ECOINCENTIVI?

FACCIAMO I CONTI ECOLOGICI ED ECONIMICI

di Matteo Poli

 

 

 

Facciamo un esempio: se cambio la mia auto vecchia di 10 anni con consumo medio di 6 l/100 km con una nuova auto da 8 l/100 km ho una sovvenzione statale e uno sconto per totali 3-4 milioni. Se però uso ancora la mia vecchia auto per 5 anni, risparmierò più o meno la stessa cifra perchè consumerò 6000 litri di carburante invece di 8000 (a 20.000 km/anno). Se la uso ancora per altri 10 anni, risparmierò almeno 6-8 milioni, ma probabilmente anche 8-10 milioni o più, considerando i probabili aumenti del prezzo dei carburanti nei prossimi 5-10 anni. Quando entro 2-4 anni usciranno automobili con consumi fortemente ridotti (2-4 l/100 km), avrò un'auto ancora giovane che consuma il doppio o il triplo delle nuove auto sul mercato. Dimenticando l'ecologia e ragionando solo in funzione del borsellino, i nuovi incentivi converrebbero solo se si passasse da un auto a consumo m olto alto (10-15 l/100 km) e molto malandata ad un auto a consumo molto minore (4-5 l/100 km). Anche in questo caso resta però il rischio di trovarsi fra 2-4 anni con un'auto quasi nuova che consuma il doppio dei nuovi modelli che saranno sul mercato.

 

Le automobili non le porta la cicogna e non spariscono nel nulla quando smettiamo di usarle. Da almeno 20 anni si è imparato a considerare i danni ambientali di un prodotto industriale come la somma dei danni provocati non solo durante il suo uso ma anche durante la sua produzione e la sua demolizione. Life-cycle-analysis, Ecobilancio, Produktlinieanalyse: sono questi i nomi di discipline, istituti, riviste che da quasi 20 anni studiano gli effetti ambientali dei prodotti industriali "dalla culla alla bara". Ogni prodotto porta con se un'invisibile zaino ecologico (v. Avvenimenti N. 4, 4.2.1998) costituito da tutti i materiali prelevati dalla natura per realizzarlo e trasformati in prodotto o in rifiuti. Una fede nuziale o una marmitta catalitica hanno uno zaino ecologico di 3 tonnellate, un'automobile media (1000 kg) ha uno zaino ecologico di 25 tonnellate. I danni ambientali totali generati da un'automobile includono q uindi il prelievo e la lavorazione di tutti i materiali necessari, il loro trasporto da ogni parte del mondo, le fonti di energia per estrazione, produzione e trasporti, la manutenzione e le riparazioni, la demolizione, i lubrificanti e i carburanti usati durante tutta la sua vita. Sommando questi fattori si valuta che un'auto media (1000 kg, 10 anni, 200.000 km) causi metà dei danni ambientali durante il suo uso e metà durante la sua fabbricazione. Per questo è ecologicamente senza senso considerare solo uno di questi due fattori. L'ideale sarebbe ottimizzarli entrambi, cioè far durare molto le automobili ma farle anche consumare molto poco, due obiettivi difficili da coniugare con le vecchie tecnologie. La durevolezza spesso aumenta il peso del prodotto ma può anche ridurre i carichi ambientali complessivi: la costruzione di un'auto concepita per durare 20 anni ha generalmente uno zaino ecologico inferiore a quello di due auto costruite per dur are 10 anni. E' il cosiddetto "effetto Rolls-Royce", come lo definisce Walter Staehl, il direttore dell'Institut de la Durée di Ginevra. Purtroppo le réclame e la logica dei cosiddetti "ecoincentivi" considerano solo il consumo di carburante durante la vita dell'auto (ammesso che 7 o 9 l/100 km siano ancora un consumo accettabile). L'affermazione delle réclame FIAT che invitano cambiare le vecchie auto per "rispettare l'ambiente" sembrano venire da un mondo dove si pensa ancora che le auto le porta la cicogna. E' un peccato, perchè FIAT e gli altri produttori hanno buoni ingegneri che sanno bene che ciò non è vero e che si danno molto da fare per ridurre i carichi ambientali della produzione. Come spesso accade, sono i pubblicitari a far dire alle aziende cose che le mettono in ridicolo.