Internet nelle scuole a Torino

di Eleonora Pantò

Il 15 marzo 1994 Stephen Collins dell'Università del Minnesota annunciò su Ed-NET la nascita del primo web server costruito da bambini della scuola elementare di Hillside. Il 2 giugno dello stesso anno Jacob Palme dell'Università di Stoccolma inviò un breve estratto dell'esperiena di lavoro cooperativo supportato dal computer (CSCW), realizzato dai suoi studenti utilizzando videoconferenze su linee ISDN.

Durante l'estate di quell'anno in alcune scuole degli Stati Uniti vennero organizzati corsi di alfabetizzazione per i genitori degli studenti che a scuola usavano Internet. Nel mese di ottobre a Torino, si preparò l'ingresso di alcune scuole superiori in Internet.

L'avvio del progetto

L'Amministrazione Comunale di Torino, in collaborazione con il CSI-Piemonte, il Provveditorato agli Studi di Torino e l'IRRSAE Piemonte, promuove fin dal 1994 il progetto per la connessione delle scuole superiori alla rete Internet, con il duplice obiettivo di fornire l'accesso alle risorse informative disponibili sulle reti internazionali e diffondere la valenza didattica di Internet come strumento che offre nuove possibilità comunicative.

Il progetto è nato fornendo l'accesso ad otto istituti tecnici industriali e due licei scientifici. Il servizio era alquanto ridotto, dal momento che erano offerte unicamente connessioni di tipo "carattere" (e non grafici) a sistemi Unix. Ciononostante, l'entusiamo è stato molto forte, anche se per far aderire le scuole al progetto è stato necessario recarsi presso gli istituti, spiegare ai preside che cosa fosse Internet e i vantaggi nell'utilizzarla a lezione.

Obiettivo del progetto è coinvolgere gli studenti inizialmente come fruitori delle risorse e successivamente come produttori di informazione, attraverso la realizzazione di siti web (inizialmente si parlava di server gopher). Per fare ciò, è previsto un breve corso destinato a dieci docenti per ogni scuola, la fornitura di documentazione e l'assistenza tecnica. Due liste di discussione sono disponibili per consentire ai partecipanti al progetto di scambiarsi informazioni e avere un canale di comunicazione comune con lo staff.

A due anni di distanza il progetto fornisce connettività ed assistenza a circa 70 scuole di ogni ordine e grado: ogni scuola ha a disposizione due accessi full internet e 20 Mbyte di spazio sul server offerto dal Comune di Torino.

Il progetto "Internet nelle scuole" è stato il precursore del Servizio Telematico Pubblico avviato nel '95, che ne ha citato l'esperienza in modo positivo. Lo stesso anno l'IRRSAE ed il Provveditorato hanno inteso dare una collocazione più organica all'utilizzo della telematica nella scuola, siglando il protocollo di intesa con il Ministero.

 


Sviluppi

L'Amministrazione della Città ha fatto importanti investimenti nella telematica, grazie all'accordo con la STET per il progetto denominato Torino 2000, che vedrà entro il 1998 la città cablata con una rete di fibra ottica a banda larga.

L'allestimento di progetti di interscambio di dati fra amministrazioni, consentirà l'utilizzo di Internet anche per attività di tipo amministrativo: le segreterie scolastiche potranno consultare l'anagrafe cittadina e quella delle vaccinazioni, comunicare dati al provveditorato e aumentare i controlli per ridurre l'evasione scolastica.

Grazie al progetto Torino 2000, alcune scuole usufruiscono di collegamenti gratuiti ad alta velocità e ciò consente l'utilizzo di strumenti per la comunicazione video e audio. Questi sistemi permettono di gestire una comunicazione sincronica a distanza, favorendo l'apprendimento collaborativo. Una sperimentazione in questo senso è stata svolta al Comune di Collegno (To): in particolare possono essere risolti problemi legati a lunghi periodi di assenza degli studenti  dalla scuola per motivi di salute.


Le attività svolte

In questi anni le scuole hanno realizzato molte iniziative, raramente in collaborazione fra loro.

I tentativi di creare una rete di scuole non sempre hanno avuto esito positivo: la proposta fatte da alcune scuole di realizzare un bollettino telematico comune e di predisporre un server FTP per ospitare software didattico, software sviluppato dagli studenti e schede viaggio da riutilizzare, ha avuto scarso successo.

Positiva, invece, l'esperienza di un gruppo di scuole medie inferiori e superiori che hanno realizzato in collaborazione con il comitato di quartiere un bollettino telematico.

Le liste di discussione vengono utilizzate poco: invece di essere un luogo di scambio di esperienze e di confronto, diventano un canale quasi unidirezionale fra chi offre il servizio di connettività e di chi ne fruisce: alcuni tentano di far decollare la discussione ma la maggioranza rimane, come sempre, silenziosa. 

In generale, si osserva che l'entusiasmo per la tecnologia è molto forte, ma al tempo stesso esiste ancora una resistenza a lavorare insieme con gli studenti e a collaborare con altri docenti, soprattutto se non sono almeno a qualche migliaia di chilometri di distanza.

Molte scuole partecipano infatti a progetti internazionali quali Socrates Comenius, a volte su temi specifici (ad esempio l'ambiente, l'alimentazione).

La realizzazione delle pagine web della scuola è ancora in qualche caso opera di singoli docenti o addirittura di consulenti: si tratta di esperienze che restano completamente isolate dalla vita quotidiana della scuola.  In alcuni casi sono state realizzate reti locali che permettono l'utilizzo di una singola connessione da più postazioni.

I docenti che già conoscevano Internet hanno attivato in quasi tutti gli istituti corsi o seminari di formazione per i loro colleghi: va segnalata l'iniziativa di attivare un corso di formazione interscuole su Internet, organizzato da un istituto per i colleghi di altre otto scuole superiori e una scuola media.

Dare agli studenti la possibilità di realizzare propri progetti, definendo un obiettivo che permetta loro di organizzarsi e confrontarsi, permette di superare la fruizione passiva del computer-televisione. Anche per questo a Torino quest'anno è stato promosso un concorso per progetti realizzati dalle scuole su temi diversi ma riconducibili tutti alla vita della città. In termini quantitativi la risposta non è stata entusiasmante: su 70 scuole, solo 5 hanno presentato progetti, ma la qualità dei lavori svolti stimola a proseguire su questa strada: fra i vincitori anche una terza classe elementare, che con l'aiuto dell'insegnante ha realizzato il progetto "Torino vista da noi bambini". I bambini hanno organizzato una presentazione ai genitori del lavoro svolto e hanno partecipato alla votazione pubblica dei progetti.