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Per la pace perpetua:
tre condizioni per eliminare le guerre come sistema di relazione fra gli stati

di Marino Bocchi

Nel 1795, Immanuel Kant scrisse "Per la pace perpetua", Editori riuniti,
2001, in cui il grande filosofo indicava le tre condizioni per eliminare le
guerre come sistema di relazione fra gli stati: la diffusione della
costituzione repubblicana come forma di governo, l'interdipendenza
economica, un quadro di diritto internazionale saldo e allargato. L'ultimo
rapporto annuale dell'organizzazione per i diritti umani Freedom House,
secondo quanto riferisce Paul Kennedy, docente di Storia all'Universita' di
Yale ("Internazionale", n°456), rileva che, dei 192 paesi del mondo, 121
sono definibili come democrazie elettorali. Allo stesso tempo,
l'interdipendenza economica e' ormai un dato reale e 189 stati riconoscono
la giurisdizione dell'Onu e ne sono membri. Pero' negli ultimi 10 anni si
sono combattute piu' guerre, compresi i conflitti interni, di quante ce ne
siano state in qualunque altro decennio a partire dal XIX secolo. Significa
che la previsione di Kant era scientificamente infondata? No. Piu'
semplicemente significa che non bisogna farsi ingannare dai dati apparenti.

Le "democrazie elettorali" sono spesso forme di governo oligarchico, in cui
il riconoscimento dei diritti civili e' solo formale perche' non si
accompagna al riconoscimento di quelli sociali; l'interdipendenza economica
e' a senso unico in quanto si basa su un'economia di sfruttamento e rapina
ai danni dei paesi del Sud del mondo e gli organismi preposti a garanzia
della globalizzazione, come Wto, Banca mondiale e Fondo monetario,
rispondono a logiche interne agli interessi del blocco dei paesi dominanti,
come documenta con grande rigore scientifico Joseph Stiglitz, premio Nobel
dell'Economia ed ex vice-presidente della stessa Banca Mondiale, in "La
globalizzazione e i suoi oppositori", Einaudi, 2002. Infine, la
giurisdizione dell'Onu e' anche qui piu' formale che reale e comunque il
suo organo decisionale, il Consiglio di sicurezza, opera spesso come
consiglio di amministrazione degli USA (su questo, un'analisti interessante
quanto discutibile e datata, a parere di chi scrive, e' contenuta nel
saggio di Negri-Hardt, "Impero, il nuovo ordine della globalizzazione",
Rizzoli, 2002).

Piu' diritti sociali, equa e solidale distribuzione delle
risorse nel rispetto delle culture e tradizioni locali e dell'ambiente,
governo mondiale del mondo affidato ad un organismo in cui ciascuno stato
abbia pari dignita' di delibera e di voto. Solo la realizzazione integrale
e sostanziale delle tre condizioni auspicate da Kant, potra' garantire la
pace perpetura.

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