Più che una risposta pare una conferma dell'idea di "Scuola fallita" recentemente rimbalzata sugli schermi. Riceviamo e, doverosamente, diffondiamo. Red
La scorsa settimana il Governo ha dato risposta ad un'interrogazione parlamentare presentata in Commissione in data 13 gennaio 2010 e ad un 'interpellanza urgente illustrata in aula l'11 febbraio 2010, ambedue elaborate dal Gruppo PD della Commissione Cultura della Camera.
Entrambi gli atti esprimono precise osservazioni e fondate preoccupazioni in merito ai pesanti tagli apportati ai fondi destinati alla pubblica istruzione e alle gravi riduzioni di risorse finanziarie comunicate dalla circolare n. 9537 del 14 dicembre 2009 a ciascun istituto scolastico per la predisposizione del programma annuale relativo all'anno 2010, circolare con la quale tra l'altro, vengono fornite indicazioni normative contabili di bilancio vincolanti per gli stessi istituti scolastici.
"Le risposte date dal Ministero - commenta a riguardo l'on. Chiara Braga del PD - sono del tutto insoddisfacenti. Con le disposizioni approvate sino ad oggi il Governo non solo sta portando avanti pesanti e progressivi tagli delle risorse finanziarie tali da pregiudicare l'offerta formativa e il corretto funzionamento della scuola pubblica italiana, ma sta anche trasmettendo un atteggiamento di grave disimpegno nel garantire il diritto all'istruzione dei nostri ragazzi.
Il messaggio che il Governo lancia alle scuole è chiaro: arrangiatevi, utilizzate le poche risorse finanziarie che vi spettano e gli eventuali buchi di bilancio copriteli recuperando mezzi da altri enti o altri soggetti. Messaggio - prosegue l'on. Braga - che già ben si coglie anche nella realtà comasca, dove le nostre scuole sono in grosse difficoltà, dove in un futuro molto prossimo non si potranno garantire le supplenze e nemmeno la copertura delle spese ordinarie nonostante i licei e istituti tecnici comaschi vantino crediti per centinaia di migliaia di euro che non trovano però copertura negli attuali fondi ministeriali".
"La verità - conclude la deputata comasca - è che le risposte date dal Ministero negano l'evidenza dei fatti e che il Governo conferma la volontà di affossare di fatto la scuola pubblica".
Roma, 15 febbraio 2010
ScuolaOggi.org