni Cerchia, Prof. Storia Contemporanea - Università del Molise
Luigi Parente, Prof. Storia Contemporanea - Università Orientale Napoli
Cristiana Fiamingo, Prof. Storia e Istituzioni dell'Africa - Università degli Studi di Milano
Piero Graglia, Prof. Storia dell'integrazione europea - Università di Milano
Marco Sioli, Prof. Storia e Istituzioni delle Americhe - Università di Milano,
Sandro Rinauro, Prof. Geografia economico-politica - Università di Milano
Alessandra Kersevan, Ricercatrice storica
Sandi Volk, storico - Sezione Storica della Biblioteca nazionale slovena
Fabio Gentile - Prof. di Politica comparata - Università di San Paolo del Brasile
Elisa Ada Giunchi, Prof. Storia dell'Asia - Università degli Studi di Milano
Nunzio Dell'Erba, Ricercatore confermato Storia contemporanea - Università di Torino
Eros Francescangeli, Prof. Storia contemporanea - Università degli Studi di Padova
Giorgio Sacchetti, Prof. Storia dei partiti e dei movimenti politici - Università degli Studi di Trieste
Aldo Giannuli, Prof. Storia Contemporanea - Università degli Studi di Milano
Vanni D'Alessio, Ricercatore Storia Contemporanea - Università Federico II Napoli
Andrea Catone, storico - Direttore de "L'Ernesto"
Alexander Hobel, Storia contemporanea - Università Federico II di Napoli
Gigi Bettoli, Ricercatore storico
Gaetano Colantuono, storico
Cristina Accornero - Università degli Studi di Torino.
Alberto Gallo, storico - Università di Firenze
Giovanna Savant, Dottore di ricerca Studi politici europei ed euroamericani - Università di Torino
Giampiero Landi, insegnante e storico
Marco Albertaro, storico
Silvio Antonini - ANPI Viterbo
Redazione di "Fuoriregistro"
Redazione del "Forum Insegnanti"
Retescuole.net
Associazione Scuolafutura - Carpi

Nuove adesioni

Raffi Giulio
Gemma Gentile
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Adriana Stazio
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editoinproprio.wordpress.com
Cosimo De Nitto
Raffaele Noviello
Evelina Violini
Luca Barbaro
Barbara Maffione
Maria Antonia Stefanino
Valentina Mingione
Fabio Vallante
Ciro Esposito
dott. Giovanni Fasulo
Adriana L'altrelli
Adriana Pollice
Sergio Manes, Edizioni La Città del Sole
Maria Palumbo
Collettivo Baruda
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Claudia Fanti
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Patrizia Tanda
Antonella Vaccaro
Sonia Petri
Enrico Voccia
Arianna Ussi
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Elena Zuccon
Giuliano Cianfrocca - insegnante
Vladimiro Giacché
Emanuela Caldera, insegnante, Milano
Anna Pizzuti
Aldo Bartoli
Bruno Maran
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Maria Giuseppa Santoro
Nador Miklos
Beppe Corioni
Vincenzo Grasso
Marina Tambuscio
Anna Giannattasio
Ivano Senici
Claudio Fornari
Associazione Anteo. Storia Ricerca e Formazione (Brescia)
interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Raffi Giulio    - 23-04-2010
Che dire, su questo argomento ho scritto anni fa, in occasione della pubblica ricorrenza del giorno del ricordo, una lettera alla Presidenza della Repubblica nella quale commentavo il discorso dello stesso Presidente che a mio parere aveva altrerrato la verità storica a vantaggio di una comoda visione nazionalistica. Mi rispose allora il suo segretario personale con giustificazioni pretestuose che non facevano fare bella figura al suo datore di lavoro. Questa è l'Italia che ci ritroiviamo, ma finché vi sarà qualcuno come voi che non desisterà da affermare la propria volontà a dire onestamente (almeno intellettualmente) la propria verità, c'è speranza per tutti. Non passeranno!

 Gemma Gentile    - 23-04-2010
Condivido la lettera di protesta e le preoccupazioni che vi sono contenute e esprimo la mia piena solidarietà a Giuseppe Aragno e a tutti i valenti storici, additati nella vergognosa "lista di proscrizione" del "Corriere". E' una prova di regime per imbavagliare la ricerca storica e il libero insegnamento. Se malauguratamente dovesse passare nell'indifferenza generale questo attacco, avranno poi anche la forza di manomettere le verità storiche e di imporre ai docenti ciò che questi "dovranno" insegnare nelle scuole, per indottrinare i ragazzi. Sono davvero preoccupata per la Scuola e per la democrazia!

 Adriana Stazio    - 26-04-2010
Aderisco all'appello, che condivido in pieno, ed esprimo la mia solidarietà a Giuseppe Aragno e agli altri storici indicati nella vergognosa "lista di proscrizione" del Corriere della Sera.
Quanto sta accadendo è molto grave, è in atto un disegno di riscrittura della Storia e di abolizione della libertà di opinione e di ricerca storica.
Ricordiamo le parole di Marcello Dell'Utri che, alla vigilia delle elezioni politiche del 2008, dichiarò che in caso di vittoria avrebbero riscritto i libri di storia eliminando la "retorica della Resistenza".

