ROMA - Le iniziative del Forum per l’intercultura per l’anno 2007-2008
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ROMA - Le iniziative del Forum per l’intercultura per l’anno 2007-2008.
La novità: il progetto "Integrazioni culturali"

di Massimo Angeli

Corsi di formazione per adulti, percorsi didattici interculturali, spettacoli e mostre interattive. Sono queste alcune delle decine di proposte che il Forum per l’intercultura, l’organismo della Caritas che lavora per favorire l’integrazione degli stranieri, ha elaborato per il prossimo anno pastorale. Nella consapevolezza che solo l’incontro e il dialogo favoriscono il superamento dei pregiudizi, il Forum offre percorsi didattici per gli alunni di tutte le scuole (da quelle per l’infanzia alle superiori), corsi di aggiornamento per il personale docente e non docente, e poi campi scuola, corsi di italiano, mediazioni linguistico culturali, conferenze e dibattiti.

«La novità di quest’anno è il progetto “Integrazioni culturali” – spiega Lidia Pittau, responsabile del Forum per l’intercultura –. Un servizio itinerante di mediazione culturale per garantire il diritto allo studio dei figli degli immigrati, per prevenirne la dispersione scolastica e promuovere la loro integrazione e quella dei loro genitori». E aggiunge: «Specie nelle scuole, il filo conduttore del nostro impegno sarà proprio quello dell’accoglienza delle famiglie straniere. I ragazzi, oramai, crescono con chi proviene da una cultura differente, mentre maggiori difficoltà di relazione presentano i genitori, di una parte e dell’altra, ed è lì che andremo a lavorare».

Avviato nel 1991 per affiancare alle tradizionali opere di accoglienza verso gli immigrati un’azione culturale che ne favorisse l’inserimento nella società italiana, il Forum per l’intercultura ha avvicinato da allora circa 5 mila insegnanti e decine di migliaia di studenti, ha collaborato con centinaia di associazioni italiane e straniere, promosso iniziative nelle parrocchie, curato la pubblicazione di numerosi volumi, fra cui la prima edizione del Rapporto Statistico sull’Immigrazione. Almeno 200 le classi che, ogni anno, aprono le porte ai circa 60 esperti del Forum.

«I ragazzi si dimostrano sempre molto curiosi e le relazioni sono piacevoli, anche se l’interesse per queste attività diminuisce con l’aumentare dell’età dei ragazzi – racconta Carlos Palanti, mediatore socio culturale brasiliano –. I linguaggi che preferiscono sono l’arte, la musica i giochi di ruolo e quelli autobiografici. Le difficoltà del lavoro sono legate, invece, alla chiusura degli insegnanti – prosegue Carlos –. A volte si sentono minacciati da figure che arrivano dall’esterno, forse perché temono che siano messe allo scoperto delle loro lacune, che la scuola, come istituzione, non è stata capace di colmare».

Notevole il lavoro svolto nelle parrocchie, dove il Forum, specie con i gruppi del dopo cresima, lavora per proporre occasioni di incontro e di scambio. In questo caso, i mediatori culturali favoriscono l’inserimento nelle comunità parrocchiali degli immigrati cattolici, fanno conoscere meglio i problemi dell’immigrazione, aiutano a riconoscere e apprezzare i semi di verità presenti nelle altre confessioni cristiane e nella altre religioni. Molto richiesti dagli immigrati i corsi intensivi di italiano, per gli studenti ed i loro genitori, che il Forum organizza a giugno, settembre, e negli altri periodi in cui le scuole sono chiuse.

«La nostra speranza è di vedere aperti sempre più spazi di incontro – chiude Pittau –. Servizi come gli sportelli informativi sono importanti ma non bastano a favorire l’integrazione. Dobbiamo arrivare al punto di desiderare la relazione con l’altro, perché solo a quel punto cadono le barriere e si costruisce una società più ricca e più fertile».



5 ottobre 2007
http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=2539



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