breve di cronaca
Fioroni: Istruzione, non diamoci un taglio
Il Paese Nuovo - 21-11-2008
Una nuova iniziativa, un incontro con l'ex Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, per andare incontro ai numerosi studenti travolti dalla crisi delle riforme scolastiche e proporre una strada per delle nuove riforme.

Fioroni, durante la conferenza organizzata dal Partito Democratico nel pomeriggio di oggi, presso l'Hotel Tiziano [Lecce], ha sottolineato che il Governo e l'intero centrodestra hanno effettuato un'attività di disinformazione, o cattiva informazione, e generalizzazione sui provvedimenti legislativi riguardanti scuola e Università.

L'obiettivo principale del Governo, afferma l'ex ministro, è quello di oscurare i pesantissimi tagli che travolgeranno il sistema educativo per i prossimi tre anni; un occultamento che non ha risonanza nell'opinione pubblica, in quanto l'opera di generalizzazione dell'informazione, attraverso false affermazioni (come ad esempio 'il rapporto professori alunni è di 1 a 9'), da parte del centrodestra ha avuto i suoi frutti.

Fioroni ha invitato il pubblico tutto a muoversi insieme contro la riforma; contro l'accorpamento delle classi; contro la chiusura delle scuole al di sotto delle 50 unità; contro la cattiva informazione che continua a portare avanti slogan come: "ci sono più bidelli che carabinieri".

"Ringraziando Dio - afferma l'onorevole Fioroni - abbiamo più bambini che delinquenti. Basta far passare l'idea gelminiana che la scuola sia uno 'stipendificio'. Noi tutti dobbiamo muoverci contro la manovra economica del Ministro Tremonti, il quale ha effettuato un taglio lineare, il primo nella storia della politica, che porta alla legge del 'tagliamo oggi e recuperiamo mai' ".

L'ex Ministro della Pubblica Istruzione ha sottolineato che l'attuale Ministro dell'Economia, non si è curato minimamente di chiedersi quali sarebbero stati gli effetti dei suoi tagli: "In quanto ha lasciato giocare la Gelmini con la scuola, che è un'istituzione e non un giocattolo".

Prima che intervenisse l'onorevole, hanno dato la loro testimonianza, studenti, insegnanti, dirigenti scolastici e ricercatori, tutti concordi ad urlare ad alta voce 'Basta'; basta con la manovra dei tagli; basta con la favola narrata dal centrodestra, che il rapporto alunni docenti è di 9 a 1; basta con i miseri stipendi, che non rendono merito all'attività svolta dal corpus docente.

F.V., studente di Martano, in rappresentanza di tutti gli studenti salentini, ha espresso il proprio disagio; un disagio che nasce a causa del Presidente Berlusconi: "Anzichè mandare a casa più di 80 mila docenti - afferma il giovane studente - basterebbe mandare a casa tre persone: Berlusconi, Tremonti e Gelmini; la scuola è pubblica e non un'azienda privata, non si possono effettuare tagli a vanvera". Non son mancati, da parte dello studente, forti attacchi alle reti Mediaset, ritenute reti di proprietà berlusconiana, "le quali - afferma - hanno occultato i veri motivi di protesta, propagandando solo atti di vandalismo compiuti da una minoranza di studenti protestanti".

Non è mancato anche un rimpianto nei confronti di una ex Ministro della Pubblica Istruzione: Moratti; rimpianto sarcastico, che ha suscitato ilarità nella platea, da parte del dirigente Scolastico Martano. Quest'ultimo ha affermato che questa riforma oltre a tagliare, "mette alla gogna l'intera utopia della sinistra".

"Una riforma che crea danni non solo alla scuola ma anche all'apparato universitario". È quanto ha affermato il prof. Giovanni Marzello, ricercatore dell'Università del Salento."Bisogna dire basta a questo sottofinanziamento della ricerca - continua Marzello - che provoca solo un'emigrazione di menti brillanti italiane all'estero".

Un Pd unito nel rivendicare il diritto all'istruzione, che è pronto a rilanciare un nuovo Sud, grazie ad una nuova idea di scuola, portando avanti una pro-testa, fatta di pro-posta.


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