 Maurizio Balsamo    - 27-04-2010
Esprimo anch'io completa solidarietà a Giuseppe Aragno e agli altri storici associandomi alle motivazioni della lettera.

 editoinproprio.wordpress.com    - 29-04-2010
Iniziativa più che lodevole. Devo solo lamentare quanto si scrive a proposito di Pirjevec. Che è sloveno: cittadino italiano, residente in Italia, ma di nazionalità slovena, come coloro che si riconoscono nella comunità slovena che vive in Italia e che è tutelata da apposita legge (38/2001).

 Cosimo De Nitto    - 29-04-2010
Sottoscrivo l'appello. E' tipico dei regimi scrivere il proprio libro di Storia e mettere gli altri (libri, storici, libera ricerca) all'indice di proscrizione. Che il "Corriere della Sera" partecipi a questo rito tribale comincia a meravigliarmi sempre meno.

 Raffaele Noviello    - 29-04-2010
Sottoscrivo.
Raffaele Noviello (studente)

 Evelina Violini    - 29-04-2010
Sottoscrivo.


 Barbara Maffione    - 29-04-2010
Condivido appieno e sottoscrivo.

 Maria Antonia Stefanino    - 29-04-2010
Il senso di un tempo buio non solo è dato da voci e scritti tesi a far parte del coro, per cui, chi sottopone ad analisi storica e argomenta tesi diverse, viene additato per i roghi prossimi futuri, ma ciò che angoscia è il silenzio assordante dei tanti che oggi tacciono nell'ombra, nel mentre ieri ci assordavano coi megafoni in prima fila.
Essi come quei professori universitari che al tempo del Fascismo ebbero la tessera, forse avranno tutti una qualche ragione per tacere, ma come ci ricorda Umberto Eco solo quei 18 che la rifiutarono restituirono onore al paese.
Per quel che vale questo mio scritto non solo ha valore di commento ma è una sentita adesione.


 Luca Barbaro    - 29-04-2010
Esprimo la mia solidarietà a Giuseppe Aragno.

 Laura    - 29-04-2010
Sottoscrivo
(cognome disponibile via mail)

 Valentina Mingione    - 29-04-2010
sottoscrivo

 Fabio Vallante    - 29-04-2010
...che dire!!! stimo il prof. Aragno che ho avuto modo di conoscere personalmente, e mi fido dei suoi studi.

 Ciro Esposito    - 29-04-2010
Aderisco all'appello e leggerò almeno uno dei libri degli storici "proscritti".

 dott. Giovanni Fasulo    - 29-04-2010
Sottoscrivo

 Adriana L'altrelli    - 29-04-2010
Sottoscrivo
Adriana L'Altrelli
insegnante

 Adriana Pollice    - 29-04-2010
Aderisco all'appello!

 Maria Palumbo    - 29-04-2010
Esprimo la mia più profonda solidarietà al prof. Aragno e a tutti gli intellettuali e gli sudiosi che rischiano di vedersi "imbavagliati" da un regime senza più ritegno. In questi tempi oscuri in cui si tenta di riscrivere la storia con l'intento di sdoganare il fascismo e gettare discredito sulla lotta partigiana, c'è bisogno nuovamente di Resistenza.

 Collettivo Baruda    - 29-04-2010
Sottoscrivo

 Sergio Manes, Edizioni La Città del Sole    - 29-04-2010
Sottoscrivo

 Daniele Casola    - 29-04-2010
NO PASARAN! Solidarietà al grande prof. Aragno!

 claudia fanti    - 30-04-2010
sottoscrivo

 Ioime Salvatore    - 30-04-2010
Non è solo questione di libertà, è soprattutto questione di verità; ma i tempi sono quelli che sono: veline/ministri;capi del governo/mattacchioni (a dirla alla leggera) ; intellettuali in fuga (povero Gramsci!) e sinistra liquefatta! Non posso che aderire all'appello!

 Andrea Fioretti    - 30-04-2010
Sottoscrivo

 Mauro Maietta    - 02-05-2010
Sottoscrivo

 Angela Russo    - 02-05-2010
Sottoscrivo

 Daniela Santin    - 02-05-2010
Sottoscrivo

 Enza Lasaracina    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Ivana Stazio    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Patrizia Zavattaro    - 02-05-2010
Aderisco.

 Marco Donati    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Aurora Minelli    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Patrizia Tancredi    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Erasmo Ricciardi    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Gianni Monaco    - 02-05-2010
sottoscrivo.

 Rossana Sanges    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Marilena Bigaro    - 02-05-2010
Sottoscrivo

 Paola Capozzi    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Luciano Volpato    - 02-05-2010
Sottoscrivo

 Ottavio Angelo Scalet    - 02-05-2010
sottoscrivo.

 Giorgio Tassinari    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Gemma Ducci    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Emilio Verso    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Roberto Renzetti    - 02-05-2010
Sottoscrivo.

