La "retta" morale della Private
Marino Bocchi - 29-05-2001
"Lecco, 29 mag. - Um bimbo disabile, affetto da distrofia muscolare ereditaria, si e' visto rifiutare l'iscrizione in una scuola privata del Meratese (Lecco) nonostante la famiglia avesse espresso la propria disponibilita' a pagare una insegnante di sostegno. Lo denuncia la mamma di Matteo, tre anni, che il prossimo agosto avrebbe dovuto iniziare a frequentare la materna. M. R. 34 anni, residente a Cernusco Lombardone (Lc), si e' rivolta ad un istituto della zona e dopo il rifiuto del Comune contattato per sollecitare la presenza dell'insegnante supplementare, i vertici della scuola hanno espressamente ribadito che avrebbero preferito che il bimbo fosse iscritto altrove per evitare di abbassare da 35 a 28 la soglia di bimbi ammessi per classe. "Che ne e' - si chiede la mamma di Matteo - dei valori di accoglienza e uguaglianza tanto predicati? Di fronte alla prospettiva di perdere alcune rette, non hanno avuto dubbi sul da farsi". (AGI)

Gia', che ne e' di questi valori? Il Comune rifiuta di assegnare un insegnante d'appoggio, la scuola privata rifiuta di inserire suo figlio in classe per non perdere qualche lucrosa retta. Comprendo la sua amarezza cara signora e le assicuro che e' anche la mia. Ma mi consenta un suggerimento: chieda al futuro ministro privatizzatore della pubblica istruzione, chiunque esso sia, che ne pensa di questa vicenda. Chissa' che, da buon credente, non venga toccato dalla grazia e, come Paolo, si converta. Sulla via della laicita' dello Stato.


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