Lettera aperta di un precario ATA
G.A. - 26-06-2008
Egr.on.Ministro Gelmini.
Chi le scrive è un precario ATA.
Lo faccio perché vorrei sottoporre alla Sua attenzione alcune domande.
La nostra situazione, dopo mesi di snervante e logorante attesa (mai visto uno stato d'animo cosi mi creda) per le ormai famigerate immissioni in ruolo, è la seguente.
Come ogni anno, puntualmente, nel mese di luglio (è il mio settimo anno, per qualcuno molto di più) ci rechiamo in 50.000 circa presso gli USP delle varie province e poi nelle varie sedi scolastiche scelte per firmare un contratto che va dal 1° settembre al 31 agosto, e come lei può constatare è un anno intero che lo Stato ci retribuisce.

Ecco il punto Ministro :

il testo della legge finanziaria 2007 e poi successivamente integrato con quello della finanziaria 2008 (ulteriori immissioni ATA di 10.000 unità) prevedeva 30.000 immissioni del personale non docente di cui 10.000 peraltro già assunte.

Noi precari ATA ogni anno, come prima citato, e siamo circa 50.000, (altri 30.000 sino al 30 giugno) firmiamo il contratto a questo punto mi spieghi e ci delucidi in merito; soprattutto ci faccia capire dov'è il risparmio e cosa si vuole ottenere mantenendo questo stato di cose.
Forse quest'anno saranno 7.000 i nuovi immessi in ruolo, l'anno prossimo magari nessuno, in fin dei conti con questo progetto assurdo cosa avete risparmiato visto che ci pagate comunque tutto l'anno, forse vi preoccupate per qualche decina di euro dovuta a scatti d'anzianità che peraltro volete abolire sostituendoli con criteri di meritocrazia.

Perché mantenerci precari?
Lei sa cosa intendo dire: nessun finanziamento per accendere un mutuo per acquisto casa, nessun investimento futuro della tanto decantata famiglia, proprio oggi che compri tutto a rate; cosa che puoi fare per un massimo di 6-8 mesi perché dopo ti scade il contratto.

Perché Ministro Gelmini, perché, per quale risparmio nelle casse dello stato?
Ci saranno circa 46.000 tagli nel triennio 2009/2011 su circa 80.000 posti disponibili in ragione di un presunto aumento stipendiale o per meglio dire di un risanamento economico che va a colpire le fondamenta di una futura crescita del paese, ma noi Le chiediamo di attuare le immissioni previste nelle due finanziare che ammontano a 20.000 assunzioni (10.000 quest'anno ed ulteriori 10.000 l'anno prossimo) e come Lei potrà constatare ci sono i margini per farlo e nessuna spesa aggiuntiva.
Per tutte queste ragioni, Ministro, ci pensi a fondo e ne tragga le conclusioni.

Un precario ATA con moglie precaria, ed una bambina che fortunatamente non vive nella precarietà, ma che anche se non consapelvolmente ne avverte già gli effetti devastanti.

P.S. In attesa di una risposta Le manderò la lettera ogni giorno.

G.A.

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