da Retescuole - 25-02-2007 |
I Cgiellini non possono scioperare con i Cobas Riprendo una dichiarazione attribuita ad Epifani e pubblicata oggi sulla Stampa "Noi siamo gelosi della nostra autonomia il nostro obiettivo sono gli accordi, non l'antagonismo fine a se stesso". Da questo criterio procedono delle conseguenze comportamentali, per cui "ci sono diritti e doveri da cui non si può fuggire e un delegato non può essere iscritto alla Cgil e fare sciopero con i Cobas". Commento. La dichiarazione è di estremo interesse soprattutto se la si mette a confronto con i fatti reali I fatti sono questi: ancora un anno fa Cobas e Cgil-Flc erano co-firmatari (insieme con Cidi, Mce, e altri ancora) del programma del "Tavolo Fermiamo la Moratti". Ora, delle due l'una: o la dichiarazione di Epifani significa il riconoscimento che l'"alleanza" Flc/Cobas è stato un errore (e allora c'è da chiedersi chi "pagherà" per questo errore di valutazione) oppure l'alleanza era giusta fino ad un anno fa perchè serviva a far fuori la Moratti, mentre ora, ad obiettivo raggiunto, è legittimo "rinnegare" l'alleanza e farne un'altra. Le conclusioni ognuno le può trarre da sè. Reginaldo Palermo |
la Stampa - 26-02-2007 |
Epifani: "No all'antagonismo - vietato scioperare coi Cobas" La Cgil non è «un sindacato antagonista» e chi vi è iscritto «non può scioperare insieme ai Cobas». Conclusa l’operazione pulizia, rispetto agli infiltrati delle nuove Br, Guglielmo Epifani, parlando a Mestre, ha voluto fare chiarezza anche su metodi e criteri dell’azione del maggior sindacato italiano. Non solo ha ribadito ciò che aveva già detto - e cioè che la Cgil ha sospeso iscritti sui quali si siano addensati gravi sospetti di collusioni con gruppi terroristici, ha espulso quelli per i quali siano state acclarate responsabilità più gravi, si è costituita parte civile per chiarire senza ombre di dubbio da che parte stesse - ma è andato oltre, stabilendo il divieto di ogni rappresentante del sindacato di sfilare con chi fa dell’antagonismo la propria bandiera. «Noi siamo gelosi della nostra autonomia - ha detto - il nostro obiettivo sono gli accordi, non l’antagonismo fine a se stesso». Da questo criterio procedono delle conseguenze comportamentali, per cui «ci sono diritti e doveri da cui non si può fuggire - ha detto il leader sindacale - e un delegato non può essere iscritto alla Cgil e fare sciopero con i Cobas». Il riferimento è all’episodio del 4 novembre scorso, che ha generato una dura polemica all’interno del sindacato: si era tenuta una manifestazione contro la precarietà, a Roma, alla quale - in un primo tempo - alcune federazioni della Cgil avevano aderito insieme ai Cobas. Alla conferenza di presentazione, infatti, insieme alla Fiom (i metalmeccanici) c’era anche la Flc (i lavoratori della scuola e dell’Università) e la Fp (i dipendenti pubblici). Poi però, tre giorni prima della manifestazione, alcuni esponenti dei Cobas avevano pubblicamente insultato la Cgil, e sia Enrico Panini (segretario della Flc) che Carlo Podda (della Funzione pubblica) avevano disdetto la partecipazione. La Fiom invece aveva deciso di andare in piazza lo stesso e con esponenti di primo piano. Nel direttivo della settimana successiva Epifani aveva stigmatizzato l’episodio con un intervento di fuoco. Poiché alla Fiom erano legati anche alcuni dei presunti brigatisti arrestati il 12 febbraio scorso, con l’intervento di ieri Epifani ha voluto chiudere un contenzioso aperto da mesi. «Già a novembre - ha ricordato - dicevamo di prestare attenzione al linguaggio: è stato usato il termine “traditori di qualcosa”. Questa è una logica antagonista. Dobbiamo imparare a discernere, vale per un padrone, un movimento politico e un centro sociale: non tutto è uguale». Quanto all’inchiesta milanese sulle nuove Br, ha detto Epifani, «mi pare che stia emergendo una rete non vastissima, come dicono gli stessi inquirenti. Bisogna far lavorare la Magistratura ed io ho molta fiducia nel suo lavoro e spero che possa fare chiarezza fino in fondo». In questo senso la «La costituzione di parte civile certamente è una delle scelte che facciamo per marcare nei processi la nostra vicinanza alle vittime e la nostra lontananza dai terroristi. Non accetteremo - ha detto ancora il segretario generale - che si indeboliscano la Cgil e le sue strutture». RAFFAELLO MASCI |
oliver - 27-02-2007 |
Spero che al di la delle vostre dispute si avvii il rinnovo di contratto che dalle promesse del Presidente Prodi prima delle elezioni dovrebbe riconoscere dignità agli insegnanti. Siamo stufi di 30 € nette al mese. |
gp - 28-02-2007 |
E’ un vero peccato che tu dimentichi che, a partire dal 1993, dopo l'accordo sul costo del lavoro tra Governo e Confederazioni, la struttura contrattuale del personale della scuola è stata radicalmente modificata … in pejus. In pratica, soppressa la contingenza (un meccanismo automatico che periodicamente adeguava le retribuzioni al costo della vita), e fatti quasi sparire gli scatti di anzianità (si trattava, sino a quel momento, di scatti biennali di aumento dello stipendio del 2,5 %), il rinnovo del contratto di lavoro serve solo al recupero - a posteriori - del potere di acquisto degli stipendi falcidiato dall’inflazione e dal caro prezzi. Gli artefici di tale, perverso, meccanismo sono gli stessi che – dopo aver cancellato le libertà sindacali per le organizzazioni sindacali minori – cercano di fare lo stesso anche con un’Associazione rappresentativa che non intende firmare accordi … “a perdere!”. Ciò non toglie, naturalmente, che tu sia liberissimo di scambiare una denuncia per una … disputa. |