breve di cronaca
Guai al questionario proposto dal docente e per lui...
tgcom.mediaset.it - 02-06-2009
Volete l' ora religione? Prof. sospeso a Cesena, dopo questionario ad alunni

Un insegnante di Matematica e Fisica di un Liceo scientifico di Cesena è stato sospeso per due mesi dal lavoro (a stipendio dimezzato) dopo la distribuzione di un questionario sull'ora di religione. Lo riferisce il
Corriere di Romagna. Secondo il docente, dal questionario distribuito tra circa 70 alunni, sarebbe emerso che l'80% degli studenti preferirebbe materie alternative alla Religione, se fossero comprese nell'offerta formativa.

Ma un collega dell'insegnante ha presentato un esposto ed è partita l'ispezione, finita con la sospensione dal 20 maggio scorso. Il sondaggio infatti, sarebbe stato ritenuto invasivo di un terreno estraneo alle competenze del docente.

All' insegnante - che fa parte dei Cobas - sarebbe poi attribuita anche una iniziativa ritenuta "estranea ai suoi compiti professionali", come l'impiego di materiale della scuola per affiggere in bacheca vignette solidali con i Palestinesi durante i bombardamenti a Gaza, nello scorso
gennaio. Contro il provvedimento disciplinare l'insegnante farà ricorso al giudice del Lavoro.

Tags: ora religione, cobas, diritti, libertà


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 Doriana Goracci    - 02-06-2009
Ecco gli approfondimenti, con tanto di nomi e scuola
da www.italialaica.it.

Il prof Alberto Marani, docente di matematica e fisica presso il Liceo
Scientifico "Righi di Cesena" è stato sospeso dalle proprie funzioni e
dallo stipendio per due mesi, sanzione decisa dal Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Forlì-Cesena.

La motivazione principale è l'avere condotto un'indagine nelle proprie
classi per rilevare che percentuale di studenti sceglierebbe la materia
alternativa qualora l'istituto la programmasse (finora non è mai stata
programmata, e solo 2 studenti su 1300 l'hanno comunque richiesta). Nel questionario ciascuno doveva indicare quale insegnamento avrebbe scelto (fra Religione cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani) qualora la scuola le programmasse tutte e tre.

I risultati sono stati i seguenti:

11,3 % sceglierebbero Religione Cattolica

88,7% sceglierebbero una materia alternativa (23,9% Storia delle religioni; 64,8% Diritti umani)

Il Collegio Docenti aveva quindi pienamente recepito le proposte del
prof. Marani, deliberando la necessità di programmare in anticipo la
Materia Alternativa e di offrire agli studenti, in modo esplicito e dettagliato, questo tipo di attività formativa. La cosa però ha fatto
infuriare alcuni insegnanti all'interno del liceo, i quali tramite una lettera di Don Stefano Pasolini, docente di Religione delle classi coinvolte nel questionario, hanno lamentato all'Ufficio Scolastico Regionale che il prof Marani avrebbe offeso, con quel questionario, il proprio collega di Religione. È scattata così l'incredibile sanzione, inaudita e pesantissima. L'ispettrice inviata dall'Ufficio scolastico Regionale, Rosanna Facchini, ha persino diffidato il docente dal fare conoscere agli alunni i risultati dell'indagine. All'accusa già riportata è stata aggiunta quella di avere affisso nelle bacheche della scuola, durante il bombardamento di Gaza, 5 immagini di Handala (il bambino palestinese scalzo e sofferente) dopo averle stampate usando la stampante della scuola.

Lettera firmata

Questionario sottoposto alle classi 4Cb, 4Db, 5A - settembre 2008

Classe:

Se il tuo istituto, come avviene in molte scuole superiori, oltre alla
materia Religione istituisse (come prevede la normativa scolastica)
anche alcune materie alternative per chi non si avvale
dell'insegnamento di Religione, tu personalmente cosa sceglieresti?:

1) Insegnamento della Religione Cattolica (docente nominato dal Vescovo);

2) Storia delle religioni (cristianesimo, ebraismo, islamismo, buddismo e le altre religioni come storia e attualità) [docente laureato in storia
o filosofia, designato dal Collegio Docenti];

3) Diritti umani (diritti umani e violazioni nella storia e nell'attuale
situazione del mondo, vita e pensiero di grandi personalità che si sono
distinte per il loro contributo in difesa dei diritti umani) [docente laureato in storia o filosofia oppure con un curriculum di impegno in associazioni umanitarie, designato dal Collegio Docenti].

