Redazione - 27-02-2010 |
Il popolo però ha ancora qualcosa da dire: dal dispaccio di agenzia Reuters riceviamo e pubblichiamo: Popolo viola in piazza a Roma: legge è uguale per tutti Per rinnovare la protesta contro le "leggi ad personam", volte a risolvere i problemi giudiziari del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, alcune migliaia di persone hanno partecipato oggi nel centro di Roma alla manifestazione del cosiddetto Popolo viola, la rete di associazioni costituita via Internet che dice di volere tutelare la Costituzione e la magistratura. All'happening in Piazza del Popolo hanno aderito tutti i partiti della Sinistra -- Partito democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Verdi, Federazione della Sinistra e i Radicali --, ma sul palco ad arringare la folla che sventola bandiere e vessilli viola si sono alternati per lo più giornalisti, rappresentanti del mondo dello spettacolo e nessun politico. In video si è collegato con la piazza Marco Travaglio, considerato la punta di diamante della "società civile" nella critica ai governi di Berlusconi. Sul fondo del palco campeggia un grande cartellone viola con una citazione del sociologo francese Alain Touraine. "Sono rimasto colpito dal pathos, dall'insistenza sulla cura della democrazia, della Costituzione, del legame sociale. E' questa affettività la vera novità, sono uomini e donne disposti a mettersi in cammino". Nel mirino sono le leggi sulla giustizia del governo in carica, anche quelle in via di approvazione come il ddl sul legittimo impedimento, che consentirebbe a Berlusconi di sospendere per 18 mesi i suoi processi penali. "Abbiamo riempito Piazza del Popolo", ha detto uno degli organizzatori, Gianfranco Mascia, a Rainews 24, lamentando però che quasi tutti i canali televisivi hanno ignorato l'evento, a differenze del 5 dicembre scorso, quando il "No B day" aveva ricevuto una grande copertura mediatica. I volantari hanno distribuito i badge con lo slogan della manifestazione -- "la legge è uguale per tutti -- e rilasciano, a chi ne fa richiesta, un "Certificato di sana e robusta Costituzione", con il quale si dichiara "fedeltà alla Costituzione della Repubblica italiana e la volontà di impedire che ne vengano cancellati o traditi i principi fondamentali". |