tam tam |  opinione  |
Guerre di religione
L'espresso - 11.7.2007 - 11-07-2007
Ci troviamo di fronte a un processo di azione-reazione, ma non è chiaro se siano i sanfedisti che hanno messo in movimento gli anticlericali o viceversa.
Di certo c'è l'uso politico della fede fatto da estremisti di segno diverso


Nell'immediato dopoguerra circolava un settimanale ferocemente anticlericale, il 'Don Basilio', e attraverso racconti di mio padre avevo ricostruito gli stati d'animo di una Italia laica pre-fascista e ottocentesca, quando per ogni patriota i preti erano corbacci neri che quando passavano si facevano gli scongiuri. Poi l'ondata anticlericale si è spenta, forse perché i comunisti con l'accettazione dell'articolo 7 avevano deciso di fare il loro concordato con la Chiesa, e cercavano di assicurarsi voti cattolici. Rimanevano pochi liberali e repubblicani storici, ma non facevano massa.

Parimenti per lungo tempo non ho più sentito fare professioni di ateismo, come fieramente facevano i liberi pensatori ottocenteschi col cappello a larghe tese e la cravatta alla Lavallière. Un poco perché chi non credeva, ritenendo che non fosse possibile dimostrare l'esistenza di Dio ne concludeva che non se ne potesse dimostrarne neppure l'inesistenza, e pertanto (giudicando l'ateismo una professione di fede a rovescio) preferiva definirsi agnostico; un poco perché il non credente, così come gli pareva ineducato bestemmiare per timore di offendere i credenti, riteneva che a proclamarsi ateo si facesse restar male la moglie; e un poco infine perché in clima di governo democristiano gli atei preferivano non credere in silenzio.

Oggi pare che le cose siano cambiate e che non solo si torni a proclamare ad alta voce il proprio ateismo ma anche che si scrivano libri e libelli sui guasti delle religioni. Per non parlare del 'Traité d'athéologie' di Michel Onfray apparso in Francia già da due anni, ecco la traduzione italiana di 'Rompere l'incantesimo' di Daniel Dennett (un filosofo che studia la religione come fenomeno naturale), il polemicissimo 'Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)' di Piergiorgio Odifreddi, il sarcastico 'Babbo Natale, Gesù adulto' di Maurizio Ferraris, il 'Corso accelerato d'ateismo' di Antonio López Campillo e Juan Ignacio Ferreras, 'Un'etica senza Dio' di Eugenio Lecaldano (si può avere veramente una vita morale solo mettendo da parte Dio), 'Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa' di Christopher Hitchens. Forse sono usciti altri libri analoghi ma mi sono sfuggiti, e spero che i loro autori mi perdonino, per amor di Dio.


In ogni caso stiamo assistendo a un ritorno a forme di ateismo militante. Un piano diabolico, come avrebbero detto i gesuiti di due secoli fa, che attribuivano rivoluzione francese, anarchia, carbonari, liberali, mazziniani, garibaldini e socialisti al complotto giudaico-massonico?

Giorni fa, mentre cercavo altro, sono casualmente capitato su i siti di Internet che si interessano alla spedizione dei Mille. Sull'argomento esistono sia la vulgata risorgimentale (tutti eroi purissimi) che la vulgata reazionario-sanfedista (una banda di criminali che hanno distrutto il civilissimo Regno delle Due Sicilie macchiandosi di ruberie, stupri e massacri, e hanno vinto solo corrompendo i generali borbonici con l'oro arrivato dai massoni inglesi). Di mezzo ci sono però le varie opinioni degli storici seri, che cercano di ricostruire criticamente luci e ombre di quel periodo.

Ora ho però scoperto che l'assoluta maggioranza dei siti Web sui Mille sono di pura marca sanfedista, e rappresentano sia gruppi cattolici di destra sia (senti senti) fonti leghiste e 'padane', a cui collaborano separatisti siculi filoborbonici, tutti uniti per delegittimare l'unità d'Italia.

È vero che si tratta di siti che si ricopiano e citano a vicenda (ho rilevato che un evidente errore di data che appare in uno viene ripreso da molti altri), ma proprio per questo si ha l'impressione di una invasione organizzata del Web in una chiave che sarebbe apparsa eccessiva agli storici papalini del diciannovesimo secolo.

Ci troviamo di fronte a un processo di azione-reazione, ma non è chiaro se siano i sanfedisti che hanno messo in movimento gli anticlericali o viceversa. Certo non è assente da questo fenomeno l'uso politico della religione fatto da fondamentalisti di segno diverso, da Washington a Teheran, la risurrezione alquanto incredibile della polemica antidarwiniana, l'attacco frontale al presunto relativismo della scienza moderna, e da noi il Family Day dei divorziati di destra.

O forse, tramontate le ideologie del Novecento, si torna ai tempi confortevoli e sicuri del confronto tra Sacro Cuore vandeano e liberté, égalité e fraternité.

Umberto Eco
  discussione chiusa  condividi pdf