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Partorire insieme l'autunno
Luigi Ambrosi
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Entro nel merito del tema "finanziamenti alla scuola pubblica" come una o la proposta centrale su cui aggregare le forze il prossimo autunno.
Non la intendo come un generico lamento vittimista sul taglio dei fondi ma come una sana e arrogante pretesa che siano restituiti i crediti alle scuole.
"Arridatece i soldi!", che questo governo paghi i debiti maturati dallo Stato!
La mia scuola vanta 360 mila euro di crediti la cui mancata restituzione ha causato e causerà ancor di più una forte riduzione dell'offerta formativa e della qualità della didattica; e l'aumento delle discriminazioni sociali (per es. già quest'anno abbiamo dovuto rinunciare ad alcune uscite didattiche e a Scuola Natura perché la scuola non poteva più intervenire a sostegno dei redditi più deboli).
Mettere questo tema "economico" al centro permette, forse più di ogni altro, la costruzione di una rete di alleanze la più vasta possibile,
-docenti (molti dei quali ormai si rifiutano di svolgere mansioni aggiuntive in quanto in attesa da anni di essere pagati) e ATA,
-genitori (che sono chiamati a continui esborsi economici e che verificano quotidianamente la caduta di qualità della scuola (non si può fare questo, manca quest'altro, si divide la classe, ecc.),
-studenti (almeno quelli delle superiori, ma non solo)
-organi collegiali, dai Collegi Docenti ai Consigli di Istituto
-Dirigenti scolastici (ormai molti di loro non dormono di notte per le conseguenze dei debiti accumulati - vedi proposte annunciate di sciopero bianco prolungato e di dichiarazione di Stato di Fallimento dei bilanci degli istituti scolastici)
-sindacati e partiti (per quanto ci possano interessare....).
Mettere questo tema al centro vuol dire rispondere al motivo principale per cui Tremonti ha tagliato la scuola pubblica, togliere risorse ad una spesa sociale per destinarle ad altri, fare un giroconto tra popolazione in generale e gruppo ristretto di fruitori di alta classe; sappiamo che i soldi ci sono, alla faccia del PD, e che si preferisce destinarli diversamente, alle banche, agli incentivi agli industriali (v.Alitalia o bonus auto, agli armamenti e guerre, e per finire alle scuole private.
Questo tema "economico", che ha ampia ricaduta sulla qualità e "quantità" di "Scuola", può essere più popolare che il tema del taglio degli organici che, a parte il fatto che ne è una conseguenza, potrebbe essere percepito come un tema prevalentemente sindacale.
Chi non è invece d'accordo che siano pagati i debiti?
Concludendo, sarebbe "cosa buona e giusta" arrivare a formulare nelle prossime settimane una mozione da presentare ai primi collegi di settembre, magari addirittura unitaria e nazionale, che abbia al centro la richiesta della estinzione immediata dei debiti verso le scuole da parte del Governo/Stato.
Sarebbe altrettanta "cosa buona e giusta" se, dentro o a latere di questa mozione, vi fosse un bilancio di quanto è stato tolto alla qualità della scuola pubblica in questi anni e quanto si ripropone invece per rilanciarla.
13/07/2009
in riforma/controriforma:           |
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