Sonia Cartosciello - 04-03-2007 |
Anch'io in qualità di insegnante non posso nascondere il mio sdegno e la mia rabbia per le notizie, le opinioni, le statistiche oramai troppo spesso diffamatorie rispetto alla scuola pubblica. Pur convenendo, in maniera assoluta , che episodi di malascuola siano deprecabili e studenti ed insegnanti debbano essere sanciti ancorchè richiamati alle loro responsabilità derivanti da ruoli e funzioni che rivestono, tuttavia ritengo, e me ne arrogo il diritto, che le buone pratiche educative, quelle che ogni giorno ci spingono ad entrare in classi sempre meno governabili, ma non per questo non governate ,debbano uscire dal sommerso, rese pubbliche a fronte di episodi che , amplificati dai media, offuscano sempre più l'immagine della nostra scuola. Certamente la mala sanità fa più cronaca della buona sanità, la scuola dei " bulli" e degli insegnanti "perversi" offre, evidentemente, maggiori spunti di lettura e di discussioni , in trasmissioni in cui ci si dimentica completamente di ricordare che la stragrande maggioranza degli insegnanti, con fatica e abnegazione, spinta dall'etica professionale e di un umanesimo che "vuole" valorizzare la persona in quanto tale, ogni giorno favorisce un clima di convivenza civile, di cittadinanza ed appartenenza . Spesso il solo contesto in cui i nostri ragazzi trovano un clima di accoglienza e di tutela, di attenzione per le loro situazioni di disagio socio-culturale, e la ferma volontà di rimuoverli, senza deleghe, senza encomi , e, soprattutto, senza clamore. |
Il Corriere della Sera - 04-03-2007 |
La scuola oggi è costretta a dire i no che i genitori non vogliono più pronunciare. Forse la scuola italiana non è mai stata quella, umbertina e patriottica, descritta, con qualche compiacimento di troppo, da Edmondo De Amicis nel celebre Cuore; tuttavia, ammesso e non concesso che un tempo poggiasse le sue basi su principi e valori sicuri e affidabili, oggi quell'equilibrio sembra essersi rotto. Presidi picchiati dai genitori degli alunni, maestre che tagliano la lingua ai bambini, insegnanti assediati, professoresse che fanno spogliarelli dimostrativi. Senza entrare nel merito dei singoli episodi, una domanda è legittima: cosa sta accadendo nelle aule del Bel Paese? Attenzione: i banchi di studio non sono l'isola di Peter Pan, staccati dal mondo; al contrario: lo riflettono in pieno. Ecco perché tutti dovrebbero sentirsi chiamati in causa da quella che Benedetto XVI ha recentemente definito «emergenza educativa». Spesso così non avviene. Certi adulti considerano la scuola un semplice servizio, non vogliono grane coi figli. In tutta la mia esperienza di insegnante, il peggiore degli scolari costituiva sempre un passo in avanti rispetto alla famiglia di provenienza. La scuola oggi è costretta a fare un'opera di supplenza: deve dire i no che i genitori non vogliono più pronunciare. Gli insegnanti sono diventati le controfigure dei padri e delle madri: li sostituiscono nelle azioni più pericolose. E in molti casi, come vediamo, ne pagano le conseguenze. D'altro canto gli studenti hanno tempi di concentrazione assai più ridotti rispetto al passato. Privi di vero confronto, con tutti gli iPod, i cellulari e gli schermi tascabili, rischiano il vuoto. In compenso mostrano abilità speciali per intercettare le quali bisognerebbe avere strumenti tecnologici nuovi. In attesa dell'agenda elettronica personale, dovremmo intanto ridisegnare gli spazi didattici. Ma per agire è necessaria la collaborazione delle famiglie che invece continuano a disertare le riunioni a cui sono invitate. Eraldo Affinati |
Fabio Rizzoli - 04-03-2007 |
Sono d'accordo con voi ragazzi, però roboante si scrive reboante (altrimenti i consulenti linguistici della Palombelli ci denigrano ) |
Vito - 04-03-2007 |
Brave a Daniela e Cristina che finalmente sono riuscite a far conoscere alcuni dei problemi scolastici. dico alcuni... Scusate... mi presento: sono Vito ed insegno in un liceo scientifico del sud Italia. Grazie ancora e buon lavoro, sperando che anche il nostro ministro prenda coscienza. |
Renza Bertuzzi - 05-03-2007 |
Visto che si accusa la Palombelli di " barbarie", forse sarebbe stato meglio evitare il riferimento alle epatiti & C. A me, insegnante, non pare molto civile. |
Michele - 07-03-2007 |
Concordo pienamente con quanto espresso dalle insegnanti. cio' che e' stato descritto avviene realmente. quello che ci preoccupa e' che le opinioni della palombelli sono opinioni di una raccomandata ad alti livelli e molto probabilmente valgono piu' delle nostre considerazioni. saluti! |