Doriana Goracci - 08-11-2007 |
Due anni fa il Senato approvò con l'articolo 6 del decreto Infrastrutture che scuole private, strutture alberghiere per pellegrini e cliniche di proprietà della Chiesa non avrebbero pagato più l'ICI: erano estese le agevolazioni previste per le chiese cattoliche a tutti gli immobili dove si fossero svolte attività connesse a finalità di culto' anche 'in forma commerciale'. Ad agosto di questo anno già si sapeva che la Commissione europea avrebbe chiesto informazioni supplementari su certi vantaggi fiscali delle Chiese italiane. Mastella subito disse: ' che non si alzi il solito polverone anticlericale'. Il leghista Roberto Calderoli rispose con un : 'Se io fossi la Chiesa cattolica scomunicherei la Ue e chi la sostiene in Italia'. Oggi il Senato della Repubblica ha votato, e respinto a larga maggioranza, un emendamento alla Finanziaria che prevedeva di eliminare l'esenzione dell'Ici agli immobili di proprietà della chiesa cattolica utilizzati a scopo di lucro. Quello che segue è il comunicato del Coordinamento Facciamo Breccia, che condivido totalmente. Un'ultimo ricordo prima di questo De profundis: 'Il materialismo è l'idolatria del nostro tempo, potere e ricchezza e successo sono false religioni' indovinate chi le ha pronunciate (è lo stesso che sorride) tenetele bene a mente e sopratutto praticatele con la gioia che è degli umili. |
Aurora Garra - 12-11-2007 |
a proposito dell'ora "opzionale "di religione, devo dire che ogni anno per me è sempre più pesante respingere le manovre pressanti e subdole, spesso avallate da compiacenti colleghe /i, affinchè la scelta delle famiglie venga rispettata solo sulla carta; voglio dire che molte persone per un frainteso senso di bontà nei confronti della collega d'irc,consentono la presenza e le relative attività all'intera classe e non soltanto a coloro che hanno fatto la scelta; oppure dicendo che sarebbe di scarsa sensibilità fare uscire i bambini, fanno attività "laboratoriali" insieme... ma, dico, se le famiglie hanno scelto per l'una o l'altra opzione, perchè non si deve rispettare le volontà e la laicità della scuola? Manco questa piccola responsabilità siamo capaci di prenderci, compagni di sinistra? |
Franzosi Sergio - 12-11-2007 |
Chi ha il potere e lo condivide, leggi chiese varie in diversi stati , (scuole, università, banche, appoggi politici ed economici..) se ne guarderà bene dal lasciare agli altri la libertà di scegliere e condizionerà la politica e la società per riceverne laute preebende economiche. Rispetto quindi per ogni confessione ma pesante azione perchè la religione costiruisca solo un personale credo, uno stile di vita che non coinvolga l'economia, lo Stato, e le libertà fondamentali di ciscuno condizionandolo fin dai primi anni di vita. Questo, credo ,sia il compito di ogni cittadino onesto e mentalmente libero da pregiudizi, laico o non. La religione come atteggiamento proprio e stile di vita con il rispetto degli altri laici o meno ma scevro da ogni speculazione economica.. Il resto è solo il mercato delle vacche. |
Marco Polo - 13-11-2007 |
La chiesa tutta, escluso piccole frange vive di soldi che il contribuente paga senza saperlo, al privilegio dell'indennizzo e del mancato pagamento dell' ICI nelle attività commerciali che sono tantissime, bisogna aggiungere la beffa se si pensa che moltissimi insegnanti arruolati attraverso conoscenze e garanzie di lealtà possono passare ad altro insegnamento scavalcando le liste a cui centinaia di insegnanti devono sottostare per decenni. Tutto questo rientra in quell'atteggiamento clericale e di sottomissione che non solo i nostri politici per motivi elettorali perseguono ma anche di tanti poveretti che non hanno la capacità di intravedere il problema. Viva la laicità dello stato. |
Anita Varriano - 14-11-2007 |
Si consideri inoltre che l'ora di religione non ha valutazione in sede di esami di terza media e non influisce minimamente sulla valutazione di altre classi, non ha programmazione definita secondo le indicazioni nazionali...insomma sono d'accordo con curzio maltese.... |