ECOEFFICIENZA: lo zaino ecologico e il concetto dei MIPS

di Matteo Poli

 

 

Il governo sta preparando nuovi provvedimenti per favorire l'acquisto di alcuni prodotti industriali meno dannosi per l'ambiente. Ma è sensato rottamare qualcosa che funziona ancora - un automobile o un frigorifero - per costruire un nuovo prodotto? In alcuni casi la risposta è no, in altri è sì. Possiamo cercare di orientarci usando alcuni nuovi concetti: zaino ecologico, dematerializzazione, MIPS (Intensità di Materiali Per Servizio), fattore dieci. Questi strumenti, a cui si stanno orientando le politiche economiche e ambientali di alcuni governi europei e di alcune aziende, sono stati concepiti dal professor Friedrich Schmidt-Bleek, chimico ed economista, già alto funzionario dell'OCSE e vicedirettore del Wuppertal Institut tedesco, animatore ora del Factor 10 Club e de l Factor 10 Insitute (vedi box).

Applicando i metodi di analisi di Schmidt-Bleek si possono meglio comparare diverse opzioni ecologiche e si arriva spesso a delle sorprese. Consideriamo per esempio una piccola macchina fotografica monouso. Sembra la quintessenza antiecologica. Ma anche una macchina fotografica tradizionale genera un carico ambientale. Per produrla occorrono molta energia, minerali e metalli rari, materiali sofisticati e molti trasporti, spesso sparsi su diversi continenti. Molti di questi carichi ambientali servono inoltre per aggiungere all'apparecchio funzioni complicate e poco necessarie per le quali occorre un'abbondante uso di pile con metalli tossici. Benchè robusta e capace di durare decenni, la nostra macchina fotografica sarà presto tecnicamente superata e fra qualche anno tenderemo a sostituirla, senza peraltro recuperarne i pregiati componenti. Data la sua complessità è inoltre piuttosto soggetta a rotture e furti, il che aumenta la probab ilità di sostituirla. Il bilancio complessivo dei carichi ambientali ci dice che la macchina fotografica tradizionale, pesante, costosa e di lunga durata, è ecologicamente migliore solo al di sopra di un certo numero di scatti. Meno fotografie scattiamo e più è probabile che la soluzione ambientalmente migliore sia la piccola macchinetta di plastica monouso, specialmente se il suo produttore ne ri-assembla i componenti.

Per garantire il proprio stile di vita, il tedesco medio preleva dalla natura, trasforma e trasporta 80 tonnellate di materiali ogni anno. Prima o poi queste 80 tonnellate torneranno nella natura come rifiuti o emissioni solide, liquide o gassose. 77,4 tonnellate diventeranno rifiuti o emissioni durante l'estrazione, la produzione e i trasporti, mentre le 2,6 tonnellate di prodotti fabbricati ogni anno pro capite (il 3,2% della massa di natura prelevata) diventeranno rifiuti o emissioni nel giro di qualche mese, anno o decennio. Ottanta milioni di tedeschi trasformano così ogni anno 6400 milioni di tonnellate di natura in rifiuti o emissioni. Centinaia di queste milioni di tonnellate sono inoltre prelevate da altri continenti e trasportate intorno al globo. Un olandese medio preleva però solo 53 tonnellate, un giapponese solo 40, un indiano meno di dieci. Confrontando la Germania con il Giappone vediamo così che il benessere materiale giappo nese viene prodotto con metà quantità di natura rispetto al benessere materiale tedesco. In altre parole, l'economia giapponese sembra essere doppiamente efficiente per quanto riguarda la produttività dei materiali. E' qui che che deve intervenire la strategia dell'ecoefficienza. Le politiche ambientali si sono concentrate per 20 anni sull'output cioè su ciò che esce dal sistema industriale: inquinamento ed emissioni, quindi filtri, depuratori, discariche, inceneritori, risanamenti. Questa politica end-of-the-pipe (fine-del-tubo) ha avuto alcuni successi ma è ora arrivata al capolinea perchè sempre meno efficace e sempre più costosa. La nuova politica ambientale deve invece concentrarsi sull'input, deve cioè cercare di ridurre drasticamente il flusso di materilali che entrano nel sitema industriale. Deve quindi accrescere la nostra capacità di spremere più benessere da semp re meno risorse. La protezione ambientale più efficace si fa cioè progettando tecnologie, prodotti, servizi e modi di vivere che richiedono fin dal principio un quarto, un decimo o un ventesimo dei materiali finora impiegati. E' la cosiddetta protezione ambientale integrata. I concetti sviluppati da Schmidt-Bleek al Wuppertal Institut possono essere utili anche ai consumatori. Eccone alcuni.

