A MILANO LE SINERGIE CONTRO IL DISAGIO ADOLESCENZIALE. Dal Tribunale dei Minori, all’Ufficio Scolastico Regionale insieme per affrontare “il disagio invisibile”.
Elaborato dell’intervento di Silvia Vegetti Finzi, presso la Casa della Cultura di Milano, dicembre 2004.
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A MILANO LE SINERGIE CONTRO IL DISAGIO ADOLESCENZIALE.


Dal Tribunale dei Minori, all’Ufficio Scolastico Regionale insieme per affrontare “il disagio invisibile”.
Elaborato dell’intervento di Silvia Vegetti Finzi, presso la Casa della Cultura di Milano, dicembre 2004.


di LAURA TUSSI


Sembra che Milano sia la capitale degli studi sull’adolescenza, almeno dal punto di vista psicologico e sociale. Ma forse è Milano una città adolescenziale?
Non è un caso che proprio in questa città rispetto a tanti altri luoghi possibili fioriscano per una serie di sinergie molto vitali degli studi a cui tutti nel nostro Paese e poi anche all’estero fanno riferimento. Storicamente il filone degli studi sull’adolescenza è stato inaugurato da Tommaso Senise e recentemente i punti di forza sono veramente tanti come il Centro Studi sulla famiglia di Eugenia Scabini che ha approfondito un tema nuovo, quello dei giovani adulti, per il fatto che questi ragazzi che una volta si allontanavano da casa entro i 22 e 23 anni, ora rimangono in famiglia fino oltre i 30 anni. Quindi a una “famiglia lunga” corrisponde un periodo adolescenziale dilatato e in certi casi infinito. Gli studi dello IARD che fanno capo soprattutto ai sociologi Cavalli e De Lillo hanno condotto inchieste fondamentali sulla situazione dei giovani e degli adolescenti in Italia. L’istituto Il Minotauro di Milano, centro di studi sull’adolescenza in ambito psicologico e sociale, fa capo a due grandi maestri Fornari e Charmet e a una serie di collaboratori. L’Ufficio Scolastico per la Lombardia, sotto la direzione del Professor Dutto, ha dato un ampio contributo all’impresa degli studi sull’adolescenza e sua è la parola d’ordine “Il disagio invisibile” che ha spinto sia gli addetti ai lavori, sia la scuola ad elaborare una sensibilità, un’attenzione sempre in ordine alla prevenzione, non per il disagio eclatante, ma per un malessere più silenzioso che non trova parole, senza manifestazioni e che deve essere interrogato, comunque, perché le influenze e gli effetti possono essere molto negativi. Si ricorda il Tribunale dei Minori che fa capo al Presidente Livia Pomodoro e ad Alfio Maggiolini che coordina i servizi psicologici del tribunale. Anche la Diocesi di Milano è molto sensibile alle tematiche adolescenziali con Don Gino Rigoldi. Altri punti di forza che costituiscono questa rete di sinergie straordinarie sono l’editoria, come la Franco Angeli e le sue collane dedicate all’adolescenza ed alcuni quotidiani, come anche il Corriere. Il filo rosso che passa nei saggi dell’editoria universitaria e scolastica è la risimbolizzazione di sé, ossia gli stampi della tradizione con cui si insegnava ai giovani come si diventava adulti e questa transizione dall’infanzia all’adolescenza aveva dei percorsi già prefigurati, attualmente questi stampi si sono infranti. Attualmente i giovani hanno il difficile compito di configurarsi da sé, di darsi forma, identità, di narrare una storia, di trovarsi un progetto: è un compito estremamente avvincente se riusciamo a dar loro il senso dell’avventura della grandezza creativa di questa dimensione e prospettiva evolutiva, ma è anche un compito difficile che può creare smarrimento senso di angoscia, di panico e di solitudine. Stiamo dando ai nostri giovani un progetto veramente difficile da affrontare e non abbiamo ancora ben chiaro gli strumenti con cui possiamo aiutarli in questo ruolo. Divenire sé, formarsi, conformarsi, narrarsi e proteggersi è un progetto lasciato ai giovani con conseguenze che potrebbero essere favolose, perché si mobilita la loro creatività, ma che possono produrre anche dispersione, panico e spaesamento. I problemi storici di questo momento riguardano anche i servizi sociali con la crisi in atto degli sportelli d’ascolto degli studenti. E’ molto importante ribadire l’importanza che esista un servizio psicologico, non generico, ma personalizzato, individualizzato, disponibile ad ascoltare il singolo studente ad aiutarlo a costruire e a narrare la sua storia di vita. Gli sportelli e tutti i servizi sociali rivolti all’adolescente, allo studente, alla persona, sono molto importanti e hanno un notevole valore preventivo, di analisi, di sostegno a livello sociale, ma purtroppo i fondi sono stati tutti tagliati e tutti gli sportelli consultori ASL sono stati chiusi in questi tempi. Occorre che genitori, insegnanti, psicologi difendano queste nuove acquisizioni della psicologia, in quanto è molto importante e opportuno di questi tempi.


 


 

Laura Tussi email: tussi.laura@tiscalinet.it  

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