Note critiche col segno meno

Le forche caudine del concorsone per superdocenti

 

Tutta la categoria degli insegnanti se accetterà passivamente di essere selezionata, se accetterà la logica che sta dietro al concorsone, ne subirà un danno notevole: la politica di restringimento della spesa pubblica per la scuola di stato (con ampliamento di quella per la scuola privata) comporterà un periodo, temo lungo, di basse retribuzioni  per tutta la categoria e in particolare per l'80% che non sarà riconosciuto superdocente. Anche questo contratto scuola non riesce a colmare la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni degli insegnanti. Continua la politica delle "riforme" a costo zero o addirittura con riduzione della spesa vedi l'art. 18 della legge finanziaria 2000 che prevede un'ulteriore riduzione del 3% del personale della scuola dopo quelli realizzati negli scorsi anni (solo una parte di ciò che si risparmia verrà dopo reinvestito nella scuola) oppure

le recenti disposizioni che limitano l'incremento di spesa per le scuole al tasso di inflazione programmata.   

La nostra opposizione al concorsone deve essere "di principio" e non essere limitata solo ai modi di svolgimento del concorsone. Riproporre una politica di ripresa degli investimenti nella scuola legati all'estensione dell'obbligo, alla riqualificazione  delle scuole specialmente al Sud (edifici, attrezzature, laboratori, sicurezza). Proporre alternative quali una maggiore retribuzione legata ad un certo numero di ore di lavoro da effettuare nelle scuole per gli insegnanti che volontariamente si rendessero  disponibili. Progettare forme di auto-controllo legate all'incremento della collegialità del lavoro dei docenti (far funzionare i coordinamenti per materie ad esempio).

Questo dovrebbe essere l'impegno politico e sindacale  con cui migliorare la scuola in Italia.

 

Giuseppe Lamartina

lamartina@ctonline.it