Dalla indifferenza alla nostalgia. I segni e le etnie tra linguaggi, tradizioni e beni culturali
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MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI


Dipartimento per i beni archivistici e librari


Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali


 



COMITATO NAZIONALE MINORANZE ETNICO - LINGUISTICHE IN ITALIA


ALTO PATRONATO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA


 



 


 


Interpretazione e significato dei beni culturali in un viaggio


tra letteratura ed etnie.


Un percorso tra i segni delle civiltà lungo i passi di Cesare Pavese, Maria Carta, Carlo Levi, Elio Vittorini, Pier Paolo Pasolini, Mistral, Fabrizio De André: comprendere le minoranze etnico – linguistiche attraverso un raccordo tra letteratura, realtà territoriali e modelli antropologici.


Dai Grecanici ai Sardi, dai Catalani agli Occitani, dai Friulani ai Ladini, dai Tedeschi agli Italo – Albanesi: un confronto culturale e geografico.


Pubblicato dal MiBAC, con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il nuovo studio di Pierfranco Bruni, dedicato ai linguaggi etno – letterari e ai beni culturali in una visione mediterranea, dal titolo:


Dalla indifferenza alla nostalgia. I segni e le etnie tra linguaggi,  tradizioni e beni culturali”.


 


 


      Pubblicato (ed è in distribuzione) lo studio sul rapporto tra letteratura, beni culturali ed etnie grazie ad una ricerca di scrittori che si sono confrontati con la lingua, la tradizione e il territorio in una geografia di identità e diversità.


      Lo studio, diretto e coordinato da Pierfranco Bruni in qualità di Presidente del Comitato Nazionale Minoranze Etnico – Linguistiche in Italia – MiBAC e studioso di letteratura del Novecento, ha come titolo: Dalla indifferenza alla nostalgia. I segni e le etnie tra linguaggi, tradizioni e beni culturali, edito dal Comitato Minoranze etnico – linguistiche – MiBAC con l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.


      Il lavoro, arricchito da immagini e testimonianze fotografiche, è  già in distribuzione in questi giorni. Rientra nelle attività che svolge il Comitato e che sono rivolte alla promozione e alla ricerca dei patrimoni culturali delle minoranze etniche presenti in Italia.


      Il Comitato del MiBAC ha svolto un intenso lavoro i cui risultati sono tutti documentati in pubblicazioni e i riconoscimenti sono venuti da diversi ambienti. Di recente è stato insignito, insieme ad organismi come l’Unesco e la Rai, di alti apprezzamenti culturali.


      Pierfranco Bruni, in riferimento all’ultima ricerca, ha sottolineato: “E’ certamente un progetto importante che spazia in quella cultura letteraria che racchiude motivazioni linguistiche, esistenziali, antropologiche. Soffermarsi sul rapporto tra letteratura ed etnie, in un contesto mediterraneo, è recuperare un rapporto tra i luoghi e i linguaggi all’interno di quei processi etnici che pongono al centro il sentimento delle radici e la comprensione di un dialogo tra identità e diversità”.


      In questa nuova ricerca il viaggio è tracciato con una interpretazione letteraria attraverso rapporti tra beni culturali e territorio in una sottolineatura geo – mediterranea qual è quella delle realtà minoritarie in Italia.


      Tra gli scrittori presi in esame  ci sono Cesare Pavese e il suo rapporto con i Grecanici di Calabria durante il suo confino (1935 - 36) a Brancaleone (in provincia di Reggio Calabria), dal quale è nato il suo romanzo dal titolo Il carcere, Elio Vittoriani per il suo  viaggio in terra di Sardegna e in particolare per la capacità di leggere la cultura Sarda e soprattutto Catalana con il libro Sardegna come infanzia, Carlo Levi, confinato, anch’egli negli stessi anni come Pavese, in Lucania ha raccontato frammenti della cultura Italo – Albanese in Cristo si è fermato ad Eboli e in particolare ha lasciato un segno tangibile della sua passione per questa comunità con il sul ultimo lavoro pittorico dedicato a tre ragazzi in costume Arbereshe, Pier Paolo Pasolini e il suo amore per la lingua e la cultura friulana con il testo Poesie a Casarsa, le quali restituiscono al mondo friulano la tessitura di una profonda realtà contadina e Mistral: simbolo della cultura e della storia Occitana con i suoi racconti provenzali. Un capitolo importante è dedicato anche a Maria Carta e il suo canto rituale sardo, così come resta significativa l’interpretazione sui linguaggi offerti dai testi del cantautore Fabrizio De André.


      “Si tratta di un confronto tra scrittori, sottolinea Pierfranco Bruni, e un contestuale approfondimento della loro interpretazione rivolta ai processi etnici e antropologici in una chiave di lettura sia etno – linguistica che etno – letteraria. Etnie di mare e di terra, le cui matrici sono ancora rappresentate all’interno dei vari contesti territoriali italiani.  Un intreccio per capire come la letteratura si è confrontata non solo con la lingua ma anche con la storia dei luoghi. Scrittori che incontrano il territorio, un territorio le cui eredità sono, in parte, collegabili con il Mediterraneo e in parte con intagli nella storia Provenzale ma la lingua resta sempre un sicuro punto di riferimento anche se nella ricerca i legami con i beni culturali sono abbastanza evidenti”.


      Dalla indifferenza alla nostalgia. I segni e le etnie tra linguaggi,  tradizioni e beni culturali è un testo significativo perché pone all’attenzione un dialogo tra questioni letterarie e problematiche riferite ai beni culturali. Infatti, restano importanti, tra l’altro, alcuni capitoli inerenti gli aspetti archeologici e la visione storica dei beni culturali. Un lavoro importante che non si limita alla sola dimensione etnica ma il raggio interpretativo è abbastanza articolato e presenta elementi singolari e importanti come il rapporto tra territorio, archeologia e letteratura. Un viaggio nella comprensione e nella lettura dei linguaggi.


 


 


 


 


Info. 338 9108211 – 099 676355 -  339 6515537-  www.etnieitalia.it


 


nome:CONAM cognome:MIBAC email:CULTURAMICOL@ALICE.IT

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