“ I lavoratori immigrati stanno al fronte, sono indispensabili alla nostra economia e continuano a morire. Nella fabbrica Marconigomme da tempo c’è una presenza prevalente di dipendenti stranieri, perché la produzione di gomma e pneumatici è un lavoro pesante, difficile: un tipo di lavoro che gli italiani difficilmente vogliono fare”.
Così Roberto Morgantini, responsabile del centro, commenta il tragico incidente sul lavoro di oggi a Sasso Marconi, dove hanno perso la vita il direttore dello stabilimento, Fabio Costanzi, e un operaio indiano, Iadav Ranjaz, mentre sono rimasti feriti un altro operaio marocchino e due tunisini.
“Di fronte a episodi come questo – continua Morgantini – dovrebbe riflettere chi continua a sparare a zero sull’immigrazione. Fa rabbia dover difendere gli stranieri da autentiche campagne di odio create da esponenti del nostro governo, mentre la realtà è che gli immigrati sono ormai il 10 per cento della nostra forza lavoro, sono in prima fila nei posti dove si fanno i lavori più usuranti e rischiosi, e sono diventati indispensabili alla nostra economia. A queste persone diciamo ultimamente che devono mandare i loro figli in classi ‘differenziali’, oppure che devono pagare 200 euro per un permesso di ricongiungimento per i familiari”.
“Ci rifletta – conclude Morgantini, che oggi è a Roma per il lancio della campagna nazionale antirazzista della Cgil – chi continua a discriminare, a dare la colpa di tutto agli immigrati, a pesare col bilancino quanti reati commettono loro e quanti noi italiani. L’ennesima tragedia di oggi, oltre a suscitare cordoglio per tutte le vittime e i familiari, serva almeno a guardare i cittadini stranieri con altri occhi. La campagna della Cgil contro il razzismo si rivolge a tutti. Per far capire che integrare gli immigrati è un interesse nazionale”. (lb)
Bologna,18 novembre 2008
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