Rivendicare, responsabilizzare
Uno studente autoconvocato - 28-11-2008
Cosa sta succedendo in questi giorni funesti?
La crisi sta mettendo in ginocchio il paese, serve liquidità da poter immettere sul mercato dell'economia reale, bisogna che si taglino le spese superflue - i famosi "sprechi" - e tutta la trafila della 133.

Ok, sembra un discorso sensato, però c'è un passaggio che mi lascia perplesso: il momento in cui si è cominciato a pensare all'Università come a uno spreco.

Non mi si venga a dire che la situazione degli atenei migliorerà, che si fanno dei tagli mirati alla razionalizzazione delle risorse: i tagli sono a pioggia, più che interventi mirati sembrano un attacco al napalm.

Anche qui però le responsabilità sono molteplici. E' impossibile ignorare il fatto che al mutare del colore del Governo non sia mai corrisposto un mutamento di direzione nell'intervenire sull'Università.

Dunque qualcosa ancora mi sfugge: se non è solo un problema di logiche politiche, c'è dell'altro più alla base, in profondità.

Il problema, signori, e mi duole amnmetterlo, siamo noi!

Quand'è che abbiamo smesso di pensarci come generazione che un giorno prenderà il sopravvento su quella passata? Quand'è che abbiamo smesso di pensarci al centro del nostro futuro? Quand'è che abbiamo smesso di pensare?

C'è necessità di un ripensamento, di una presa di coscienza sulla situazione, c'è necessità di una rivendicazione del ruolo dello studente e di una sua responsabilizzazione.

Attraverso il proprio percorso di studi, un soggetto deve essere messo nella condizione di formarsi, non solo tramite l'apprendimento nozionistico ma soprattutto attraverso quello che mi piace definire "pensiero critico", cioè la capacità del singolo di rapportarsi con la società e i suoi elementi.

L'Università dev'essere il luogo dove si conclude un percorso di formazione che ha come obiettivo la crescita di un soggetto pensante, non solo di un professionista specializzato.

Prendiamoci la responsabilità di partecipare alla ricostruzione di questo luogo caduto in vergognosa rovina e rivendichiamo il diritto d'essere studenti universitari.


Un urlo dell'onda anomala - Bergamo

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