Ciascuna delle tre materie, essendo facoltativa, prevederebbe un
insegnante, un programma, un testo, una valutazione che però non fa
media alla fine dell'anno e non determina debiti o mancata promozione.

RISPOSTA

1 - ?

2 - ?

3 - ?

(30-5-2009)

 Flc Cgil    - 05-06-2009
Germania: a Berlino “Non c’è Religione”
29-04-2009


Molti giornali italiani hanno riportato nei giorni scorsi la notizia che un referendum per introdurre l’insegnamento di religione nelle scuole berlinesi ha respinto questa proposta.
Infatti la scuola berlinese, che, come tutte le scuole della Germania, dipende dal governo regionale omonimo, non prevede l’insegnamento della religione, bensì quello di etica, una disciplina simile alla nostra educazione civica.
Chi vuole fare religione deve chiederlo appositamente. In questo la scuola berlinese si distingue da quella di altre regioni (laender) che invece contemplano nel curricolo l’insegnamento religioso, anche se svolto, a differenza che da noi, da personale comunque scelto dallo Stato. L’università pubblica tedesca infatti prevede le facoltà di teologia, le quali invece da noi sono riservate all’Università Cattolica o alle altre università dipendenti dall’autorità ecclesiastica, così come da noi la designazione degli insegnanti di religione avviene ad opera dell’autorità vescovile.
A Berlino era comunque sorto un comitato “Pro-reli” allo scopo di introdurre la religione cristiana (in Germania vi sono sia cattolici che protestanti) nell’insegnamento curricolare.
Ma il referendum che quest’ultimo era riuscito a far indire ha visto una partecipazione del 29%, al di sotto del quorum necessario.
Tuttavia anche all’interno di questi elettori la quota dei favorevoli all’insegnamento della religione è risultata minoritaria: 47% contro il 51% di contrari e il 2% di schede bianche. Nella sostanza solo il 13% dei berlinesi si è dimostrato favorevole all’iniziativa. E ciò nonostante che a favore si fosse anche schierata niente poco di meno che Angela Merkel, il capo del governo nazionale.
Quindi Berlino si è dimostrata di fatto una delle città più laiche d’Europa, una laicità che era già emersa quando si trattò di eleggere l’attuale borgomastro, uno dei primi a fare “outing” della propria omosessualità riuscendo poi ad essere eletto con ben il 73% delle preferenze al ballottaggio.
Nonostante Berlino sia stata la città del muro, il simbolo drammatico della divisione tra Est comunista e Ovest capitalista, è oggi anche una delle città più di sinistra d’Europa: l’insieme dei voti ai partiti di sinistra (socialdemocratici, Linke, verdi ecc.) nelle elezioni del 2006 sfiorava i due terzi dell’elettorato berlinese e la città è retta da una giunta SPD-Linke, una giunta che con un vecchio termine si potrebbe definire social-comunista.
E’ una tradizione che data da tempo: persino negli anni trenta ai tempi del trionfo elettorale nazista i voti di Berlino per Hitler erano molto al di sotto della media tedesca.
Uno degli effetti della gestione progressista della città e del laend è da quest’anno il fatto che a Berlino la scuola media quinquennale è unica e unitaria (gesamtschule) per tutti, mentre negli altri laender è ancora divisa in tre o quattro scuole medie “di livello” a cui si accede in base agli esiti della scuola elementare.


 Leronardo Donofrio    - 06-06-2009
INTERROGAZIONE SU DOCENTE CESENA SOSPESO PER SONDAGGIO ORA RELIGIONE

I deputati Radicali Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Rita Bernardini, Maria Antonietta Farina Coscioni, Matteo Mecacci, Elisabetta Zamparutti, hanno depositato oggi in data 4 giugno una interrogazione urgente con risposta scritta al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini per fare chiarezza sulla vicenda del docente del Liceo Righi di Cesena, sospeso per due mesi per aver promosso un sondaggio sull'ora di religione tra gli alunni.

