Sono venuta in America per frequentare un corso di dottorato di ricerca in sociologia delle comunicazioni. Vivo qui, a Boulder, Colorado, da circa sette anni, e spesso torno in Italia, dove mantengo il mio posto di ruolo di insegnante nella scuola dell’infanzia. Mio figlio Leonardo, che a luglio compira` cinque anni, e` nato qui, e qui frequenta la scuola materna (day care, come lo chiamano gli americani, e cioe`, letteralmente asilo) da quando era piccino. Il termine asilo puo` disturbare, e a ragione. Come vedremo, infatti, l’uso del termine day care, o asilo, risponde in pieno alla filosofia e alla qualita` dell’assistenza all’infanzia in America.
Leonardo l'anno prossimo frequentera` il kindergarten, qualcosa di analogo al terzo anno di scuola materna, anche se qui il kindergarten rappresenta un anno speciale: infatti e` il primo anno di scuola pubblica. Prima del kindergarten non esiste alcuna forma pubblica di assistenza, di servizio e di educazione per i bambini. Ci sono solo programmi caritatevoli, fondati da associazioni filantropiche, che provvedono, in misura insufficente rispetto ai fabbisogni reali, ad assistere i bambini provenienti da famiglie il cui reddito e` al di sotto della soglia di poverta`. Chi non appartiene a questa fascia della popolazione, cioe` chi non e` estremamente povero, non ha alcuna scelta se non quella di mandare i propri figli agli asili privati.
Dal day care alla pre-school (la nostra scuola dell’infanzia--ma senza alcun possibile riferimento di paragone alla qualita` eccellente delle scuole italiane), tutto e` rigorosamente privato. Ed io per mandare mio figlio all’asilo spendo cifre da capogiro. Un mese di day care, cinque giorni la settimana, otto-nove ore al giorno (compreso il pranzo e gli snack), costa all'incirca 750 dollari. E cioe`, al cambio attuale, un milione e mezzo di lire. E questo e` un costo medio-basso: si arriva ai 1.000 dollari con facilita`. Ma al peggio, certe volte, non c’e` limite. Almeno, cercavo di consolarmi all’inizio, gli asili saranno belli: ben organizzati, puliti, le insegnanti qualificate, e ovviamente tratteranno mio figlio come un re. Sfortunatamente, la mia speranza che gli asili privati fossero sinonimo di efficenza, cortesia, qualita`, si e` rivelata una grande illusione. Per esempio, prima di decidere in quale asilo avrei mandato Leonardo, ne visitai diversi. Ma lo spettacolo fu unico e desolante: tanto disordine, bambini di poche settimane che dormivano uno addossato all’altro nei lettini, sedioline sgangherate, tavolini graffiati e sporchi, stanze da gioco e per le attivita` ricavate negli scantinati del fabbricato, poca luce naturale. Insomma, tanta tristezza.
Per non parlare dei regolamenti per le assunzioni del personale educativo e insegnante. A meno che l’asilo o pre-scuola non sono sovvenzionati dal governo federale, gli insegnanti non vengono sottoposti al cosi` detto back ground check. Questo significa che se una persona ha precedenti penali di qualsiasi genere (rabbrividisco a pensare a chi magari e` stato condannato per abuso di minori, pedofilia, etc.), potrebbe, all’insaputa di tutti, lavorare in una scuola o asilo in uno stato diverso da quello dove il crimine e` stato commesso. E a parte questi casi limite, un problema comune negli asili e pre-scuole e` che non esistono standard di qualita` per reclutare gli insegnanti. Se sei fortunata ti capita una maestra decente, altrimenti ti abitui, abbozzi, o cambi asilo.
