Il silenzio assordante dei laici
Dedalus - 08-11-2007
Qualche settimana fa la Repubblica ha pubblicato una serie di articoli firmati da Curzio Maltese sul costo della Chiesa per i contribuenti italiani. Si trattava di un'indagine giornalistica seria e documentata che analizzava i costi a carico dei cittadini italiani per la Chiesa cattolica, dalle esenzioni fiscali all'otto per mille, al finanziamento alle scuole private, all'ora di religione. Immediatamente si è levata la voce del Segretario di Stato della Santa Sede, Cardinal Tarcisio Bertone, che si è espresso con un inusuale e perentorio "Finiamola"."Finiamola con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa - ha detto testualmente il cardinal Bertone - l'apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società". E ancora: "C'è un quotidiano che ogni settimana deve tirare fuori iniziative di questo genere. L'ora di religione è sacrosanta". Queste le affermazioni del Cardinale, come se - come ha rilevato subito dopo il direttore di Repubblica, Ezio Mauro - il libero lavoro di inchiesta di un giornale non fosse legittimo ma esistesse piuttosto un'inedita servitù giornalistica dell'Italia verso la Santa Sede.

Ma cos'aveva mai detto Curzio Maltese per sollevare una simile reazione da parte della Chiesa? Quali tasti aveva mai toccato?
Curzio Maltese aveva sottolineato il fatto (il dato di fatto) che l'ora "facoltativa" di religione costa ai contribuenti italiani circa un miliardo di euro l'anno. "E' la seconda voce di finanziamento diretto dello Stato alla confessione cattolica di pochi milioni inferiore all'otto per mille".
Così come aveva rilevato che il "regalo" del posto fisso agli insegnanti di religione è al centro di infinite diatribe legali (l'ora di religione è un insegnamento facoltativo e come tale non dovrebbe prevedere docenti di ruolo; per giunta gli insegnanti di religione sono scelti dai vescovi e non dallo Stato).
Aveva insomma posto l'interrogativo: "Vale la pena di spendere un miliardo di euro l'anno, in tempi di feroci tagli all'istruzione, per mantenere questa ora di religione?". Considerava, Curzio Maltese, che in Europa il tema dell'insegnamento religioso nelle scuole pubbliche è al centro di un vivace e colto dibattito. In genere si tratta di insegnamento di storia delle religioni e non, come in Italia, di insegnamento della confessione cattolica. Ma proprio in Italia "ogni timido tentativo di discussione è stroncato da una ferrea censura. L'ora di religione è un dogma. La sola ipotesi di affiancare all'ora di cattolicesimo altre religioni, come avviene in tutta Europa con le sole eccezioni di Irlanda e dell'ortodossa Cipro, procura immediata patente di estremismo, anticlericalismo viscerale, ecc. Quanto ad abolirla, come in Francia, è un'ipotesi che non sfiora neppure le menti laiche."

Ebbene, ci si sarebbe aspettati, dopo la pesante uscita del Cardinal Bertone, una reazione da parte del mondo laico e democratico. Non c'è stata, a parte la risposta immediata di Ezio Mauro. Non c'è stata, ovviamente, da parte del governo, nei confronti del Segretario di Stato del Vaticano (e come poteva esserci, quando anche questo governo ha continuato nella politica di finanziamento delle scuole private ed ha, come ministro della Pubblica Istruzione, un cattolico decisamente poco laico come Beppe Fioroni?). Non c'è stata da parte delle forze politiche (non si dice da parte della CdL, che se ne guarda bene di inimicarsi il Vaticano, ma anche da parte del centrosinistra, figuriamoci poi dal Pd veltroniano che su questi temi si porta dietro il suo carico di ambiguità).
Insomma il tasso di laicità (che poi vuol dire democraticità) delle forze politiche del nostro paese è decisamente labile. E questo è molto preoccupante. Comunque, grazie Curzio.