Ecco il testo dell'Interrogazione

4 giugno 2009-Interrogazione urgente a risposta scritta Al Ministro della pubblica istruzione:

"Per sapere – premesso che:

- Il 4 giugno 2009 alcuni mezzi di informazione (La Repubblica, Tg3) hanno dato notizia della sospensione da parte dell’ufficio scolastico provinciale di Cesena di Roberto Marani, docente di matematica e fisica presso il Liceo Scientifico ‘Righi’ della città;

- la motivazione relativa alla sospensione per due mesi riguarda il fatto che il docente ha distribuito tra i suoi studenti un questionario sull’ora di religione che aveva come obiettivo quello di condurre un'indagine nelle proprie classi per rilevare quale insegnamento lo studente avrebbe scelto fra Religione cattolica, Storia delle religioni e Diritti umani;

- il risultato del questionario ha fatto emergere che l’11% degli studenti sceglierebbe la religione cattolica e lo stesso Collegio dei docenti, a seguito di questo risultato, ha deliberato sulla necessità di offrire agli studenti una materia alternativa;

- secondo le informazioni raccolte nell’Istituto scolastico lo stesso insegnante di religione interessato è membro del Collegio dei 130 docenti dell’Istituto che nulla aveva avuto da ridire sul questionario quando fu loro proposto nel novembre 2008; due mesi dopo, nel gennaio 2009, si è saputo che don Pasolini aveva protestato presso l’Ufficio scolastico regionale senza che nessuno dei docenti ne fosse a conoscenza;

- Il provvedimento di sospensione prevede per la sua durata il dimezzamento dello stipendio;

Per sapere:

- se non ritenga il Ministro che il provvedimento disciplinare sia ingiustificato e lesivo della dignità professionale;

- se non ritenga il Ministro che tale provvedimento vada applicato a tutto il Collegio dei 130 docenti che avevano insieme deciso di trovare una soluzione alternativa alla luce del sondaggio proposto dal docente di matematica e fisica;

- se non ritenga che questa azione disciplinare si inquadri in una logica volta a intimidire i docenti nell’ambito della loro discrezionalità educativa;

- se non ritenga di dover intervenire affinché al docente di matematica e fisica venga immediatamente reintegrato lo stipendio;

- infine, se non ritenga il Ministro che tale azione disciplinare sia finalizzata alla promozione di politiche clericali volte all’eliminazione di comportamenti più razionali e laici nella scuola pubblica italiana."



Leonardo Donofrio del Sindacato IUniScuola chiede al nuovo Direttore Generale dell' USR per l'EMILIA Romagna Marcello Limina a farsi carico di disporre la revoca del provvedimento di sospensione in attesa della decisione del Ministro.

 da Repubblica.it    - 06-06-2009
Le motivazioni nella nota di sospensione: disordinato, pochi voti sul registro
Si fa solo cenno al questionario sulla religione che in realtà ha aperto il caso
Cesena, così è stato punito il prof
I docenti: sono 'reati' di tutti
La protesta di Cgil e Cobas: "Sei mesi neppure a docenti condannati per pedofilia"


di SALVO INTRAVAIA

"Colpirne uno per dissuadere tutti i collegi dei docenti italiani dal discutere qualsiasi questione che riguardi l'ora di Religione". Il portavoce dei Cobas, Piero Bernocchi, sulla vicenda del prof sospeso per avere rivolto una semplice domanda - ma sulla Religione cattolica - ai propri alunni è lapidario. In tre giorni, la vicenda è diventata un caso. Poche ore dopo la pubblicazione della notizia su Repubblica.it, l'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, guidato da Luigi Catalano, ha addirittura diffidato gli organi di informazione dal "travisare i fatti". Mentre i deputati Radicali presentano una interrogazione parlamentare al ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, perché al docente "venga immediatamente reintegrato" almeno lo stipendio.

"E' infondato - si legge nella nota di smentita dell'Ufficio scolastico regionale - che tale sospensione sia stata comminata per le ragioni riportate dalla stampa. (...) Il docente - spiega il comunicato - è stato sanzionato per una molteplice serie di comportamenti concernenti i doveri di ufficio e la dimensione relazionale e cooperativa, che costituisce un valore irrinunciabile per la scuola". Per queste ragioni, l'ufficio di Catalano diffida "gli organi di stampa e televisivi dal continuare a dare una rappresentazione capziosa dei fatti", minacciando azioni giudiziarie.

