Il Presidente Napolitano li invita a smetterla coi tagli indiscriminati alla scuola, all'università e alla ricerca, ma l'avvocato Gelmini risponde sotto dettato: noi eliminiamo solo gli sprechi. E nessuno capisce perché, spreco per spreco, non si cominci a tagliare il governo.
Taglio dopo taglio, spreco dopo spreco, il ministro Sacconi, un gran lavoratore pagato per occuparsi dei lavoratori, s'è inventato lo sciopero virtuale e si capisce: il diritto di sciopero si esercita nell'ambito della legge che lo regola. Cancellata la legge, si cancella il diritto, perché si sa: anche quello è uno spreco. Di questo passo - e teniamocela stretta - tra poco ci rimarrà solo la libertà dell'iniziativa economica privata, alla quale, com'è noto, il governo tiene più della vita. Non a caso nella Camera dei Fasci e delle Corporazioni è passato senza intoppi il "decreto milleproroghe", che rimanda alle calende greche l'approvazione delle regole per la sicurezza sul lavoro.
Ora, intendiamoci: qui nessuno s'azzarda a cambiare la Costituzione, per stalinista e bolscevica ch'essa sia. Si tratta solo di riconoscere che la sicurezza sul lavoro è davvero uno spreco. E sono tutti d'accordo: la scelta è perfettamente compatibile sia coi principi costituzionali, che con l'umanità, la sensibilità e la pietas del "partito della vita". Quel partito che un'anima pia come Gaetano Quagliariello, portavoce di Berlusconi, incarna davvero alla perfezione. D'accordo. Quagliariello è uno spreco perfetto, questo è indubbio, e tuttavia quale governo potrà mai permettersi il lusso di tagliare la perfezione?
Il Presidente Napolitano non ha firmato un decreto, uno solo dei mille e passa che l'Esecutivo ha sfornato come pizze, e apriti cielo: si voleva eliminare quello spreco grandissimo che si chiama diritto di morire dignitosamente e il Presidente s'è messo di traverso! Così, al segnale concordato col papa tedesco, Formigoni, per la Lombardia, Cota e Bricolo per la Padania, l'onnipresente Quagliariello per la Città del Vaticano, Brunetta per gli stacanovisti, Mara Carfagna e l'avvocato Gelmini per le quote rosa, si son levati tutti come un sol uomo ed una sola donna: - "
Voi, signori, fate pure il testamento che volete, ma sul come morire, in questo Paese, l'ultima parola spetta a Benedetto". Si è voluto eliminare così anche lo spreco di tutti gli sprechi, lo Stato laico, una vera iattura che ci portiamo appresso quasi ininterrottamente dai tempi di Cavuor. Finalmente siamo uno Stato etico. Chi avesse dubbi, dia uno sguardo alle fedine penali dei gerarchi accampati nell'aula sorda e grigia e vivrà di certezze. D'accordo. C'è un'etica cattolica e una morale laica, esiste un pensieo ch'è stato socialista e ce n'è uno che fu liberale. Ma non siate petulanti, per favore. L'avvocato Gelmini l'ha spiegato bene: ci sono troppe morali e troppi pensieri e pensare è uno spreco che occorre tagliare. Per questo l'avvocato ha tagliato la scuola, l'università e la ricerca. L'etica italiota ci può ben bastare: cattolica, apostolica e romana.
Di spreco in spreco, il diritto a scegliersi i deputati, il diritto allo studio, il diritto di sciopero, il diritto alla salute, il diritto, il diritto... di spreco in spreco, tutti i diritti si vanno tagliando. Il diritto è uno spreco inaccettabile.
Diciamolo: Berlusconi e soci non sono fascisti. Anche per quello occorre pensare. E pensare è uno spreco. Berlusconi e soci hanno scelto d'essere semplicemente clerico-sfascisti: a pensare per tutti bada il Vaticano e in quanto a sfasciare, non gli costa nulla.
Questo indiscriminato tagliare ci interroga, ci pone una domanda, una sola, prima che ci taglino la cittadinanza, assieme a quell'inaudito spreco ch'è il diritto di parola, e ci riducano a sudditi. Una domanda cui occorre dar risposta: che altro deve accadere perchè organizziamo la resistenza?
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