Il disegno
Marino Bocchi - 21-06-2002
Secondo me, non ha molto senso ridurre l'analisi tra vecchio e nuovo esame di Stato, commissari esterni o interni, ad un confronto tra maggiore o minore serieta' di questo rispetto a quello. Anche perche' la percentuale di promossi sara' piu' o meno la stessa. Il problema andrebbe posto in altri termini: il provvedimento della Moratti di eliminare i commissari esterni non puo' ragionevolmente essere valutato o in base al principio dell'efficienza o in base a quello del risparmio (una manciata di miliardi non fanno la differenza).
E' un provvedimento politico, il tassello iniziale di un processo che ha per obiettivo la soppressione del valore legale del titolo di studio, dopodiche' varranno solo i crediti come elemento di certificazione.
E i crediti piu' alti potranno esere concessi solo dalle scuole capaci di fornire un insegnamento di qualita', il che significa, in un quadro di ridimensionamento e restrizione progressiva di finanziamenti statali alla scuola pubblica, che solo gli istituti pubblici e privati, in grado di accedere a risorse professionali, economiche, organizzative esterne, saranno in futuro gli enti di formazione titolati a immettere nel mercato del lavoro, anche tramite il passaggio universitario, i quadri tecnici e intellettuali di medio-alto livello.
L'esito finale del processo avviato quest'anno sara' una scuola privatizzata di fatto, perche' sostenuta da finanziamenti privati, sottoposta alle regole rigide dell'organizzazione e della cultura aziendale.
Ad uscirne fortemente sacrificato sara' il modello democratico, partecipativo, di una scuola per tutti, in grado di promuovere la crescita culturale e sociale delle fasce piu' deboli.
Questo e' il disegno, a parer mio.

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