Vatti a fidare
Francesco Mele - 26-02-2007
La vice ministro Bastico in preparazione del convegno di Modena ha allestito una tabella in cui mette a confronto i punti del programma dell'Unione e, in corrispondenza, quanto a quel proposito è stato realizzato dal suo ministero.

Proprio come abbiamo fatto noi.

Vi rimando a quel documento che trovate sul suo sito, così potrete sbizzarrirvi nel verificare come si possa fare ad affermare che il programma è stato rispettato. Ve ne cito solo una che ci è sembrata buffa, ma è drammaticamente esemplare.

Ma essere stati a quel convegno ci ha fatto vedere molto altro.

Abbiamo scoperto, per esempio, che una commissione sconosciuta, di saggi sconosciuti, sta operando in gran segreto già dallo scorso novembre sulle nuove Indicazioni Nazionali. Vi ricorda qualcosa?
Abbiamo sentito il ministro dire che gli istituti tecnici e gli istituti professionali rimarranno distinti, non è vero quello che si dice in giro. Peccato che quello che si dice in giro c'è scritto nel suo disegno di legge: "Gli istituti tecnici e gli istituti professionali di cui all'art. ... sono riordinati e potenziati come istituti tecnico-professionali ..." (Art. 1 comma 1 del disegno di legge).

Sempre il ministro ci ha detto che si meraviglia di tutta questa contrarietà all'ingresso delle imprese nelle giunte esecutive dei consigli di circolo e di istituto. In fondo, ci ha detto, la presenza di soggetti del territorio in tali organi è già prevista sin dal '94. Mi verrebbe da dire, intanto, che si riferiva ai decreti delegati del '74 confluiti poi con qualche modifica nel Testo Unico del '94, ma non pignoleggiamo.
Il fatto è che né negli uni né negli altri esiste la possibilità di far partecipare a questi organi (né consiglio né giunta) soggetti del territorio. Si dice invece (DPR 416/74, art. 5, c. 5 e poi in D.Lvo 297/94, art. 8, c. 5) "Possono essere chiamati a partecipare alle riunioni del consiglio di circolo o di istituto, a titolo consultivo, gli specialisti che operano in modo continuativo nella scuola con compiti medico, psico-pedagogici e di orientamento".
Che il ministro si riferisse a questo?
Oppure con un doppio salto mortale carpiato intendeva riferirsi a distretti e consigli scolastici provinciali?
Furbacchione o confuso?

Quel che è certo è che nel suo disegno di legge ci propone: (Art 2. c. 1) "... la ridefinizione delle funzioni degli organi collegiali ... al fine di garantire un maggiore raccordo tra le stesse e le istituzioni, gli enti, le imprese le associazioni operanti nel territorio ... " e (Art. 2, c. 4, lett. b) "introduzione della possibilità per le istituzioni scolastiche di far partecipare agli organi collegiali e alla giunta esecutiva di rappresentanze delle autonomie locali, delle Università, delle associazioni, delle fondazioni e delle organizzazioni rappresentative del mondo economico, del terzo settore, del lavoro e delle realtà sociali e culturali presenti sul territorio".
Questo è ben altro, come si intuisce. Dico si intuisce perché il ministro chiede una delega a decretare per specificare meglio di che si tratta.
Egli stesso, però, si dice consapevole del pericolo di una deriva aziendalista (ve l'immaginate uno strumento legislativo come questo nelle mani del centrodestra?), e proprio per questo dice di aver previsto, nello stesso DDL, "la possibilità di istituire, all'interno di ciascuna istituzione scolastica, un comitato tecnico volto a supportare e monitorare la corretta attuazione del POF durante l'intero AS". Questo, secondo Fioroni, dovrebbe evitare che le risorse vengano gestite da una persona sola (il dirigente) come succede nelle ASL, specie ora che alle scuole arriveranno direttamente i finanziamenti nel cosiddetto Capitolone. Ma il ministro certamente sa che, attualmente, il DS può gestire direttamente solo piccole somme e che per il resto è il Consiglio di Istituto che gestisce il bilancio sia a preventivo sia a consuntivo, sia di volta in volta, per tutte le spese di acquisti o di appalti di servizi ecc. E allora cosa dobbiamo pensare che il Ministro non lo sa o che pensa che non lo sappiamo noi? E che c'entra il comitato tecnico per l'attuazione del POF con il controllo sulla gestione dell'istituzione scolastica?

