Due notizie
Giuseppe Aragno - 03-04-2008
Due notizie. Piccole certamente, di quelle che non fanno strada in questo nostro paese che a giorni riprende la corsa e che, a dar retta a Veltroni, sarà un altro mondo. Nuovo. Soprattutto nuovo, perché non ci sono dubbi: guardiamo lontano e in cielo splende la stella cometa.

Due notizie.

La prima è francese e mette tristezza: contro i tagli alla scuola prodotti dalla filosofia politica del presidente consorte di madame Bruni, s'è levata come un sol uomo tutta intera la Francia. Dodcimila docenti in meno non stanno bene a nessuno e scendono in piazza studenti e insegnanti, figli della borghesia parigina e gente della banlieue. Che strano paese è la Francia! Decadente e un po' demodé. Qui da noi, dove il nuovo avanza davvero e, se tutto va bene, entro Capodanno taglieremo cinquemila leggi e lasceremo in vita solo quella riforma della scuola voluta da Letizia Moratti e messa a punto dal cacciavite di Giuseppe Fioroni; qui da noi, dove stanno tagliando direttamente la scuola, non si muove nessuno. I tagli a noi ci vanno bene e impunemente Veltroni ha potuto escludere l'istruzione dalle priorità della sua recita elettorale, limitatandosi a promettetre più autonomia alle scuole, afffdandosi alle note "capacità manageriali dei loro dirigenti".
Siamo un paese che pareva morto e sta resuscitando. Alzati e cammina, ripete ogni giorno il pressidente operaio e l'Italia risorge come il Lazzaro dei Vangeli, per opera e virtù dello spiriro santo.

Si spiega così, con questo momento magico, la seconda notiizia, quella che nessuno dà.

Clementina Forleo, il giudice che ha avuto l'onore della prima pagina nei giorni in cui fu lapidata perché osò chiedere il rinvio a giudizio del nuovo che avanza con Fassino e D'Alema, oggi è cancellata dal telegiornale mentre il Consiglio Superiore della Magistratura minaccia di trasferirla d'ufficio. Oggi no, oggi della Forleo non si parla, ma sarebbe da prima pagina la notizia scandalosa che si tiene prudentemente celata: la procura di Potenza ha scoperto che non mentiva. Nonostante una dettagliata denuncia, le indagini del Tribunale di Brindisi, che avrebbero dovuto far luce sulla morte dei genitori della Forleo periti in un incidente stradale, hanno subito ritardi e omissioni. E c'è di più. I pubblici ministeri Santamicca e Negro, d'accordo con un certo Ferrara, ufficiale di Pubblica Sicurezza, avrebbero addirittura costruito una finta denuncia a suo danno. Accurate indagini avrebbero accertato che i magistrati di Brindisi hanno volutamente omesso di acquisire i tabulati delle telefonate da cui risultavano le minacce rivolte alla famiglia Forleo prima del presunto incidente. Detto più chiaramente, il giudice Forleo non aveva mentito denunciando un complotto ai suoi danni. Quel complotto ch'è servito a condurla davanti alla Commissione disciplinare del CSM, a mettere in dubbio la sua correttezza e a delegittimarla davanti all'opinione pubblica. Il nuovo che avanza naturalmente tace e si porta appresso tranquillamente il vecchio. D'Alema e Fassino non saranno processati.

Che stano paese è la Francia. Decadente e certamente demodè. La gente scende scende in piazza per i tagli alla scuola e non lascerebbe sola Clemetina Forleo. Qui da noi tra qualche giorno riprende la corsa e, a sentire Veltroni, sarà un altro mondo.Soprattutto nuovo, perché non ci sono dubbi: guardiamo lontano e in cielo splende la stella cometa.

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 lopisbarbara    - 04-04-2008
Caro Geppino,
è vero che strano paese è la Francia, in confronto al nostro. Ma che fatica far parte del nostro paese, dove tutto tace, tutto stagna, tutto scorre senza ostacoli. Da noi i tagli sulla scuola sono 33.000 in tre anni, ma il mondo della scuola tace, ognuno si tiene stretto alla propria cattedra finchè può. E non è solo la rassegnazione quella che dilaga, è "il si salvi chi può", che abbruttisce e ci rende barbari. Proprio la scuola, il luogo per eccellenza che dovrebbe offrire gli strumenti per poter scegliere e decidere della propria vita, sceglie il silenzio.
Così come per la Forleo e De Magistris, seppelliti nel silenzio, la scuola pubblica contribuisce al suo funerale, con un ordinato corteo dietro la propria bara.
La storia futura ci giudicherà. Un abbraccio Barbara.

 Gianfranco Amodeo    - 06-04-2008
La stranezza del nostro paese è anche la stranezza del nostro mondo, quello della scuola. Ultrasessantottini se si tratta di parlare nei corridoi, ultrademocristiani se si tratta di intervenire negli organi collegiali, per terrore di perdere la stima del dirigente. Molti di noi pensano con nostalgia alla Falcucci, alla Iervolino, quando a scuola si rideva. In realtà è proprio vero: a noi insegnanti conviene avere un governo di destra! Quelli di sinistra, è altrettanto vero, sono riusciti a portare tutto il peggio possibile nel nostro ambiente: leccaculismo, sciaquinaggio, nevrosi ed infelicità.
Ma, ora, parlando seriamente, davvero desideriamo lo psiconano? O forse sarebbe meglio avere Veltroni ma imparare veramente a lottare?

 Marco    - 06-04-2008
La decandeza civile, morale e produttiva di una nazione. si misura con la qualità ( ? ) del sistema scolastico.
Ogni altro commento sarebbe superfluo.

 Sergio Betti    - 07-04-2008
Aggiungerei, Sig. Aragno, alle sue due anche una terza (un po’ datata ma sempre valida) "piccola" notizia: la citazione a giudizio diretto con l'accusa di diffusione di notizie false e tendenziose atte a turbare l'ordine pubblico che si sono visti recapitare i giornalisti Enrico Deaglio e Beppe Cremagnani rei di aver millantato presunti brogli alle elezioni politiche del 2006.
Altro che la Francia, da noi si che la giustizia funziona, noi si che siamo una grande democrazia...cribbio.
Se fosse stato vero anche solo il 50% di quello che segnalavano i due giornalisti dovevano scendere in piazza tutti gli italiani e forse resuscitare anche i padri fondatori della nostra Costituzione per esigere la verità, tutta e subito.
Ma per fortuna dalle conclusioni del pubblico ministero circa le presunte irregolarità sono risultate infondate e quindi...W l'Italia ...più che W la France!
Coraggio,