Vacanze alle porte, dopo un anno non semplice per la scuola italiana.
Molte le speranze investite nel cambiamento possibile, ma troppe le delusioni che si sono accumulate giorno dopo giorno: così leggiamo, ripercorrendo il nostro cammino di un anno, le parole che si sono snodate su queste pagine virtuali.
Ci sono stati momenti bui, durante i quali la rinuncia ha preso il sopravvento e la domanda era: che senso ha l'impegno quando nulla realmente cambia, quando pare che l'alternanza governativa non generi alternanza nelle scelte politiche?
E però, in fondo, di vera rinuncia non si tratta: nelle classi il lavoro di quella base, realisticamente bistrattata, continua, e continua l'impegno, testardo, per una cultura che come fine e scopo abbia la formazione della persona e la crescita degli ideali di cittadinanza attiva e respnsabile.
Certo, non è facile.
Le contraddizioni si susseguono a un ritmo tale da dare il capogiro: e così la critica alla Tav giunge da
realtà indiscutibilmente liberiste; le future
proposte di educazione alla legalità toccano l'area critica del discorso imprenditoriale; la Rete
Fal discuterà di problematiche legate ai Social Forum, dal 25 al 25 luglio, a
Florianopolis, capoluogo di Santa Catarina, "
uno degli stati dove si vive di più e meglio nel Brasile.
Difficile districarsi tra modelli vecchi e nuovi, culturali, politici, economici.
C'è chi sostiene che l'attenzione alla qualità, asso nella manica del mondo aziendale, è stata disattesa dalla scuola, che, così, se ne è rimasta indietro, lontana anni luce dal progresso.
E, nonostante il tentativo di introdurla, nella scuola, la benedetta qualità - ripagando, naturalmente, a cottimo, o pressappoco - nulla pare mutato a livello di macrosistema.
La produttività fatica a trovare il suo posto tra una campanella e un'altra; i sindacati faticano a mantenere alti i principi teorici a fronte del portafoglio degli iscritti - che poi è il loro; il mito della privatizzazione statale avanza ragioni; l'opportunismo e l'opportunità mescolano i loro geni in un indefinito brodo semantico.
Difficile davvero capire.
Forse la cosa più importante è non smettere di farsi domande, di chiedere risposte, di accettare dialoghi che non chiudano ma aprano porte. Forse.
Questa è comunque la nostra speranza e la nostra, testarda anche lei, scommessa.
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Per la Red
Emanuela Cerutti