Le Olimpiadi e l'Ortolano...
Giocondo Talamonti - 13-09-2008
Le Olimpiadi di Pechino sono passate senza lasciare un segno, se si eccettua la volontà e i buoni propositi di dare una mano al Dalai Lama a risolvere i problemi fra Tibet e Cina.
Nel panorama internazionale del "vorrei, ma non posso", l'invito di alcuni esponenti della politica, rivolto ai nostri atleti a manifestare contro il paese che l'ospitava, resta il simbolo di un complicità interessata, l'accusa taciuta, la condanna inespressa contro un regime della cui economia tutti e tutto il mondo dipende.
Tuttavia, qualche fatto degno di nota s'è manifestato, primo fra tutti l'abbraccio fra le atlete russa e georgiana sul podio, proprio mentre gli eserciti delle rispettive nazioni si scontrano in Ossezia e Georgia.
L'attacco russo è colpevolmente avvenuto il giorno dell'inaugurazione dei Giochi, quando Bush si sarebbe trovato a decidere contro i comunisti russi in terra di comunisti cinesi.
La Turchia ha preso una medaglia di bronzo in una specialità che ha visto il proprio atleta gettare in terra con disprezzo il simbolo del terzo classificato a protesta di una presunta ingiustizia del giudice di gara.
Chi, invece, ha messo tutti d'accordo, avversari e giudici, è stato Phels, il nuotatore americano che ha vinto nove ori e stabilito sette nuovi record mondiali.
Noi italiani ci siamo tolti la soddisfazione di mettere a tacere la francese Laure Manaudou, grazie al record del mondo e alla vittoria della nostra Pellegrini, sua rivale in amore; ma anche a livello nazionale ci siamo levati qualche sassolino dalla scarpa, superando nel medagliere i cugini d'oltralpe.
Sulle ali dell'euforia per i discreti risultati raggiunti, gli atleti italiani vincitori di premi in denaro sono riusciti ad ottenere la defiscalizzazione delle somme.
Esempio pessimo, non tanto per gli osservatori ed opinioni pubbliche straniere, quanto per i lavoratori italiani che, con il medesimo impegno, capacità, volontà e destrezza, sono riusciti a meritare un riconoscimento analogo, seppure millesimale, dalle loro aziende, spogliato e denudato degli oneri a favore del fisco.
Il Ministro Brunetta, impegnato nell'attuazione della fase 2 della lotta ai fannulloni, fase che prevede il premio per i lavoratori più veri, si trova in grande difficoltà: somme detassate o tassate?
A chi fa il suo dovere la scelta importa poco.
Come l'ortolano, sa sempre dove finisce il cetriolo.

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