La bellezza che dà senso alla vita (1)
Gianni Mereghetti - 20-08-2002
Il tema del Meeting di Rimini ("Il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza") rappresenta una sfida all’uomo contemporaneo affinché abbia a cercare dentro l’esistenza quotidiana quella positività ultima della vita che gli permette di uscire dai suoi dorati, ma comunque soffocanti nascondigli! La bellezza, che il Meeting ha voluto riportare all’attenzione, non è quella celebrata nei tempi della modernità, ossia il piacere che l’uomo prova di fronte all’oggetto del desiderio e che lo porta a farlo suo; è la positività della vita la bellezza, una positività che permane anche dentro i limiti, le sofferenze e le sconfitte, perché non è bello ciò che piace, ma ciò che risponde al bisogno di senso che muove il nostro cuore.

La bellezza è così un indizio che si coglie dentro la realtà e che rimanda al destino buono della vita. Per questo la bellezza è anzitutto un volto, quello di Dio, che irrompe dentro la vita a darle una prospettiva di pienezza umana. Quella di Dio è una bellezza eterna, perché carnale e non potrebbe essere eterna senza manifestarsi dentro una forma fisica. Del resto è per sempre ciò che già dentro la vita ha evidenti venature d’eterno. Il tema del Meeting di Rimini rappresenta quindi una provocazione radicale, affinché l’uomo abbia a ricomprendere che ciò che rende vero ogni suo gesto non è uno sforzo morale, nè una capacità straordinaria, tanto meno un tentativo prometeico, ma il fascino per la bellezza che si impone dentro le semplici cose della vita quotidiana. Così che vivere sia andar dietro a ciò che affascina il cuore e stupisce la ragione.

Questo è bello, che la vita abbia un senso!


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