Dedalus

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Doriana Goracci    - 08-11-2007
Due anni fa il Senato approvò con l'articolo 6 del decreto Infrastrutture che scuole private, strutture alberghiere per pellegrini e cliniche di proprietà della Chiesa non avrebbero pagato più l'ICI: erano estese le agevolazioni previste per le chiese cattoliche a tutti
gli immobili dove si fossero svolte attività connesse a finalità di culto' anche 'in forma commerciale'.

Ad agosto di questo anno già si sapeva che la Commissione europea avrebbe chiesto informazioni supplementari su certi vantaggi fiscali delle Chiese
italiane. Mastella subito disse: ' che non si alzi il solito
polverone anticlericale'. Il leghista Roberto Calderoli rispose con un : 'Se io fossi la Chiesa cattolica scomunicherei la Ue e chi la sostiene in Italia'.

Oggi il Senato della Repubblica ha votato, e respinto a larga maggioranza, un emendamento alla Finanziaria che prevedeva di eliminare l'esenzione dell'Ici agli immobili di proprietà della chiesa
cattolica utilizzati a scopo di lucro.

Quello che segue è il comunicato del Coordinamento Facciamo Breccia, che condivido totalmente.

Un'ultimo ricordo prima di questo De profundis:
'Il materialismo è l'idolatria del nostro tempo, potere e
ricchezza e successo sono false religioni' indovinate chi le ha pronunciate (è lo stesso che sorride)
tenetele bene a mente e sopratutto praticatele con la gioia che è degli umili.

 Aurora Garra    - 12-11-2007
a proposito dell'ora "opzionale "di religione, devo dire che ogni anno per me è sempre più pesante respingere le manovre pressanti e subdole, spesso avallate da compiacenti colleghe /i, affinchè la scelta delle famiglie venga rispettata solo sulla carta; voglio dire che molte persone per un frainteso senso di bontà nei confronti della collega d'irc,consentono la presenza e le relative attività all'intera classe e non soltanto a coloro che hanno fatto la scelta; oppure dicendo che sarebbe di scarsa sensibilità fare uscire i bambini, fanno attività "laboratoriali" insieme... ma, dico, se le famiglie hanno scelto per l'una o l'altra opzione, perchè non si deve rispettare le volontà e la laicità della scuola? Manco questa piccola responsabilità siamo capaci di prenderci, compagni di sinistra?

 Franzosi Sergio    - 12-11-2007
Chi ha il potere e lo condivide, leggi chiese varie in diversi stati , (scuole, università, banche, appoggi politici ed economici..) se ne guarderà bene dal lasciare agli altri la libertà di scegliere e condizionerà la politica e la società per riceverne laute preebende economiche. Rispetto quindi per ogni confessione ma pesante azione perchè la religione costiruisca solo un personale credo, uno stile di vita che non coinvolga l'economia, lo Stato, e le libertà fondamentali di ciscuno condizionandolo fin dai primi anni di vita. Questo, credo ,sia il compito di ogni cittadino onesto e mentalmente libero da pregiudizi, laico o non.
La religione come atteggiamento proprio e stile di vita con il rispetto degli altri laici o meno ma scevro da ogni speculazione economica.. Il resto è solo il mercato delle vacche.

 Marco Polo    - 13-11-2007
La chiesa tutta, escluso piccole frange vive di soldi che il contribuente paga senza saperlo, al privilegio dell'indennizzo e del mancato pagamento dell' ICI nelle attività commerciali che sono tantissime, bisogna aggiungere la beffa se si pensa che moltissimi insegnanti arruolati attraverso conoscenze e garanzie di lealtà possono passare ad altro insegnamento scavalcando le liste a cui centinaia di insegnanti devono sottostare per decenni. Tutto questo rientra in quell'atteggiamento clericale e di sottomissione che non solo i nostri politici per motivi elettorali perseguono ma anche di tanti poveretti che non hanno la capacità di intravedere il problema. Viva la laicità dello stato.

 Anita Varriano    - 14-11-2007
Si consideri inoltre che l'ora di religione non ha valutazione in sede di esami di terza media e non influisce minimamente sulla valutazione di altre classi, non ha programmazione definita secondo le indicazioni nazionali...insomma sono d'accordo con curzio maltese....