Ma torniamo al costo. Un milione e mezzo al mese e devi tapparti il naso, nella maggior parte dei casi. Visto i prezzi, ci si aspetterebbe che i salari siano adeguati. Ma non e` cosi`. Per una mamma sola come me, per esempio, mandare il figlio all’asilo e` un salasso, e a mala pena restano i soldi per mangiare. Le mie amiche, che lavorano a tempo pieno, pur con un titolo di studio come il bachelor, o laurea breve, non ce la fanno a tirare avanti. Lo stipendio di una donna laureata che lavora quaranta ore alla settimana, e` in media di 2.500 dollari, cinque milioni di Lire. Se si toglie il costo della assicurazione per la salute (io pago 350 dollari, 700.000 Lire al mese per me e Leonardo), e l’affitto, che in media arriva ai 1.300 dollari (due milioni e seicento mila Lire) mensili, il conto e` presto fatto.
L’assurdo e` che pur pagando cifre da capogiro, le famiglie non hanno garanzie che i propri figli possano frequentare l’asilo o pre-scuola. Se si dovessero creano problemi tra genitori e insegnanti, o tra un bambino e le insegnati, il responsabile della struttura puo` impedire a quel bimbo di continuare a frequantare la scuola. Come dicevo prima, al peggio non c’e` fine.
La scuola pubblica
Dopo circa tre anni di esperienza con i day care, aspettavo con un po' di speranza l'inizio della scuola pubblica. Ma la scuola pubblica negli Stati Uniti offre ben poco in paragone a cio` a cui siamo abituati in Italia. Il kinderganten, per esempio, dura solo tre ore e mezzo al giorno. Quindi, se una deve lavorare ha bisogno di rivolgersi ai privati, e il salasso continua.
Le scuole elementari pubbliche sono sovvenzionate dal governo federale solo per l'8 %
del budget. Il resto dei fondi viene dalle tasse sulla proprieta`, da donazioni private, e dalle famiglie dei bambini che vogliono contribuire. Il risultato e`scontato: buona qualita` delle scuole nelle zone ricche e bianche, pessima qualita` nelle scuole situate in zone povere (nere, ispaniche, per non parlare dei nativi americani). Risultato finale: i ricchi accedono a un sistema pubblico decente, e vanno avanti fino a quando andranno al college (privato rigorosamente--quindi se ti vuoi laureare devi pagare); i figli dei poveri hanno accesso ad un sistema ridotto al midollo sia per quanto riguarda le risorse umane che per cio` che concerne le risorse materiali.
A causa di un sistema pubblico cosi` marginale, cio` che succede in questo paese non sorprende: la classe dirigente riproduce se stessa, la classe medio alta riproduce se stessa e va avanti, i poveri riproducono poverta`e ignoranza, in situazioni di disagio di ogni
tipo. E` un grande peccato che i nostri governanti, e forse l'opinione pubblica italiana in generale, considerino il modello liberal-capitalista americano un esempio da seguire.
adelaide nardi - 23-11-2005
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sono un'insegnante di inglese in un liceo in una piattissima città del nord, Alessandria, e ho trovato la tua lettera molto interessante. Mi spiace che sia passato molto tempo da quando l'hai scritta, ma l'ho letta solo ora. Se avessi tempo, mi farebbe piacere sentire come vanno avanti le cose, anche perchè tutti abbiamo in mente il mito americano e un'idea fastosa delle strutture quali scuole, college, campus..
Spero che Leonardo stia crescendo bene e che ti dia tante soddisfazioni.
Con affetto,
Adelaide (Edy) |
tiziana de santis - 10-12-2009
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Cara Cinzia se sapessi... sono un'insegnnte della scuola dell'infanzia e stufa del malpagamento e dell'ignoranza che dilaga nella nostra categoria sono molto intenzionata a trasferirmi in America vicino New York o in Australia a Sidney ero convinta di tutta un'altra realtà certamente avrei verificato prima di partire... come sto facendo ora, certo che la tua lettera mi destabilizza parecchio... se ci sono novità ti prego di informarmi, anche se qualcuno sa altre notizie vi prego di tenermi aggiornata insomma che si può fare per migliorare nella vita, dove andare? ciao e grazie |