 Peppe De Rinaldi    - 03-05-2010
Sottoscrivo senz'altro l'appello contro chi vuole nascondere i crimini di guerra del fascismo che causarono le giuste reazioni da parte dei partigiani iugoslavi. Il fatto che vi possano essere stati degli eccessi , nulla toglie alle colpe dell'imperialismo straccione del regime fascista.

 fisicamente.net    - 03-05-2010
Aderiamo.

 Roberta Roberti    - 03-05-2010
Sottoscrivo

 Forum Precari Scuola    - 03-05-2010
Aderiamo.

 Coordinamento Studenti II Policlinico - Napoli    - 03-05-2010
Sottoscriviamo senza dubbio, e manifestiamo solidarietà agli studiosi, in particolare al professor Aragno che abbiamo conosciuto e di cui apprezziamo l'attività antifascista al fianco del movimento studentesco napoletano; il tentativo di "istituzionalizzare" la visione di una certa parte politica sulle foibe è in atto già da vari anni, quasi a voler ergere un "contraltare" europeo alla tragedia dei campi di sterminio nazifascisti, ponendo sullo stesso piano fascismi e resistenza e cercando di svuotare quest'ultima del suo significato; chi pubblicamente si dichiara paladino dell'obiettività e della correttezza storiografica, poi alla ricerca degli storici vuol mettere il bavaglio: per quel che ci riguarda, si tratta di un sinistro deja-vu, cui intendiamo opporci con tutte le forze.

 Sonia Zoncato    - 03-05-2010
Sottoscrivo

 Gabriella De Togni    - 03-05-2010
Sottoscrivo

 Vincenzo Frezza    - 03-05-2010
Aderisco.

 Maria Antonietta Garofalo    - 03-05-2010
Sottoscrivo.

 La Scuola siamo noi - Parma    - 03-05-2010
Aderiaemo.

 Isa Cuoghi    - 03-05-2010
Sottoscrivo.

 Teresa Lieto    - 04-05-2010
Sottoscrivo.

 Patrizia Tanda    - 05-05-2010
Sottoscrivo.

 Antonella Vaccaro    - 05-05-2010
Sottoscrivo.

 Sonia Petri    - 06-05-2010
Aderisco.

 Enrico Voccia    - 06-05-2010
Sottoscrivo.

 Arianna Ussi    - 07-05-2010
Sottoscrivo.

 Concetta Giudice    - 07-05-2010
Aderisco.

 Andrea Martocchia (segretario, CNJ-onlus - www.cnj.it)    - 08-05-2010
Aderisco convintamente

 Elena Zuccon    - 09-05-2010
Aderisco

 Giuliano Cianfrocca    - 09-05-2010
Vi prego di aggiungere la mia firma alla lettera aperta.

Giuliano Cianfrocca - insegnante

 Vladimiro Giacché    - 09-05-2010
Aderisco

 Emanuela Caldera, insegnante, Milano    - 09-05-2010
Sottoscrivo. Certo che, come già una volta disse Bertolt Brecht, viviamo in tempi bui.

 Anna Pizzuti    - 09-05-2010
Sottoscrivo

 Bruno Maran    - 10-05-2010
sono d'accordo -
è ora di finirla!
sottoscrivo
ampiamente

bruno maran
padova

 Aldo Bartoli    - 10-05-2010
Stanno riscrivendo la storia, a loro piacimento.
La cosa più preoccupante è che la maggioranza degli italiani che vanno a votare alimenta questi intendimenti. Chiediamoci perchè.


 Paolo Consolaro (Pol Vice), libero ricercatore di scienze so    - 10-05-2010
Aggiungo in ritardo (per disguidi...postali) la mia alla già lunga lista di adesioni. Al di là di ogni polemica (pur accettabile e produttiva quando il confronto è serio e onesto) ciò che è in grave pericolo oggi è la possibilità stessa (specialmente per le nuove generazioni) di pensare con la propria testa e di distinguere la ricerca in-formativa dalla propaganda dis-informativa. RESISTIAMO!

 Maria Giuseppa Santoro    - 11-05-2010
Sottoscrivo

 Nador Miklos    - 13-05-2010
Sottoscrivo questa petizione.

 Beppe Corioni    - 17-05-2010
Sottoscrivo questa petizione

 Vincenzo Grasso    - 17-05-2010
Sottoscrivo questa petizione perché ha un alto valore morale.

 Marina Tambuscio    - 17-05-2010
Sottoscrivo questa petizione

 Anna Giannattasio    - 17-05-2010
Sottoscrivo.


 Ivano Senici    - 17-05-2010
Sottoscrivo.

 Ivano Senici    - 17-05-2010
Sottoscrivo.

 Claudio Fornari    - 17-05-2010
Sottoscrivo questa petizione.


 Associazione Anteo. Storia Ricerca e Formazione (Brescia)    - 20-05-2010
Aderiamo a questo importante appello.

 Lucio Garofalo    - 23-05-2010
In lieve ritardo aderisco all'appello...