Bagnoli. La strategia degli opposti liberismi
Maria Antonia Stefanino - Bagnoli - 13-02-2007
Quello mediatico degli annunci e quello dell'inerzia programmata per farci digerire tutto.

Bisognava attendere 15 anni, vedere crescere e moltiplicarsi innumerevoli c.d.a. remunerati come non mai, denaro pubblico a iosa di cui ancora ci si chiede come mai la Corte dei Conti non apra una seria indagine, per vedere partire il primo cantiere di Bagnoli, artefice Mario Hubler (direttore dei progetti per Bagnoli Futura lo ricordate è quello della Coppa America, Napoli è uno di quei posti dove bisogna rimediare colossali figure di m.., per restare a galla ), ove sorgerà, udite udite una Beauty-farm .
Per la sua costruzione l'Assessore di Lello utilizza 40 milioni di euro di fondi europei già destinati all'area ex Italsider, ma per inutili quisquilie quali fogne e strade, e li spende x 600 posti auto di parcheggio interrato, una sala conferenza da 200 posti che aggiunte a quelle di Città della Scienza vicinissime, e quelle poco più lontane della Mostra d'Oltremare, renderà questa area il regno del bla bla, 3 piscine un solarium bagno turco,docce emozionali, hammam più o meno le TERME DI AGNANO. Ma si sa l'imprenditoria locale si entusiasma solo quando si prende soldi di tutti a costo zero, interviene con le solite 5.000 del televisore comprato a mammà del film di Troisi, dopo che ha rastrellato il rastrellabile dalle tasche di tutti noi, per poi costruire imperi economici personali (ecco perché G. Bocca non sbaglia nel dire "Napoli siamo noi" : la pratica di fare impresa in stile Berlusconiano, ha a Napoli gli studenti più diligenti).

Inoltre giovani e sinistri figuri che si dicono di sinistra, ma che occupano la politica per dare rilevanti e remunerativi sbocchi a studi incerti e tardivi, si presentano come il nuovo che avanza gli eroi del nulla, burattini consapevoli di pratiche ormai sempre più individuali e lontani anni luce dalla Pratica Politica con la P maiuscola.

Sarà l'ennesimo e inutile sfogo di chi non riesce a dimenticare di appartenere ad un quartiere che è stato altro, dal luogo incerto e desolato attuale area di conquista del doppio "SISTEMA" quello dell'imprenditoria dei capitalisti senza capitali, che ordina alla politica in cambio della sopravvivenza dello status di politici a vita per alcuni di essi, IL DA FARSI e quello della malavita che apre o brucia negozi. Consapevole quest'ultima che basterà un buon avvocato e un po' di tempo per riciclarsi, prima come imprenditore emergente, poi come società civile prestata alla politica, per approdare infine in qualche c.d.a di là da venire, tanto il vizio della memoria è appannaggio di pochi inutili.

A questo vizio non rinuncio.

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 Aurora Garra    - 22-02-2007
Già, da tempo la nostra Bagnoli, non esiste più .... anche se chi, come me, ci lavora da trenta anni, si sforza di pensare con ottimismo e di credere che le cose potrebbero essere diverse. Scusate, a Bagnoli molte cose sono diverse ma la gente non sa perchè si fanno certe cose, non ne capisce le finalità... non ha partecipato alle decisioni e si trova per mesi impantanata in cantieri per trovarsi poi d'improvviso un ponte passeggiata che non porta da nessuna parte dietro dei palazzi, su un terreno innalzato di livello dove un tempo c'era uno spazio dove i ragazzi di venti anni fa giocavano a pallone, e dopo c'era un mercatino...e poi le spianate distese pascoli per i nullafacenti giovani e adulti, tra le strade scassate.e palazzi perennemente puntellati.. ma che cosa c'è dietro lo sa chi dice di lavorare per il futuro di Bagnoli(?!) che i cittadini aspettano di conoscere sperando che sia anche per loro.