 

ZAINO ECOLOGICO

E' il carico di natura che ogni prodotto o servizio si porta sulle spalle in un invisibile zaino. E' cioè il peso dei materiali che abbiamo prelevato dalla natura per realizzare un prodotto o un servizio, meno il peso del prodotto stesso. Lo zaino ecologico viene espresso sia in kg di natura / kg di prodotto sia in kg di natura / unità di prodotto. Per esempio: automobile media (1 tonnellata) 25 tonnellate, motocicletta (190 kg) 3 tonnellate, marmitta catalitica 3 tonnellate, computer da tavolo (15 kg) 15 tonnellate, anello d'oro (es. fede da 5 grammi) 3 tonnellate, carta 15 kg/kg, plastiche 2-9 kg/kg (es. PE 4,6 kg/kg, PVC 8,8 kg/kg), succo d'arancia confezionato 25 kg/kg. In generale più un prodotto industriale è prezioso o elaborato e maggiore è il suo zaino ecologico.

In un'analisi più precisa, Schmidt-Bleek distingue tra cinque diversi componenti dello zaino ecologico:

1. Materiali abiotici: pietre, ghiaia, sabbia, minerali, combustibili fossili (carbone, petrolio, gas minerale).

2. Materiali biotici: biomassa vegetale e animale.

3. Terreno per produzioni agricole e forestali: quantità di terreno fertile perso per erosione.

4. Acqua: prelevata per usi industriali o agricoli

5. Aria: prelevata per trasformazioni fisiche (separazione dei suoi gas) o chimiche (reazione dei suoi gas, per esempio l'ossigeno per la combustione).

 

MIPS (Material Intensity Per Service, Intensità di materiali Per Servizio).

E' la quantità totale di natura impiegata per realizzare un prodotto, espressa in chilogrammi. Il MIPS è cioè la somma del peso del prodotto e del suo zaino ecologico. Secondo Schmidt-Bleek il MIPS dovrebbe diventare un'unità internazionale di valore ecologico, da affiancare al prezzo di ogni prodotto o - meglio ancora - di ogni servizio. I MIPS indicano quanta natura un prodotto o un servizio sono costati, cioè il loro prezzo ambientale.

 

- MAIA - Material Intensity Analysis (Analisi dell'intensità di materiali)

E' un metodo per progettare prodotti e soprattutto servizi in modo da impiegare la più bassa intensità possibile di materiali per ogni unità di servizio desiderata. Il frigorifero FRIA, per esempio è stato concepito con questo criterio (v. box).

 

E' importante sottolineare che, per essere davvero utile, lo zaino ecologico e l'intensità di materiali dovrebbero riferirsi più ai servizi che non agli oggetti. Per esempio, un'automobile da una tonnellata ha oggi uno zaino ecologico di 25 tonnellate. Ma potremmo anche dire che la produzione di un'automobile media (1000 kg) che percorre nella sua vita 200.000 km ha uno zaino ecologico (25 tonnellate) di 125 grammi per ogni km. Se però riusciamo a farle percorrere 400.000 km, allora lo zaino per km si dimezza a 63 grammi. Allo zaino ecologico della produzione va inoltre aggiunto lo zaino dell'uso durante tutta la sua vita, dovuto in parte al carburante (16.000 litri per 200.000 km) e in parte alla manutenzione e ai ricambi. Le automobili medie di oggi creano circa metà del loro carico ambientale durante la loro produzione e metà durante il loro uso. Quindi la convenienza ecologica di rottamare un'aut omobile per sostituirla con una nuova è tanto minore quanti più chilometri la vecchia automobile avrebbe ancora potuto percorrere. Se la vecchia automobile viene rottamata a metà della sua vita potenziale, l'automobile che la sostituisce dovrebbe quindi consumare meno della metà e durare più del doppio per essere vantaggiosa ecologicamente. Lo stesso vale per qualunque prodotto industriale. Le lampadine compatte a fluorescenza per esempio hanno un peso, un costo e uno zaino ecologico maggiori delle lampadine a incandescenza. Siccome però consumano 4 volte meno elettricità e durano molto di più, la loro sostituzione conviene anche ecologicamente. Per un automobile o un frigorifero è però difficile che il nuovo modello più efficiente consumi la metà o un quarto del modello da rottamare. Così, tranne in casi di grande inefficienza, può essere ecologicamente più sensato cercare di prolungare l'uso e la vita di un'automobile o di un frigorifero già esistenti piuttosto che sostituirli con dei nuovi. Un apparecchio telefax medio risparmia lo zaino ecologico dovuto ai trasporti materiali di corrispondenza. Con il metodo MAIA è stato però calcolato che nel corso della sua vita un telefax dovrebbe sostitutire almeno 7 tonnellate di corrispondenza per posta prima di bilanciare il suo zaino ecologico di 300 kg/kg. Un'automobile con carrozzeria d'alluminio è più leggera e consuma meno carburante di una tradizionale. Ma lo zaino ecologico dell'alluminio è molto superiore allo zaino del ferro delle attuali carrozzerie. La carrozzeria d'alluminio sarebbe quindi ecologicamente più conveniente solo dai 150.000 km in su. Per finire, il confronto tra automobile elettrica e automobile a carburanti fossili dipende essenzialmente dallo zaino ecologico dell'elettricità con cui si caricano le batterie. I carburanti a gas ( GPL e metano) hanno uno zaino ecologico inferiore alla benzina e al diesel, ma comunque non così grande da giustificare la rottamazione di un veicolo tradizionale se questo potesse ancora percorrere decine di migliaia di chilometri.