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di Silvana Giardina | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Il funzionamento delle classi a tempo prolungato è disciplinato dall'O.M. 22/7/83 , che nell'art.1 così recita: "Possono essere istituite , nelle scuole medie (.... ) classi a tempo prolungato, nelle quali si svolgano le seguenti attività, strettamente collegate alle discipline curriculari attraverso la programmazione educativa e didattica.....
Ed ancora nell'art.2: " Il carico orario settimanale per gli alunni non potrà essere inferiore alle ore 36 settimanali, né superiore alle 40 ore settimanali". Non si può negare il carattere innovativo apportato dalla legge in un momento in cui i precedenti tentativi di doposcuola, tempo pieno, 160 ore continuavano a rivelarsi poco efficaci nell' assicurare a tutti il diritto all'educazione. Con l'istituzione del Tempo Prolungato si offriva un modello di scuola attenta ai soggetti: i docenti venivano dotati dello strumento flessibile della programmazione educativa e didattica e gli alunni potevano godere di uguali opportunità formative nel pieno rispetto delle differenze personalizzanti. Per esperienza personale posso affermare che, in realtà, il T. P. costituisce il modello più organico realizzato nella scuola, un laboratorio di esperienze "altre" e, al tempo stesso, correlate con la "normale" attività disciplinare, che tende a trasformare il tempo scolastico in una dimensione di partecipazione più viva, più partecipata, più aperta sia verso gli interessi "esterni" che verso una pratica di dialettica gioco-impegno-studio. Insegno da 11 anni. in una scuola dove già dall'anno scolastico 1984/85 è stato realizzato, in un'unica sezione, il corso G, un modello di T.P. con 39 ore settimanali di attività per gli alunni, che prolungano il loro tempo scolastico (8.15 / 16.15) in tre giorni settimanali. Durante il susseguirsi degli anni il modello organizzativo è stato più volte rielaborato, sia apportando correttivi che l'esperienza precedente aveva suggerito, sia aggiornando la metodologia e la didattica secondo le più innovative indicazioni psico-pedagogiche. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
![]() Il modello Il modello di T. P., attualmente in vigore nella mia scuola , nel riaffermare le indicazioni e i principi ispiratori che lo hanno caratterizzato dal momento della sua prima realizzazione e nel rispetto del rapporto tra finalità programmatiche e programmazione, tiene conto dei seguenti punti:
Nelle ore di compresenza, finalizzate ad attività di recupero, consolidamento, potenziamento, la classe si divide in gruppi di lavoro, formati da alunni aggregati per caratteristiche similari, riguardanti sia le capacità di apprendimento che quelle operative. I gruppi, non rigidamente fissi, ma flessibili al loro interno a seconda dello sviluppo individuale, fruiscono ora dell'uno ora dell'altro insegnamento, con rotazione mensile. E' possibile che, per attività interdisciplinari., i docenti operino congiuntamente con la classe intera: ciò avviene soprattutto per le attività espressive. Ogni classe usufruisce, inoltre, di 1 ora di Ed. Tecnica per appoggio ad altre attività disciplinari che si svolgono durante le ore curriculari (es. compresenza con l'insegnante di lettere in momenti in cui si ritiene utile la competenza del docente di ed. tecn.).
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![]() I laboratori di attività integrative Nelle ore di laboratorio tutti gli alunni del corso svolgono attività integrative, praticate a classi aperte per gruppi misti, fino alle vacanze pasquali. Le attività. sono scelte dagli stessi alunni , previa presentazione dei progetti ai genitori, su una molteplicità di proposte offerta loro dai docenti. Ogni alunno opta per una o due delle attività, a seconda che lo svolgimento dell'attività stessa richieda 1 o 2 ore di lezioni settimanali. Da aprile e fino alla fine dell'anno scolastico si realizzano attività di animazione teatrale, che possono essere svolte sia all'interno delle singole classi che per classi congiunte. All'attività teatrale il C.d.C. rivolge particolari attenzioni, considerando l'alta valenza educativa che essa rappresenta: mentre facilita lo stare insieme, rimuove le eventuali difficoltà relazionali con gli altri e rende ognuno cosciente della responsabilità del proprio ruolo in una attività che si avvale dell'apporto individuale e diversificato di tutti per il raggiungimento di un buon esito finale. Lo spettacolo di fine anno, rivolto agli alunni delle altre classi e ai genitori, conclude l'attività. Il quadro delle Attività Integrative proposte nell'ultimo triennio è stato il seguente: (a titolo di esempio di qualcuna è riportato il progetto)
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![]() La figura dell'insegnante Nella pratica quotidiana è facile sentire lamentele da parte dei docenti del tipo: "Non ho tempo per realizzare il tale progetto....Non so in quale ore avviare tale attività....le ore di lezione sono insufficienti ad approfondire il tale argomento.... Non ho spazi da dedicare al recupero di....." Né il problema è stato risolto con la possibilità di programmare attività integrative nel contesto dei Progetti di Educazione alla Salute o dei corsi di recupero, considerate le scarse risorse economiche di cui le scuole dispongono per l'incentivazione dei docenti impegnati in attività extracurriculari. Il modello scolastico di T. P. ha voluto rispondere a tali esigenze dell'insegnante (*). Egli ha la possibilità di gestire in modo finalizzato il tempo-scuola e di utilizzare gli strumenti necessari per rispondere in modo ottimale alla domanda formativa che proviene dagli alunni. Nel far ciò egli mette a disposizione della scuola risorse e competenze personali (che, talvolta, esulano dalle specifiche competenze professionali a lui richieste per l'insegnamento della disciplina curriculare) che si confrontano ed integrano con quelle dei colleghi in un rapporto di collaborazione continua in seno al Consiglio di classe. Condizione indispensabile perché un progetto avanzato nel T.P. possa realizzarsi con successo è la capacità dei docenti di classe di operare in comune, dando corpo a quella didattica interdisciplinare che, oltre ad avere una valida rispondenza nel lavoro di classe, crea anche tra gli insegnanti offerte e risposte di competenze. Nella scuola in cui insegno i Consigli di Classe del T.P. operano collegialmente per ogni iniziativa, disciplinare e non, con risvolti didattici e personali indubbiamente positivi. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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