Ha mostrato anche di essere un uomo di spirito il ministro, ha detto: "vi arrabbiate se lo Stato dà dei fondi al privato ma vi arrabbiate anche se diventa possibile che il privato dia soldi alle scuole statali" (più o meno questo il senso): e bravo signor ministro, ha fatto la battuta! E qualcuno ci ha anche riso. Caro ministro, io sono tra quelli che vedono come un tradimento dello spirito della costituzione la prima e come un grave rischio per l'indipendenza delle scuole statali la seconda, anzi, una sicura anticamera del controllo delle imprese private sulle scuole statali, proprio come è successo in Inghilterra con le Academy, al di là delle sue battute e dei suoi giochi di parole.

Ne ha detta un'altra il ministro, facendo chiarezza sul silenzio della presidenza del convegno di fronte alle molte sollecitazioni critiche riguardanti il doppio canale di stampo ulivista.
Fioroni ha detto chiaramente che la finanziaria ha approvato l'innalzamento a 16 anni dell'obbligo di istruzione e non dell'obbligo scolastico. E questo per lui vuol dire non solo che non manderà i carabinieri a chi non dovesse ottemperarlo, ma anche che tale obbligo può essere assolto dove uno crede, quindi in uno qualunque dei due sistemi che il suo ministero ha istituito per il secondo ciclo, quello statale e quello regionale. Finalmente un po' di chiarezza, anche a noi del centro sinistra è concesso un signor doppio canale, che però si chiama doppio sistema.

Questo, e tanto altro, è quanto i nostri eroi ci hanno raccontato su quanto realizzato per la scuola della repubblica. Porte d'accesso per i futuri capitani della repubblica, corridoi per ora solo agevoli, ma pronti a diventare autostrade per le fughe liberiste dei prossimi avventurieri al governo. Un film già visto, anzi dura realtà già vissuta. La Soliani ha detto, "rassegnatevi, la legge sulla parità è là e non si può fare niente", Rusconi ha detto "anch'io ero contro la modifica del titolo V ma ormai è là e dobbiamo tenercelo", Ranieri ha detto, "non impuntatevi su quei ragazzi che finiranno ad assolvere l'obbligo nella formazione, sono solo il 2% in fondo". Questioni di frittate già fatte, ma anche di chi ancora strapazza le uova, dico io

Se non bastasse, tutto questo è accaduto tra l'anno 6 e 7 del secondo millennio, quando il governo era di centrosinistra.
E ora che il governo è di sinistra centro cosa ci aspetta?
Ora che il programma dell'Unione - pur per molti versi arretrato e figlio di una grande mediazione al ribasso - non vale più, ma valgono solo i 12 punti di Prodi, cosa avranno il coraggio di combinare, in nostro nome che li abbiamo votati?

E noi?

Dobbiamo lasciar fare perché altrimenti cade il governo e torna il lupo cattivo?

E' un bella condanna quella di dover scegliere tra un tiranno nemico che ti distrugge il paese e il tiranneggiare di uno che si dice amico e che rischia di distruggere il paese.

Perché di questo si tratta.

Io scelgo di non farmi imbavagliare da questo ricatto e continuerò a lottare contro chi e ciò che può distruggere il paese anche se sono pronto a trovare soluzioni condivise e mediate con chi si confronta sulle varie questioni in un terreno democratico reale.

Tutto il resto sono trappole e seghe mentali.

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