Peccato che il comunicato non citi i gravi comportamenti di cui si sarebbe macchiato Alberto Marani, docente di Matematica e Fisica del liceo scientifico Righi di Cesena. Ma andiamo con ordine. Marani sarebbe stato sospeso per due mesi per avere chiesto ai 70 alunni delle tre classi dove insegnava quanti avrebbero scelto l'ora di Religione se la scuola programmasse anche una materia alternativa, obbligatoria per legge.

Alla base della dura punizione, però, c'è altro. Repubblica.it ha ottenuto il documento con il quale, lo scorso 6 febbraio, il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Forlì-Cesena, Gian Luigi Spada, contesta all'interessato le sue colpe. "La S. V. non tiene con la dovuta cura la documentazione relativa all'attività di docente", si legge nella contestazione. Insomma: Marani sarebbe un uomo, professionalmente parlando, disordinato. "Non ha ancora prodotto la Programmazione didattica della disciplina insegnata", "non ha ancora fornito ai propri alunni i risultati" del compito svolto alcuni mesi prima e "dopo oltre un mese nel registro personale sono annotate soltanto assenze ed una prova scritta". Ma non solo: il "disordinatissimo" docente di Matematica è anche "reo" di avere sbagliato a trascrivere il nominativo di una alunna sul registro personale "ingenerando dubbi sull'attribuzione dei voti".

E ancora: "il prof non ha ancora consegnato la Dichiarazione dei servizi pre-ruolo" (un documento che è interesse dello stesso insegnante produrre) e ha firmato, in qualità di rappresentante Cobas un "atto di diffida usando termini non consoni" e "un atteggiamento supponente". Solo incidentalmente, tra i rilievi, si cita che il prof "ha sottoposto ai suoi alunni un questionario riguardante una materia di insegnamento diversa da quella propria e successivamente indirizzato ai colleghi una proposta di modifica del Piano dell'offerta formativa". E che "ha usato materiali e strumenti dell'Istituzione scolastica per diffondere comunicazioni aventi carattere sindacale e argomenti di attualità comunque estranei ai propri compiti istituzionali".

Secondo Domenico Pantaleo, leader della Flc Cgil, "si ha l'impressione di una punizione eccessiva rispetto ai fatti contestati. Si è voluto stigmatizzare - continua Pantaleo - la vicenda del questionario sulla Religione". "Fatti come quelli contestati al collega - rilancia Bernocchi - farebbero sospendere quattro quinti degli insegnanti italiani. Si ricorda inoltre che neppure a insegnanti condannati per atti di pedofilia a scuola sono stati comminati sei mesi di sospensione dal servizio, pena richiesta dall'ufficio scolastico regionale. La verità è - continua il portavoce dei Cobas - che si è toccato un tasto delicato: il questionario evidenzia che, in presenza dell'ora alternativa, la Religione verrebbe seguita dal 10 per cento degli studenti. Per questa ragione le scuole se ne guardano bene dall'organizzarla".

Il risultato del questionario in effetti è stato sorprendente: l'11 per cento degli alunni sceglierebbe comunque l'ora di Religione, la restante parte opterebbe per Storia delle religioni o Diritti umani. Esito che, secondo la ricostruzione dello stesso Marani, ha fatto andare su tutte le furie il collega di Religione. Anche se il collegio dei docenti ha successivamente approvato la proposta dell'insegnante di Matematica di organizzare una attività alternativa alla Religione. Marani, inoltre, dà una risposta a tutte gli altri addebiti. Spiega che il compito in classe non corretto è stato annullato e la decisione immediatamente comunicata agli studenti. E riguardo alle documentazioni non prodotte in tempo, lo stesso prof ricorda di esser stato quasi due mesi (novembre e dicembre) assente per malattia e di avere privilegiato al rientro le attività di verifica e gli scrutini. Insomma: di non avere avuto il tempo materiale per produrre le varie documentazioni mancanti. Ma queste giustificazioni non sono bastate.

(5 giugno 2009)